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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Eutanasia, "la decisione della Corte costituzionale lascia sconcerto. Una battaglia che si spera di vincere un domani"

"Liberi fino alla fine", Enrico Rossi (consigliere comunale del Pd a Cesena) interviene sulla decisione della Corte Costituzionale di non rendere ammissibile il quesito referendario sull’Eutanasia

"Liberi fino alla fine", Enrico Rossi (consigliere comunale del Pd a Cesena) interviene sulla decisione della Corte Costituzionale di non rendere ammissibile il quesito referendario sull’Eutanasia. "Lascia grande sconcerto e stupore", afferma il consigliere dem che dettaglia il suo pensiero: "Non sono un esperto di Diritto, anche se spesso e volentieri la nostra Carta Costituzionale viene definita con  indubbi meriti una delle più belle del mondo…In ogni caso la nostra Costituzione è del 1948, ed è capitato  ancora che sia stata “aggiornata” per essere al passo coi tempi, l’ultima volta non più tardi di qualche  giorno fa, con l’inserimento del tema “Ambiente” negli articoli 9 e 41.  L’Italia è uno stato laico, e con questo quesito costituzionale abrogativo, che aveva raccolto oltre 1,2 milioni  di firme, si poteva finalmente avere l’occasione di mettere fine ad un vuoto legislativo che nel tempo ha  reso difficile e drammatica la vita di persone e relativi familiari sofferenti. E’ nostro dovere concedere loro  la possibilità, al ricorrere di particolari situazioni, di potere decidere in autonomia cio che ne sarà della loro  vita, qual è il confine tra ciò che è vita e che non lo è". 

"Quest’estate - ricorda Rossi - come altri colleghi in consiglio comunale a Cesena (e in tutta Italia) di forze politiche  trasversali, ci siamo prodigati nei banchetti di raccolta firme e in varie iniziative volte ad approfondire  questa tematica, e come mai era successo prima, ho avuto l’impressione di una grande spinta nella stessa  direzione su un tema importantissimo, che riguarda tutti e che non si può più ignorare.  Non è una battaglia tra laici e cattolici, è una battaglia semplicemente di buon senso nell’anno 2022, una  norma di civiltà che molti altri paesi democratici già da tempo han regolamentato.  Il limite è quello attuale, che non vi è scelta e si è obbligati a questa condizione; rendere il fine vita  dignitoso a persone che non hanno questa possibilità è doveroso, per evitare clandestinità o costosi viaggi  della speranza in altri Paesi in cui è concesso". 

Si chiede il consigliere comunale: "Coglierà lo stimolo questo Parlamento a legiferare in materia? Potrà provarci, le prime dichiarazioni di  alcuni leader politici vanno in questa direzione, ma ho seri dubbi che ciò accadrà visto che siamo da ben  prima della raccolta firme referendaria a parlarne e discuterne, poichè non dimentico che la stessa Corte  Costituzionale ha chiesto circa 3 anni al Parlamento di legiferare su fine vita e suicidio assistito e né Camera  né Senato lo hanno fatto, ed è fresca ancora la ferita sul DDL Zan, per rimanere in tema di diritti civili.  E’ una battaglia che oggi non vinciamo, ma che un domani, si spera non remoto, sarà vinta; la pazienza non  c’è più, speriamo che non ci sia ancora troppo da aspettare; nel frattempo la battaglia per essere liberi fino  alla fine continuerà, in attesa di risposte concrete dalla politica", conclude Rossi. 

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