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Focarine spente per l'ambiente, si reclamano chiarimenti: "Erano possibili delle deroghe, come dimostra Rimini"

Cambiamo: “Le deroghe al Pair erano possibili, come dimostrano le interpretazioni di altri comuni romagnoli”

"Ha sollevato interrogativi e malumori in città il divieto annunciato dall’Amministrazione comunale di Cesena di accendere i fuochi all’aperto per la tradizionale festa di San Giuseppe". Tanto che la lista civica Cambiamo, interpretando le perplessità di parte di opinione pubblica, ha deciso di scrivere una lettera al sindaco Lattuca per chiedere chiarimenti. 

“Pare che il nostro Comune - evidenzia il gruppo consiliare di Cambiamo - sia stato l’unico nel comprensorio provinciale ad attenersi, in maniera scrupolosa, alle disposizioni del Pair, il Piano Aria Integrato regionale dell’Emilia-Romagna. La norma, come noto, vieta le focarine in quanto la combustione dei residui vegetali contribuirebbe all’aumento delle polveri sottili nell’aria. Sono stati pertanto cancellati i tanti falò previsti per la festa di San Giuseppe, interrompendo una tradizione secolare che, specie nella nostra città, ha sempre avuto tanti seguaci”. 

Cambiamo sottolinea, in particolare, "la difformità dell’interpretazione della norma sul territorio romagnolo tanto che, mentre a Cesena le focarine resteranno spente, in altre città - come Rimini ad esempio - il rito verrà celebrato come tutti gli anni”.   Con siffatte premesse, la lista civica ha dunque scritto al sindaco per sapere “per quale ragione non sia stata data dall'ente comunale altrettanta pubblicità circa le possibilità di deroga, previste dalla normativa regionale, per gli abbruciamenti dei residui vegetali”.  Inoltre, Cambiamo chiede se vi sia stato “un coordinamento con gli altri comuni dell'Unione Valle Savio o capoluoghi della Romagna in merito alla concessione di deroghe, così da scongiurare una situazione difforme nel territorio”. 

E, a tal riguardo, il gruppo consiliare porta come esempio proprio il Comune di Rimini, dove è stata emanata un’ordinanza che evidenzia come "l'accensione di fuochi costituisce, in contesti particolari come quello delle feste paesane, un’attività meritevole di essere autorizzata in maniera simbolica, nei limiti dimensionali stabiliti e nel rispetto di norme di sicurezza”. Infine, leggendo tra le righe della norma, Cambiamo chiede all’ente comunale di specificare “quali siano le ‘attività non necessarie’ che possano comportare ulteriori superamenti dei livelli di PM10, così da perseguire l'obiettivo della chiarezza comunicativa e normativa, scongiurando inoltre di mortificare l'impegno di tanti cittadini e volontari, nonché lo spirito che anima le nostre preziose tradizioni popolari”.

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