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Elezioni, volano gli stracci in Forza Italia: revocato il coordinatore Casali

Continuano a farsi sentire le ripercussioni del voto di domenica, anche a livello locale. Nel Cesenate il principale sconquasso lo subisce Forza Italia, con la decapitazione del vertice locali

Continuano a farsi sentire le ripercussioni del voto di domenica, anche a livello locale. Nel Cesenate il principale sconquasso lo subisce Forza Italia, con la decapitazione del vertice locali. Martedì nella mattinata il coordinatore regionale di Forza Italia Emilia Romagna Massimo Palmizio ha revocato il mandato di coordinatore provinciale al consigliere comunale cesenate Marco Casali. La sfiducia arriva sul caso di Cesenatico.

Galeotta è stata un’intervista, in cui Casali ha sostanzialmente criticato la scelta di separarsi all’ultimo da Roberto Buda, lanciando così un candidato improbabile e senza alcuna chance di vittoria come Antonio Tavani. Casali ha anche criticato l’eccessivo sbilanciamento verso le posizioni della Lega Nord rispetto al tradizionale elettorato moderato di Forza Italia. Se i risultati deludenti nazionali del partito stanno creando non poco stress al leader storico Silvio Berlusconi, a livello romagnolo il centro-destra non è andato male, ottenendo uno storico ballottaggio a Ravenna, confermando le sue amministrazioni uscenti come a Gatteo e Sogliano e conquistando altri piccoli comuni come Novafeltria e Pennabilli nel Riminese (anche a Rimini, una piazza contendibile al Pd, il risultato del candidato Marzio Pecci è stato disastroso).

Nel silurare Casali scrive Palmizio: “Un doveroso ringraziamento ad Antonio Tavani e a tutta la squadra di Forza Italia per il tempo e l’impegno profuso in questa campagna elettorale difficile e stravolta in extremis da alcune decisioni per noi inaccettabili del sindaco uscente Roberto Buda”. E poi su Casali: “Mi spiace  l’altro dover smentire le dichiarazioni di Marco Casali, a cui è stato revocato il mandato di Coordinatore provinciale.  Ringrazio Casali per il lavoro fin qui svolto ma le divergenze di idee riconducibili a molto prima del “caso” Cesenatico rendono impossibile proseguire in un rapporto che dovrebbe essere assolutamente fiduciario”. 

Sul caso di Cesenatico Palmizio frena sul sostegno a Buda nel secondo turno, ma senza chiudere del tutto la porta. Casali, in modo molto più chiaro, aveva indicato l’opzione del sostegno a Buda al secondo turno. Dice Palmizio: “Per quanto riguarda le elezioni di Cesenatico,  al momento non abbiamo ricevuto richieste di incontro da parte di nessuno, inutile dire che come Forza Italia non potremo mai sostenere le posizioni del PD, con altrettanta franchezza , e coerentemente a quanto fatto finora, posso dire che se Roberto Buda accetta di stralciare e rivedere alcune situazioni , in primis sul bilancio, saremo pronti a fare la nostra parte. Nel caso in cui Buda non voglia riprendere in considerazione o pensi di fare anche senza di noi “libero libero libero”, noi faremo la nostra parte in opposizione , un’opposizione costruttiva e trasparente verso la città di Cesenatico”.
 Duro il finale: “La nota positiva è che nonostante tutto si sono potati i rami secchi e come Forza Italia possiamo ricominciare con un gruppo rinnovato dalla dirigenza locale ai tanti amici che hanno operato e lavorato in questi due mesi. Laddove eravamo già riusciti nella operazione di rinnovamento abbiamo avuto ottimi risultati, tant'è che in queste elezioni in Emilia-Romagna ben 11 comuni sono passati dal centrosinistra al centrodestra, 7 i comuni che sono stati riconfermati (abbiamo perso solo Cesenatico)  e 7 sono i comuni che andranno al ballottaggio, tra cui città importanti e storicamente a noi ostiche come Bologna e Ravenna. Forza Italia c’è”. 
 

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