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Fase 2, Fondamenta: "Ripartire dai quartieri, dalla cultura e dagli spazi della città"

"Per la cosiddetta Fase 2 abbiamo elaborato e presentato all’Amministrazione sette proposte che, affiancandosi a quanto già previsto, potranno favorire anche una ripresa come comunità"

"Fondamenta" cerca di contribuire ad affrontare le crisi nate dall’emergenza Covid-19, a partire dal progetto “Ora per Domani” attivo a Cesena e in tutta la Valle del Savio. "Per la cosiddetta Fase 2 abbiamo elaborato e presentato all’Amministrazione sette proposte che, affiancandosi a quanto già previsto, potranno favorire anche una ripresa come comunità e impedire che il distanziamento fisico diventi anche distacco sociale e aumento delle disuguaglianze. Strumenti concreti per aiutare famiglie, negozi, imprese. Le proposte sono raggruppate in tre settori."

1. Energia dai nostri quartieri

Proponiamo di sostenere la creazione di uno o più gruppi di acquisto locali di energia elettrica e gas naturale per famiglie, negozi o imprese. I gruppi, istituiti da un’associazione, un consorzio (esistente o ad-hoc) o un ente, avranno l’obiettivo di raccogliere adesioni dai consumatori e, forte del numero di adesioni, selezionare uno o più fornitori di luce e gas per negoziare le migliori condizioni di approvvigionamento. Il gruppo, quindi, offre due vantaggi: risparmio sulle bollette e comparazione chiara tra le offerte nella scelta del contratto. Il gruppo (o gruppi) d’acquisto saranno organizzati in seno al Comune potendo diventare un gruppo d’acquisto accreditato, a maggior garanzia per i consumatori e un’opportunità per connettere i produttori locali ai consumatori, ampliando le esperienze di “filiera corta” già presenti sul territorio. 

2. Edicole, per un rilancio al servizio della comunità 

Occorre ridare vita alle nostre edicole, che non sono semplici “punti di vendita” di quotidiani e riviste, ma veri e propri elementi di presidio dell’intero territorio comunale. La crisi della carta stampata ha avuto ripercussioni negative già prima dell’emergenza Covid19, con la chiusura di diverse edicole e conseguente perdita di posti di lavoro. Proponiamo dunque di ridiscutere il numero delle licenze da concedere, i criteri di assegnazione, aumentare servizi e competenze delle edicole, e le agevolazioni. Immaginiamo le nuove edicole come attività di supporto al cittadino per la digitalizzazione: in particolare, chiediamo al Comune di formare un addetto per edicola all’apertura di profili per determinate piattaforme, alla creazione di SPID, Fascicolo Sanitario Elettronico etc., oltre ad assicurare una buona connessione ad internet, fondamentale per il servizio. Chiediamo che possano essere punto di ritiro di acquisti online e che il Comune conceda agevolazioni fiscali, soprattutto per l’occupazione del suolo pubblico e per l’eventuale presenza di tavoli, sedie e verande. Laddove si prevede che gli spazi ora esistenti non saranno più sufficienti, noi proponiamo di rendere l’intero quartiere il nostro spazio, il nostro ufficio comunale, il luogo dove incontrarsi, ridisegnando il ruolo delle edicole e dei nostri vicini non solo come venditori o fonte di disturbo, ma come sostegno e centro di presidio civile del territorio. 

3. La cultura e l’arte a Cesena verso il futuro 

È doveroso sostenere soprattutto i settori che più sono stati colpiti dalle misure di contenimento del Covid: gli spazi per spettacoli e le attività culturali sono stati fra i primi ad essere chiusi o interrotti e presumibilmente saranno fra gli ultimi a ripartire. In un periodo di crisi così grande, siamo convinti dell’importanza di immaginare nuove modalità di fare e fruire dell’arte e della cultura, cercando di trasformare questa emergenza in un’opportunità di rinascita per tutto il settore. 

Arte e cultura non più come “hobby” ma un insieme di diverse professionalità e organizzazioni che vanno sostenute e i cui addetti spesso lavorano in condizioni ai limiti dello sfruttamento. Come Fondamenta sproniamo le Pubbliche Amministrazioni a farsi baluardo della promozione e gestione del comparto culturale, anche ideando bandi e concorsi in modo che le realtà interessate siano suddivise in grandi operatori (compagnie storiche che ricevono già contributi consistenti per la propria attività), piccoli operatori (realtà strutturate, ma che non hanno avuto la possibilità di crescere come imprese culturali) e realtà di volontariato, incentivando le sponsorizzazioni pubbliche e private, facilitando a livello burocratico ed economico gli interessati. È imprescindibile la sinergia tra amministrazione pubblica e compagini artistiche, così come importante è la facilitazione alla rigenerazione urbana attivando usi temporanei per agevolare le attività culturali ed artistiche nel prossimo periodo estivo e riqualificazioni degli immobili nel lungo termine (con fornitura delle utenze, comodato d’uso di eventuale strumentazione, gratuità dell’occupazione del suolo pubblico, semplificazione burocratica e accordi con la SIAE). La fase emergenziale rende ancora più necessaria l’esplicitazione di un progetto culturale, con una visione, che proponga eventi vari all’interno di una cornice. In questo senso, si potrebbe pensare a creare una o più direzioni artistiche per le diverse rassegne, affidate alle associazioni culturali locali. Le proposte concrete da attuare nel breve termine sono: 

- individuare luoghi idonei concessi gratuitamente, adattabili alle nuove norme sanitarie che saranno necessarie, per spettacoli di vario tipo (ad esempio il Chiostro di S. Francesco, la Rocca Malatestiana, i Giardini Pubblici, i Giardini Savelli, l’Arena S. Biagio); - prevedere la realizzazione di un palcoscenico mobile da installare temporaneamente in parchi, piazzali o cortili e dove gli artisti possano esibirsi, col pubblico che sarà spettatore dalle finestre della propria abitazione, volendo con la possibilità di fare donazioni “a cappello”; - creare cinema all’aperto drive-in per mantenere il distanziamento fisico rimanendo dentro le auto o cycle-in, accessibile in bici e con stalli per posizionarsi a distanza: possibili aree sarebbero il parcheggio della Fiera di Pievesestina, il parcheggio ospiti dello stadio o il parcheggio del Campus Universitario all’Ex-Zuccherificio; - creare un Festival dei quartieri, ovvero individuare in ognuno un’area dove installare un palco ed una platea (tenendo conto dei distanziamenti) per poter presentare spettacoli di varia natura (teatro, cinema, danza, musica, presentazione di libri, ecc) che a rotazione potranno essere svolti nei 12 quartieri tramite un’agenda predefinita, cercando di coinvolgere le compagnie, gruppi e associazioni locali ma con un’organizzazione unica. Queste diverse proposte hanno il fine di far fare ripartire arte e cultura in sicurezza e permettere ai cittadini di avere un’offerta plurale e inclusiva, per tutelare il lavoro delle compagnie e degli artisti, per rendere Cesena una città culturalmente sempre più attiva. 

4. Restate in città, gli spazi comuni per il tempo libero dei cittadini 

Si immagina che nella prossima stagione estiva sarà limitato l’accesso al litorale e per molti cittadini sarà difficoltoso riuscire a godersi appieno la spiaggia e i servizi balneari dei comuni limitrofi. Diventa necessario ripensare, perciò, gli spazi della città per renderli maggiormente accoglienti per tutta la comunità, in accordo con le disposizioni di prevenzione per la salute pubblica. Il progetto che Fondamenta ha pensato prevede: 

- l’individuazione di aree verdi per il relax, in cui ciascuno potrà portarsi telo o lettino; - l’organizzazione di un servizio di noleggio di lettini e ombrelloni con basi mobili; - l’ideazione e l’allestimento di aree per pic-nic, con arredi urbani temporanei come tavolini, panche,; - l’inserimento di aree gioco con installazione di eventuali elementi, come reti per la pallavolo e tavoli  da ping-pong. Si potranno prevedere punti temporanei di somministrazione di cibo e bevande, incentivando ulteriormente lo sviluppo delle imprese locali e adeguando la normativa vigente per garantire un’offerta plurale ed equa. 

Oltre ai già citati interventi, la valorizzazione delle aree sarà effettuata anche tramite installazioni florovivaistiche, eventualmente manutenute in collaborazione con la cittadinanza, diventando occasione di formazione sul giardinaggio attivo, con il coinvolgimento di associazioni e i competenti uffici comunali. Sempre in merito al coinvolgimento delle associazioni, presso i parchi e le aree verdi si possono prevedere spazi adibiti a installazioni artistiche permanenti e non, ad esibizioni e spettacoli, a momenti di formazione e aggregazione. Valorizzare e riqualificare la città con questo progetto arricchirà il tempo libero di tutti i cittadini e al di là dell’emergenza permetterà di vivere al meglio la città, i suoi spazi verdi e le aree comuni in cui poter ricreare comunità e società. 

5. Ciclabili “pop-up”, la mobilità sostenibile nell’immediato 

Proponiamo di creare piste ciclabili “pop-up”, ovvero itinerari provvisori ricavati rapidamente per consentire spostamenti sostenibili e sicuri (bicicletta, monopattino, micromobilità elettrica). Molti di questi percorsi possono essere ricavati attraverso l’ampliamento dei marciapiedi, l’istituzione di nuove Zone a Traffico Limitato o semplicemente tracciando i percorsi direttamente sull’asfalto. Si possono poi realizzare i primi “punti pit-stop” per le bici, che potranno entrare a essere parte integrante della futura Ciclopolitana: si tratta di punti in cui sarà presente una pompa per gonfiare la bici, una fontanella di acqua e punti di ricarica per le bici elettriche. Cesena è una città a misura di bicicletta, ora anche le infrastrutture possono diventarlo! 

6. I luoghi scolastici come nuovi punti di aggregazione 

Ripensiamo e riutilizziamo gli spazi scolastici! Con la didattica a distanza, le scuole si sono svuotate prima del solito. Occorre poi già pensare alla nuova configurazione degli spazi per settembre, in cui dovremo ancora convivere col Covid-19. Proponiamo quindi di: 
- sfruttare i mesi in più (già da maggio) per i lavori nelle scuole, a partire dal rilievo delle situazioni critiche. Prioritari saranno la sicurezza statica degli edifici, l’abbattimento delle barriere architettoniche e sensoriali, gli aspetti energetici e la qualità degli spazi, anche in vista della flessibilità richiesta loro dall’emergenza. Questa è l’occasione anche per coinvolgere progettisti esterni per pensare e progettare interventi di qualità; - permettere l’utilizzo delle palestre scolastiche ad associazioni sportive, artistiche ecc, dato che dovranno garantire il distanziamento fisico e, quindi, più turni dei corsi. Potranno così sfruttare gli spazi più ampi delle palestre e avranno luoghi in più in cui organizzare i nuovi turni dei corsi (spesso le associazioni condividono gli spazi). Le palestre sono inoltre funzionalmente indipendenti dalle scuole (ingresso autonomo, spogliatoi e servizi igienici). 

7. Lascia o raddoppia? Per le attività commerciali il futuro è allargarsi! 

Proponiamo infine di utilizzare alcuni grandi spazi comunali per ampliare gli spazi commerciali. Punto cardine della Fase 2 è il mantenimento della distanza fisica, con conseguente minore presenza di clienti e di personale nelle attività commerciali, minori vendite rispetto al pre-Covid e, ancora, file fuori dai negozi. Si può allora concedere alcuni grandi spazi (come la Fiera) agli esercizi commerciali, che potranno qui avere una propria postazione di esposizione e vendita, distaccata da quella degli altri. Una sorta di “negozio 2” o anche semplicemente punti in cui andare a ritirare il prodotto dopo averlo ordinato online o via telefono. Alcune attività potrebbero anche utilizzare le cucine professionali presenti. Si potrà infine implementare la già buona comunicazione del Comune, anche sperimentando metodi di comunicazione attiva e positiva basata sul nudging (metodo in cui le scelte vengono indirizzate in modo 

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