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Elezioni regionali, l'ex ministro Giovanardi per il Popolo della Famiglia: "Progetto ambizioso"

L'ex ministro ha definito "ambizioso il progetto del Popolo della Famiglia di unire le forze"

Sabato Carlo Giovanardi (IdeA Cambiamo) e Mirko De Carli (PDF) hanno presentato la lista "Popolo della Famiglia-Cambiamo Insieme per l'Emilia Romagna" nella sede della Confartigianato di Cesena, alla presenza anche della candidata forlivese del Popolo della Famiglia Patrizia Marchi. L'ex ministro ha definito "ambizioso il progetto del Popolo della Famiglia di unire le forze", spiegando le ragioni della convergenza in un' unica lista a partire da un dato politico ben preciso: "la scomparsa di un partito politico moderato capace di raggruppare tutte le forze che facciano riferimento alla dottrina sociale cristiana e dove la cultura popolare, liberale e socialdemocratica sia rappresentata".

"Dove sono oggi i politici cristiani? - si è chiesto Giovanardi -. Da cattolico non mi sento rappresentato né dai cattocomunisti del Pd, arrendevoli di fronte alla deriva antropologica e allo scardinamento dei principi cristiani, né dai sovranisti, poiché in entrambe le formazioni non c'è spazio per chi vuole tenere dritta la barra sui valori. E quando uno è ospite in casa altrui, deve chinare la testa di fronte agli ordini di scuderia che gli vengono dati dal suo partito". 

"Con questa lista - ha aggiunto Giovanardi - sto nel centrodestra, ma nell'ambito di un'area politica che corrisponde a quei principi di fondo che ho sempre sostenuto e che hanno animato l'azione dei cristiani e dei cattolici in politica. Solo così, con una mia identità  ben precisa, con un valore aggiunto di cui il Paese ha bisogno, posso anche allearmi con i sovranisti".

"Con il progressivo indebolimento di Forza Italia e dopo il fallimento della sbornia grillina - ha concluso Giovanardi - si sta aprendo un enorme spazio che va ricostruito, per tornare a dare la cosa pubblica in mano alla professionalità. Anche se finora minoritari, non per ragioni di torto ma di testimonianza, noi cattolici abbiamo tenuto dritta la barra nella consapevolezza che questo paese si salva si se si torna a una cultura di governo costruttiva fondata sulla Dottrina Sociale della Chiesa".

De Carli, coordinatore del Popolo della Famiglia, ha sottolineato la novità politica della lista "Il Popolo della Famiglia-Cambiamo" quale laboratorio che, partendo dalla Regione Emilia Romagna, può fare da traino per tutti i successivi appuntamenti elettorali, capace di rimettere al centro la famiglia come motore della società e dell'economia. "Non siamo populisti, siamo popolari - ha detto -. Questa diversità nel centrodestra è una ricchezza, perché noi rappresentiamo un mondo cattolico che non ha più una casa. Non abbiamo slogans, noi ci siamo concentrati sulle proposte. Siamo rivoluzionari nei contenuti ma moderati nei modi, e in questa campagna elettorale abbiamo centrato i problemi e siamo stati capaci di condizionare l'agenda politica. Dal mese di settembre, quando ancora non ne parlava nessuno, abbiamo iniziato a raccogliere le firme per la riapertura dei punti nascita chiusi da Bonaccini nelle zone montane, e ora scopriamo che il 23 gennaio il governatore uscente chiuderà la sua campagna elettorale convocando il Ministro della Sanità proprio per la riapertura dei punti nascita".

De Carli ha poi illustrato le proposte del  "pacchetto famiglia" sottoscritto pubblicamente da Lucia Borgonzoni, misure capaci di rilanciare la Regione a partire dalla famiglia, nucleo fondante della società. Fondamentale il sostegno alla maternità, per contrastare l'inverno demografico;  necessaria anche la valorizzazione del ruolo pubblico e sociale della donna, che deve essere finalmente libera di scegliere se lavorare dentro o fuori casa, vedendosi riconosciuto o il giusto compenso per il l lavoro straordinario di mamma, o la possibilità di conciliazione lavoro-famiglia con la regolamentazione del part-time attraverso una normativa ad hoc e con la creazione di asili aziendali nei distretti industriali.

Il "pacchetto famiglia" prevede anche la creazione di un fondo di garanzia regionale per aiutare le giovani coppie nell'acquisto o nell'affitto della casa, l'abolizione dell'Irap per le piccole e medie imprese familiari, l'alleggerimento burocratico per le piccole imprese che vogliono partire,  la libertà di scelta educativa e scolastica grazie ai costi standard, il ripopolamento della dorsale appenninica attraverso la dotazione di servizi e infrastrutture adeguati, per fare della Regione un'amica e non un ostacolo al desiderio di fare impresa dei cittadini e di ricostruire il senso di comunità che si è perso. Marchi, candidata forlivese del Popolo della Famiglia, dal suo osservatorio personale di commercialista, ha stigmatizzato "la giungla burocratica che opprime i cittadini", dicendosi "impegnata a rappresentare i loro desideri di maggiore libertà".

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