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Sgravi fiscali per imprese e famiglie dei comuni montani. Due proposte di legge di Fdi per fermare lo spopolamento delle aree interne

Proposta la creazione di una zona franca montana con detassazione per famiglie e imprese e abolizione del numero minimo di studenti nelle scuole. I provvedimenti all'esame delle commissioni parlamentari

Sono due le proposte di legge presentate da Fratelli d’Italia a favore dei Comuni montani, con l’obiettivo di arginare lo spopolamento e il calo demografico e invertire, così, la tendenza negativa, favorendo la presenza di famiglie e di attività economiche.

La prima riguarda l’istituzione di una zona franca montana che ricomprenda i Comuni a rischio desertificazione, con agevolazioni fiscali per le imprese e le famiglie che decidono di trasferirsi nelle zone di montagna, ma anche per le attività economiche giù esistenti. Nel dettaglio, la proposta prevede incentivi pari al rimborso del 65% delle spese sostenute dalle imprese per il trasferimento delle attività - ad esempio l’attivazione delle utenze - e il 20% di contributi a fondo perduto per spese di acquisto o di ristrutturazione della casa per le famiglie che decidono di insediarsi nelle zone montane. Per le attività economiche già esistenti, invece, è prevista l’esenzione del versamento delle imposte sui redditi e dei contributi previdenziali e assistenziali.

Due i requisiti richiesti alle imprese: un numero di dipendenti residenti nel Comune interessato, o a meno di 40 chilometri, non inferiore al 50% e l’impegno a mantenere l’azienda, o la residenza, per almeno dieci anni. Per le imprese è prevista anche l’esenzione dell’obbligo della fatturazione elettronica, vista la scarsa copertura della rete internet in alcune zone. 

La seconda proposta riguarda la scuola, con l’abolizione del numero minimo di studenti per la formazione delle classi nelle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con un intervento di modifica rispetto al regolamento n. 21 del 2009. Le scuole, dunque, in base alla proposta di legge, potranno restare aperte anche se non raggiungono il numero previsto che, nel dettaglio, per le scuole primarie va da un minimo di 15 a un massimo di 26 alunni, per le scuole secondarie di primo grado da 18 a 27 e per le secondarie di secondo grado dai 25 alunni in su.

“Queste proposte sono un tassello importante per cambiare prospettiva: non vogliamo dare aiuti una tantum, ma programmare interventi strutturali per chi decide di vivere e fare impresa nei comuni montani - spiega Alice Buonguerrieri, deputata di Fratelli d'Italia e coordinatrice provinciale - abbattendo la pressione fiscale e agevolando la vita delle famiglie con figli che frequentano la scuola. Provvedimenti che intendono contrastare lo spopolamento delle aree interne che sono una realtà importante del nostro paese e che scontano la mancanza di servizi e molti disagi”.

Le proposte di legge sono all’esame delle Commissioni parlamentari e approderanno al voto definitivo in aula entro un paio di mesi. Poi toccherà al Cipes, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, d’intesa con le Regioni, definire quali sono i Comuni montani che potranno usufruire delle agevolazioni, in base a criteri quali il dato demografico. Per le nostre vallate sono presi in considerazione, tra gli altri, i Comuni di Portico di Romagna, Rocca San Casciano, Verghereto, Bagno di Romagna e Sarsina. “Sono esclusi i comuni ad alto reddito, con voci derivanti in particolare dal settore turistico - precisa Buonguerrieri - per fare un esempio, Cortina d’Ampezzo”.  

“La montagna va preservata, è importante che il legislatore intervenga per arginare lo spopolamento dei territori montani salvando il lavoro e la scuola - precisa Luca Bartolini, responsabile Fratelli d'Italia del comprensorio forlivese - ed è interesse non solo della montagna ma anche della città: se non c’è la presenza dell’uomo nella gestione del territorio, l’abbandono della montagna crea danni anche a valle, a partire dal dissesto idrogeologico”.

Giudizio positivo da parte di Nicholas Pellegrini, coordinatore provinciale Gioventù Nazionale. “Azioni che vanno nella direzione di tutelare e valorizzare le aree montane. Da dati recenti, sappiamo che il 50% dei giovani vorrebbe restare ad abitare in queste zone e il 16% non può farlo per motivi di lavoro. In questo modo diamo un aiuto concreto a famiglie, lavoratori e giovani”.

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