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Elezioni, Rossi (San Mauro Di Nuovo) lancia la sua 'ricetta' per l'agricoltura

Il candidato sindaco: "Merita un assessorato dedicato, il settore sta invecchiando e c'è bisogno di manodopera specializzata"

Nicola Rossi, candidato sindaco della lista civica San Mauro Di Nuovo, nei giorni scorsi si è confrontato con gli agricoltori sammauresi in un incontro a Villa Torlonia.

"L'agricoltura, e in modo particolare l'orticoltura, è un settore importante per l'economia del nostro territorio e per questo siamo convinti che meriti un assessorato dedicato, che sappia fornire risposte alle esigenze del comparto e lo possa accompagnare verso una stagione di cambiamenti, fino ad arrivare a una logica di vero e proprio distretto", afferma il candidato sindaco.

Tra i nodi da affrontare c'è quello del ricambio generazionale. "Il settore sta invecchiando velocemente e serve esplorare tutte le possibili opzioni per portare forze fresche e nuove energie all'interno del mondo agricolo - rileva Rossi - Per questo crediamo che una realtà impegnata nella formazione e nella ricerca in campo agricolo, capace di mettere in rete quanto c'è sul territorio e creare un nuovo punto di incontro, possa essere un elemento strategico per lo sviluppo dell'agricoltura sammaurese. Un lavoro che, proprio a Villa Torlonia, potrebbe trovare la sua collocazione ideale e dare a questo luogo, che nella vocazione agricola affonda le sue radici, una connotazione diversa: se anche il Cercal si spostasse qui, Villa Torlonia potrebbe essere un punto di riferimento per i giovani che si affacciano sul mondo del lavoro e cercano opportunità di formazione e indirizzo".

Luca Pollarini, studente di scienze ambientali, all'interno di San Mauro Di Nuovo segue da vicino i temi agricoli e ambientali. "L’orticoltura - afferma - per il territorio sammaurese è di fondamentale importanza. Le nostre aziende, però, in questo momento vivono difficoltà economiche, fanno fatica a trovare manodopera specializzata, e stanno perdendo i giovani, minando così la possibilità del necessario ricambio generazionale. Mentre i proprietari delle aziende raggiungono un’età media sempre più alta, chi potrebbe prendere il loro posto oggi ha difficoltà a conoscere il mondo agricolo e a impegnarsi in questo settore.

San Mauro Di Nuovo propone la fondazione di un soggetto agricolo ben organizzato e di ampia partecipazione per rispondere a diverse di queste criticità: pensiamo a un'Associazione consortile sul modello virtuoso dei produttori di Grana Padano, con finalità irrigue, che possa aggregare i produttori e fornire servizi. Oggi le piccole aziende singole sono obbligate a sfruttare pozzi e falde per l’irrigazione (peggiorando il problema della subsidenza del territorio) oppure l’acqua di fossi o piccoli canali secondari. Una realtà capace di aggregare gli agricoltori potrebbe tentare di trattare con la Regione per una eventuale ramificazione del Canale Emiliano-Romagnolo (Cer). Un grande soggetto unico, poi, avrebbe anche la possibilità di raggiungere mercati più importanti e più lontani, incrementando così i volumi commercializzati e gli introiti delle aziende agricole"

La parola d'ordine è, quindi, aggregazione. A cui va affiancata la specializzazione e la valorizzazione della produzione locale per arrivare a un distretto specializzato. Spiega ancora Pollarini: "Questo potrebbe dare una risposta anche alla mancanza di personale tecnico qualificato, in modo da affiancare i produttori nell’ottenimento di un prodotto sempre più ricercato, senza voler considerare l’incremento di affari che potrebbe derivare da un eventuale ottenimento della certificazione Igp per le insalate sammauresi".

La formazione in campo agricolo, poi, potrebbe prendere spunto dal modello ben rodato del Cercal. "Un eventuale distretto agricolo si affiancherà all’amministrazione comunale nell’organizzazione dell'attività formativa, ponendo quindi le basi per il futuro del distretto - rileva Pollarini - In questo modo non solo si potrà sfruttare appieno il comparto tecnico distrettuale, utilizzandolo anche per un progetto a lungo termine qual è l’istruzione, ma i giovani e i meno giovani potranno, durante i periodi di disoccupazione, formarsi come figure lavorative fortemente adatte al tipo di produzione del nostro territorio, migliorando così il livello qualitativo della produzione, la disponibilità e l’adeguatezza della manodopera, ottenendo una riduzione dei disoccupati del comune".

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