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Fusioni e Unioni di Comuni: approvata la riforma in Emilia-Romagna

E' quanto sostiene il consigliere regionale del Pd, Lia Montalti, intervenendo sul dibattito in corso nel territorio cesenate sia tra i comuni della collina e del Rubicone, sia nel versante della Valle del Savio

Le fusioni dei Comuni sono un’opportunità strategica per garantire maggiori risorse al territorio ed efficienza nella gestione dei servizi a cittadini e imprese". E' quanto sostiene il consigliere regionale del Pd, Lia Montalti, intervenendo sul dibattito in corso nel territorio cesenate sia tra i comuni della collina e del Rubicone, sia nel versante della Valle del Savio. "Per dare maggior impulso e chiarezza a questo tipo di percorsi l’Assemblea Legislativa regionale ha appena approvato una legge di sistema vòlta a semplificare e aggiornare la disciplina che regola i processi di fusione e unione, coordinandola con le altre politiche in tema di riordino istituzionale promosse dalla Regione Emilia-Romagna", afferma Montalti.

La legge definisce in maniera più dettagliata i criteri che l’Assemblea legislativa dovrà utilizzare per valutare gli esiti delle consultazioni referendarie locali. È prevista l’istituzione di un Osservatorio regionale delle Fusioni e di uno delle Unioni. La riforma introduce inoltre la possibilità di fusione mediante incorporazione di uno o più comuni in uno contiguo, anche nel caso di comuni già istituiti a seguito di fusione. Ora anche gli stessi cittadini avranno la possibilità di avviare il processo di incorporazione con una raccolta di firme (almeno il 20% dei residenti in ogni singolo comune) per l’indizione di un referendum consultivo. 

"Il futuro dei comuni passa necessariamente da una collaborazione sempre più stretta, attraverso l'organizzazione in unioni e i percorsi di fusione - continua Montalti -. Penso in particolare ai comuni di dimensioni più ridotte che dai percorsi di fusione possono trarre benefici in termini di maggiori risorse da poter utilizzare per il proprio territorio ma anche di una maggiore funzionalità e resilienza della macchina organizzativa ed istituzionale, che può essere riorganizzata ed efficientata. A livello regionale il percorso è già avviato, basti pensare che in Emilia-Romagna sono già otto i processi di fusione che, dal 2014, hanno determinato la nascita di altrettanti Comuni unici al posto dei 22 preesistenti, oltre ai sei processi di fusione ora in corso. Anche nel territorio cesenate possiamo affrontare positivamente questa sfida che non è solo istituzionale ma soprattutto culturale, dimostrando che siamo capaci di mettere insieme progettualità ed idee, superando confini e campanili".  

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