Eutanasia legale: "La Corte costituzionale ha fatto il suo lavoro, il Parlamento deve esprimersi in modo chiaro"
Fondamenta: "Il Parlamento non può e non deve ignorare oltre 1 milione e 200 mila firme raccolte in pochi mesi"
"La Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il Referendum sull'Eutanasia Legale. Si tratta, naturalmente, di un giudizio dai profondi risvolti politici ma questo non ci autorizza a mettere in dubbio la validità tecnico-giuridica della pronuncia della Consulta". A sottolinearlo è Fondamenta Cesena che rimarca: "Ora il Parlamento deve fare politica".
"In attesa delle motivazioni, è d'obbligo ricordare che, in Italia, i referendum sulle leggi ordinarie sono solo abrogativi, cioè possono solo eliminare parti di leggi esistenti (e la legge derivata dovrebbe poter essere autonomamente eseguibile, senza ulteriori interventi). Lo scopo della raccolta firme era quello di obbligare, finalmente, il Parlamento ad esprimersi e a prendere una decisione chiara in materia. Ecco la pronuncia della Consulta, che ha fatto il suo lavoro ed è bene ricordare che, in passato, aveva preso decisioni positive in materia (ultima, quella sul suicidio assistito del DJ Fabo del 2019), ci deve spingere proprio ad obbligare la Politica, tutta e seriamente, ad esprimerdi in materia. Questo Parlamento non può e non deve ignorare oltre 1 milione e 200 mila firme raccolte in pochi mesi. Siamo contente e contenti di avere sostenuto il Referendum e partecipato alla raccolta delle oltre 3.000 firme a Cesena. Questo stop temporaneo non ci fermerà, finché non saremo davvero libere e liberi fino alla fine", conclude Fondamenta.