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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Fabbri: "Nella variante per le opere pubbliche spunta un progetto privato in zona protetta"

All'interno di una variante al piano regolatore per rendere possibili alcune opere pubbliche, c'è un intervento privato illegittimo a detta dell'attivista politico Davide Fabbri

All'interno di una variante al piano regolatore per rendere possibili alcune opere pubbliche, c'è un intervento privato illegittimo a detta dell'attivista politico Davide Fabbri: la realizzazione di un immobile con 4 alloggi in via Pontescolle. Lo denuncia Fabbri con una nota in cui chiede le dimissioni dell'assessore all'Urbanistica Orazio Moretti. 

Spiega Fabbri: “Giovedì verrà portata in adozione in Consiglio comunale a Cesena una Variante al P.R.G. del 2.000, che riguarda nuove previsioni di edificabilità attinenti la realizzazione di undici opere pubbliche o di pubblico interesse (ad es. realizzazione di rotatorie stradali, parcheggi, opere universitarie all'ex Zuccherificio, vincoli all'ex discarica di Rio Eremo). La sgangherata delibera contiene una grave illegittimità: si prevede l'edificabilità di un lotto residenziale su area di vincolo di inedificabilità, in quanto zona di tutela del paesaggio fluviale, fascia di rispetto dei corsi d'acqua, vicino al fiume Savio”.

I proponenti del progetto “hanno proposto la cessione gratuita al Comune di Cesena di un'area di loro proprietà (12.158 mq) compresa nella perimetrazione del Parco Ippodromo – spiega Fabbri -. La contropartita del Comune è data dalla previsione edificatoria da attribuire ad un'area di loro proprietà sita in via Pontescolle, a due passi dall'argine del fiume Savio. Al fine di poter inserire un lotto residenziale privato all'interno di una Variante al P.R.G. con canoni rispondenti all'interesse pubblico, si sarebbe "scovata" l'acquisizione da parte del Comune a titolo gratuito di circa 16.000 mq a destinazione agricola tesa ad ampliare il fronte orientale del Parco Ippodromo, acquisizione tesa appunto a legittimare l'interesse pubblico dell'intera operazione che comporta come contropartita per i proprietari privati l'edificabilità di un'area su via Pontescolle: un lotto di edifici nel verde, con una potenzialità edificatoria di 315 mq di superficie lorda (sono circa 4 alloggi). Ma il lotto antistante via Pontescolle che si vuole rendere edificabile (e del relativo parcheggio adiacente) è individuato in un'area attualmente a destinazione agricola, vincolato in quanto fascia di rispetto fluviale. Le normative non consentono l'edificabilità. Siamo all'interno del vincolo di inedificabilità del P.T.C.P. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Nulla di tutto questo è scritto nella proposta di delibera che i consiglieri comunali dovrebbero votare giovedì 29 giugno”.
 
E conclude: “L'unica strada percorribile per evitare guai, è la seguente: lo stralcio della previsione edificatoria su via Pontescolle in piena fascia di tutela fluviale, di vincolo assoluto di inedificabilità, e le dimissione dell'assessore Orazio Moretti”.

LA REPLICA - Dura la replica dell'assessore Moretti: "A chi definisce la Variante Opere Pubbliche “una delibera sgangherata, realizzata con la disastrosa noncuranza del rispetto delle leggi di tutela del territorio” vorrei ricordare che questa Amministrazione ed il sottoscritto sono i medesimi che 3 anni fa (con la Variante di Salvaguardia) hanno “dimezzato” le aree edificabili del PRG 2000, riportando ad agricoli oltre 220 ettari, su si sarebbero potuti costruire circa 1 milione di mq. Pertanto, occorre valutare come meglio si “tutela il territorio” fra chi urla e chi fa atti concreti.  
Inoltre, a differenza di coloro secondo cui la Delibera contiene “una grave illegittimità” in quanto prevede l'edificabilità di un lotto residenziale su area di vincolo del paesaggio fluviale, io ritengo che si tratti di una “proposta di buon senso”.

Entra quindi nel merito della questione: "Anzitutto va fatta un po’ di storia e ricordato che all’interno del Parco Ippodromo, fin dall’anno 2000, era inserita un’area edificabile di circa 4.000 mq. in cambio della cessione delle aree verdi per ampliare il Parco. Tre anni fa, appunto con la Variante di Salvaguardia, tale previsione edificatoria è stata eliminata. Uno dei proprietari di quell’area edificabile ha proposto di recuperare parte della edificabilità precedente (circa 500 mq.) inserendola in una altra area di sua proprietà (ridotta a 315 mq.) mantenendo l’impegno a cedere gratuitamente l’area per ampliare il Parco. Non è in atto alcun tentativo di nascondere nulla, né tantomeno fare approvare atti illegittimi, in quanto nella Valutazione di Sostenibilità, allegata alla Delibera è espressamente indicato che l’area è in zona di tutela del paesaggio fluviale del PTCP – Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.
In secondo luogo è evidente che con la prossima Delibera il Consiglio Comunale adotta una proposta di Variante, che è quindi soggetta ai pareri degli enti sovraordinati fra cui la Provincia, cui compete la valutazione di compatibilità delle previsioni adottate con il Piano Territoriale sovraordinato. È esattamente lo stesso iter che si sviluppa nell’adozione di ogni variante urbanistica. Alzare oggi grida di allarme appare quindi semplicemente dettato dalla voglia di visibilità".
 

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