rotate-mobile
Politica

Province e riduzione del personale: nuova collocazione per i dipendenti in mobilità

In particolare due erano i quesiti: se non fosse opportuno procedere alla individuazione dei dipendenti da collocare in mobilità solo dopo che le regioni abbiano definito se e quali funzioni delegare ai nuovi enti e la seconda domanda

Nei giorni scorsi, il deputato cesenate Enzo Lattuca insieme al parlamentare Andrea Giorgis ha presentato un'interpellanza urgente, sottoscritta da altri deputati Pd, ponendo al Governo la delicata questione relativa ai dipendenti delle province. In particolare due erano i quesiti: se non fosse opportuno procedere alla individuazione dei dipendenti da collocare in mobilità solo dopo che le regioni abbiano definito se e quali funzioni delegare ai nuovi enti e la seconda domanda: quali sono ad oggi i criteri sulla base dei quali debbono essere individuate le persone da collocare in mobilità.

La risposta è arrivata dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Angelo Rughetti che ha spiegato che tre sono i momenti procedurali: "il primo momento è la definizione della nuova dotazione organica delle province che secondo le indicazioni della legge di stabilità, dovrà essere ridotta del 50 per cento e ciò individuerà un primo contingente di spesa da destinare a quella dotazione organica e, quindi, non un elenco di persone ma un contingente di spesa".

"Ci sarà un secondo contingente di spesa che accompagnerà il personale, che è collegato alle funzioni che sono regolate dalle regioni, e anche qui non parliamo di mobilità ma parliamo di persone che svolgeranno la stessa funzione che svolgevano prima ma con un datore di lavoro diverso - prosegue Rughetti -. Quindi c'è il terzo elemento della procedura, che riguarda la mobilità vera e propria, e che sarà composto, cioè, da coloro che non troveranno allocazione né nel primo contingente né nel secondo contingente e che, quindi, avranno bisogno di una ricollocazione in altri enti della pubblica amministrazione".

“Si tratta quindi – conclude Lattuca – di un percorso molto chiaro che sarà scandito dal Governo e dai vari Enti coinvolti. Auspichiamo che il numero di dipendenti per i quali sarà attivata la procedura di mobilità sia bassissimo, l’obiettivo è tutelare il diritto al lavoro e mantenere il livello dei servizi offerti ai cittadini. Nelle prossime settimane le provincie del Piemonte e la città metropolitana di Torino saranno al centro di una sperimentazione che servirà a livello nazionale a capire i meccanismi di questa importante riforma della pubblica amministrazione.”

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Province e riduzione del personale: nuova collocazione per i dipendenti in mobilità

CesenaToday è in caricamento