rotate-mobile
Politica

Fabbri (Pri): "Sicurezza alla stazione, serve azione strutturale: servizi per chi non deve viaggiare"

L'intervento di Romano Fabbri: "Se è importante restituire la stazione alla città, è altrettanto significativo riportare la città nella stazione"

Sul tema della sicurezza in stazione interviene Romano Fabbri, del Partito Repubblicano: "Credo che una cosa sia il problema del pericolo e della paura nel viaggio in ferrovia e un altro quello del pericolo e della paura nella stazione. Si tratta di questioni certamente legate tra di loro che richiedono però non solo azioni di ordine militare-poliziesche ma politiche ed azioni diverse per affrontarli. La complessità del problema stazione deriva in buona misura proprio dal fatto che essa è il luogo dove entrambe le esperienze – il viaggio ed il luogo stazione – coesistono e , sommandosi, possono creare uno scenario segnato dal disagio e dalla paura".

"Il problema della sicurezza e della paura nella stazione ferroviaria porta alla questione, oggi al centro dell’attenzione , del recupero della stazione come luogo della città e dei cittadini. La stazione nelle città è il mondo della diversità con cui si entra in conflitto perché occupa un luogo non evitabile né praticamente né simbolicamente. Lo spazio pubblico della stazione rappresenta il terreno di confine della città che viene progressivamente sottratto al controllo ed alla fruizione collettiva per la presenza degli altri (sbandati, senza casa, tossicodipendenti, immigrati non inseriti). Nella stazione le due presenze si toccano e lo fanno anche con fragore".

Una seconda riflessione di metodo va fatta a proposito della paura. "Il fatto che le persone possano rimanere vittime di un reato è una questione, ma la paura che esse hanno nel transitare l’area stazione è in larga parte indipendente dalla probabilità statistica dell’accadimento del reato: il pericolo è una cosa la paura è un’altra.Il nostro impegno è teso a fare interventi da rendere la stazione uno spazio efficiente ed amico", prosegue Fabbri.

"Un intervento massiccio di recupero e messa in vivibilità della stazione ferroviaria è in atto anche con imponenti investimenti . Esso è stato determinato dall'esigenza di ridare sicurezza e tranquillità nella zona stazione. Non basta, però, valorizzare le stazioni dal punto di vista progettuale per restituirla alla città. Veniamo allora al problema del “cosa fare” ora e adesso. Innanzitutto il problema del controllo dello spazio. Una questione importante riguarda il vandalismo, i graffiti, il rispetto dell’ambiente, l’accattonaggio, i fenomeni di microcriminalità più o meno occasionali e ripetitivi. L’impegno delle forze dell’ordine compatibilmente con gli organici assegnati al nostro territorio,  l’attenzione e il metodico monitoraggio dell’amministrazione comunale, progetti di valorizzazione dell’intero comparto dell’area stazione vanno nella giusta direzione e non è vero che chiunque ha la possibilità  di fare quello che gli pare senza nessun controllo. Questa è una lettura  della Lega e dei Cinque Stelle che per cavalcare questo disagio a puro fine elettorale accusano di indifferenza le istituzioni, l’assessore Ferrini, il sindaco Lattuca, l’intera maggioranza rispetto a questo fenomeno come se fosse considerato marginale quando invece è per questa giunta la priorità nell’ambito della sicurezza. La soluzione per i  Cinque Stelle e Lega sono le dimissioni dell’assessore repubblicano e il ritiro dalla politica del sindaco Lattuca. La realtà è più complessa".

"Un altro tema è quello del rapporto tra stazione e città - prosegue -. E questo è un aspetto importante del confronto che ci pare messo in campo dalla Confcommercio che ringraziamo per il contributo e il monitoraggio dello stato dell’arte in termini di sicurezza in tutti i quartieri. Se è importante restituire la stazione alla città, è altrettanto significativo riportare la città nella stazione. La chiave della soluzione è fare della stazione uno spazio fruibile ed attrattivo anche per chi non deve viaggiare. Il compito di introdurre comportamenti e un pubblico diversi all'interno della stazione deve essere affidato ad un partenariato delle società ferroviarie, delle amministrazioni locali e di imprese private, attraverso pratiche ed iniziative che possono essere di grande e piccola scala. Il rischio, altrimenti, è che nella stazione si scontrino sempre due mondi, che possono, a seconda dei casi, essere il mondo di chi ha e il mondo di chi non ha.Il mondo di chi è attaccato e il mondo di chi potrebbe attaccare".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fabbri (Pri): "Sicurezza alla stazione, serve azione strutturale: servizi per chi non deve viaggiare"

CesenaToday è in caricamento