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Emergenza casa, le proposte di Cesena Siamo Noi: "Bandi di riconversione progettati assieme ai privati"

"Crediamo fortemente che l’amministrazione Comunale ed il Sindaco dovrebbero affrontare la questione su due profili coordinati, uno quello della programmazione urbanistica che deve considerare la rigenerazione urbana e la riduzione di consumo di suolo"

"La nostra città come del resto le altre della Regione fronteggia un’emergenza epocale nella crisi del mercato degli affitti. Trovare un lavoro, iscriversi all’università, unirsi in matrimonio o in una convivenza trovano ostacolo alla loro realizzazione nell’impossibilità di trovare un alloggio, anche quando vi è disponibilità economica a garantire il pagamento del canone. Questo accade nel tempo in cui, in particolare ai giovani, vengono chieste flessibilità e mobilità per accedere al sistema della formazione e all’ingresso nel mondo economico. Anche a Cesena il problema ha raggiunto dimensioni enormi a causa di un intreccio di trasformazioni strutturali della società e di contingenze storiche. A questo si aggiunge il problema demografico di una città che invecchia velocemente mentre aumenta il numero di immigrati, italiani e stranieri con redditi bassi": è l'analisi dela lista civica 'Cesena Siamo Noi'.

"Crediamo fortemente che l’amministrazione Comunale ed il Sindaco dovrebbero affrontare la questione su due profili coordinati, uno quello della programmazione urbanistica che deve considerare la rigenerazione urbana e la riduzione di consumo di suolo. L’altro è quello dell’intervento sociale nel gestire le situazioni più critiche, a fronteggiare l’emergenza sfratti ed a cercare soluzioni ad altre situazioni di difficoltà economica non trascurando aspetti di fragilità socio sanitarie. Riguardo al primo aspetto il Sindaco ha manifestato pubblicamente la convinzione che il completamento della costruzione di circa 100 appartamenti nell’area Novello dell’ex mercato ortofrutticolo , dei quali 70/80 destinati all’affitto (consegna prevista nel 2024), darà un notevole contributo alla soluzione del problema abitativo. Esperienze passate hanno dimostrato di come  queste opere “spot” non siano di aiuto a risolvere il problema": è la critica che viene mossa.

"L’amministrazione comunale ha aperto una riflessione sul tema del recupero del patrimonio privato di appartamenti sfitti , cica 4.000 alloggi, ma oltre al mero aspetto economico non si comprende come si possa mettere in relazione i soggetti interessati. Siamo certi che azzerare l’IMU ai proprietari non basti a garantire loro una serenità sulla conservazione dell’immobile e sull’effettivo pagamento dei canoni. Anche la regione ha licenziato un importante patto per la casa offrendo importanti strumenti di garanzia e sollecitando i territori delle unioni comunali a dotarsi di Agenzie per la Casa che possano mettere in campo questi strumenti".

"In questo contesto  di riorganizzazione, nell’ambito delle politiche abitative la spesa più rilevante è comunque venuta dal contributo regionale di sostegno all’affitto (la Regione ha stanziato con fondi propri e statali 40 milioni per il 2022 ora in fase di erogazione). Una misura che a nostro avviso non ha un impatto equo sui bilanci delle famiglie in quanto impegna somme davvero rilevanti  indicando un tetto di reddito Isee per essere ammessi al contributo a nostro avviso troppo alto (reddito Isee max €17,500). Viene erogato così un contributo anche a famiglie che hanno sempre pagato l’affitto senza sforzi eccessivi. Difficile non vedervi un’operazione elettoralistica (66.000 le domande)".

"Che cos’altro proponiamo? Chiediamo la costituzione di un tavolo permanente da parte dell’amministrazione  comunale che coinvolga le associazioni di categoria delle imprese, i proprietari di case,  i sindacati degli inquilini, le principali realtà del terzo settore che si occupano di problematiche abitative  e ragionare sulle soluzioni a partire dal Patto per la Casa da poco lanciato dalla Regione Emilia Romagna che va a finanziare le Unione dei Comuni che offrono risposte abitative per la “fascia grigia” del bisogno. Il Sindaco dovrebbe essere quotidianamente sul fronte di questa emergenza ventennale oggi arrivata al suo apice a sollecitare i cittadini a mettere a disposizione gli alloggi a fronte di una quantità di garanzie che possono essere messe sul tavolo. La proposta della riduzione fiscale dell’Imu per 3 anni a chi mette sul mercato un alloggio ci sembra iniqua verso chi lo fa già da tempo e non può godere di questo vantaggio, oltretutto non produce una reale spinta per i proprietari".

"L’incentivazione ai privati alla costruzione di alloggi Ers prospettando la possibilità di ulteriore consumo di suolo è inopportuno e in contrasto con gli impegni programmatici. Pensiamo che si potrebbe invece proporre un bando di coprogettazione con i privati per la riconversione ed il recupero di edilizia destinata ad accoglienza ma in disuso come alberghi o pensioni per convertirli in foresterie per lavoratori e studenti in trasferta. Nello stesso  senso si potrebbero proporre bandi  in generale  anche di strutture non destinate ad altre attività (uffici, superfici artigianali e commerciali etc). Lo stimolo che l’Amministrazione intende avere relativamente al sub comparto UMI 3 del Novello, in quanto molto probabilmente sarà oggetto di vendita ad operatori privati interessati (assieme alla cessione di ulteriori diritti edificatori per circa 3.700 mq di SUL relativi all’UMI 4)".

"La riattivazione della Fondazione per l’Affitto se deve diventare l’Agenzia per la Casa prospettata dalla Regione deve passare attraverso una riorganizzazione ed un potenziamento che valorizzi le competenze presenti in questa agenzia e scongelarle da un’immobilità decennale dovuta principalmente all’inerzia politica verso un problema essenziale per la tenuta della comunità come l’accesso all’alloggio. L’attività dell’Agenzia Casa dovrà avere l’intera regia degli interventi in ambito abitativo perché tutti gli strumenti disponibili vadano misurati e applicati sulle diverse criticità presentate dai cittadini in difficoltà a trovare un alloggio. La disponibilità di un alloggio è riconosciuto essere un determinante sociale di salute e con questo in mente invitiamo tutte le forze sociali del territorio alla mobilitazione su questo tema essenziale per la comunità", conclude il gruppo Consigliare "Cesena Siamo Noi" 
 

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