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La lotta all’azzardo patologico passa dalle buone intenzioni alle misure concrete

“La delega fiscale – spiega il Consigliere regionale Damiano Zoffoli - contiene principi chiari per il contenimento del gioco d’azzardo"

Buone notizie, per chi è impegnato sul fronte del contenimento del gioco d’azzardo, arrivano sia dal Parlamento (nei giorni scorsi la Camera ha approvato una legge che, in maniera organica, si propone di contrastarlo), sia dalla Regione Emilia-Romagna: martedì mattina, in Commissione Politiche sociali, è stato approvato il primo “Piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco patologico”, valido per il periodo 2014-2016.

“La delega fiscale – spiega il Consigliere regionale Damiano Zoffoli - contiene principi chiari per il contenimento del gioco d’azzardo: riconoscimento del ruolo dei Comuni nell’autorizzazione delle sale da gioco, che dovranno essere aperte nel rispetto di distanze minime dai luoghi sensibili e secondo una pianificazione improntata alla loro riduzione e concentrazione; salvaguardia dei regolamenti comunali restrittivi già vigenti; intensificazione della lotta alla criminalità organizzata e restrizione della pubblicità, anche on-line, a tutela dei minori. Tutte misure che mancavano alla nostra legge, per renderla effettivamente operativa, e che mettono finalmente in mano ai Sindaci degli strumenti, fondamentali per contrastare l’abuso che porta alle ludopatie”.

Il Piano triennale, figlio della legge regionale 5/2013 del luglio scorso, che passerà ora all’esame dell’Assemblea legislativa, per poi diventare finalmente operativo, prevede invece una serie di azioni per organizzare le modalità di contrasto all’azzardo patologico e per individuare le strutture chiamate a collaborare all’Osservatorio regionale sul fenomeno. m“Oggi in Italia ci sono oltre 400mila slot-machine e video-lottery – conclude il Consigliere Zoffoli – ai quali bisogna aggiungere lo sterminato campo dei giochi online, liberalizzati di fatto quasi tre anni fa. In Emilia-Romagna, secondo le ultime rilevazioni, i giocatori ad alto rischio di dipendenza sarebbero circa 10mila. Ai Sert della nostra Regione si sono rivolti, per dipendenza da gioco, 802 persone nel 2012 e il trend è in costante crescita rispetto agli anni precedenti. Sono numeri impressionanti, che ci spronano a mettere in campo tutte le azioni possibili per arginare questa autentica piaga sociale. Con questi provvedimenti speriamo finalmente di essere riusciti ad invertire il senso di marcia della politica italiana in materia di azzardo”.

Cosa prevede il Piano integrato regionale - Il primo filone tocca la prevenzione dei rischi di dipendenza dal gioco patologico. Per questo la Regione inserirà il tema all’interno della pianificazione sociale e sanitaria, nonché nell’area delle politiche per la sicurezza. Una prevenzione fatta di messaggi non proibizionisti, ma responsabilizzanti sui temi delle scelte consapevoli. Sul fronte delle scuole saranno formati gli insegnanti, mentre le giovani generazioni saranno raggiunte anche per mezzo dei social network. Confermato il sostegno all’associazionismo e al volontariato impegnato sul tema.

Secondo fronte è quello della formazione. Entro un mese dall’approvazione del piano saranno definiti i corsi per i titolari e il personale delle sale da gioco, da avviarsi entro l’anno. Altre iniziative formative saranno rivolte agli operatori sociosanitari e ai membri delle polizie locali.
Il numero verde regionale per informazioni o richieste di aiuto (800 033 033) sarà potenziato con la formazione del personale, al quale saranno resi disponibili dati aggiornati e informazioni puntuali sul fenomeno, i giochi legali e quelli fuorilegge.
Continuerà la diffusione di materiale informativo sul gioco d’azzardo patologico sia in modalità cartacea che su Internet, già reperibile in un’apposita sezione del sito Saluter.

La Regione rilascerà il marchio marchio “Slot freE-R” agli esercenti che non ospitano apparecchi da gioco. Sui siti dei Comuni sarà tenuto aggiornato un elenco delle attività che possono fregiarsi del marchio, a loro riservato, che costituisce prerequisito per l’ottenimento di forme di valorizzazione ed eventuali incentivazioni di carattere economico. Tramite un coordinamento tra assessorati, la Regione fungerà poi da Osservatorio sul fenomeno del gioco d’azzardo. Tra gli impegni dell’Osservatorio, quello di promuovere lo scambio e la diffusione di esperienze e buone pratiche territoriali di prevenzione e contrasto alla dipendenza da gioco patologico.

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