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Regionali, candidature in pole position: Lia Montalti a Cesena e Valentina Ravaioli a Forlì

Se è pacifico che due saranno i candidati espressi dalla federazione di Forlì e altri due da quella di Cesena, bisognerà vedere come i due territori si coordineranno per la scelta del quinto nome. Altro obbligo è l'alternanza di genere tra uomo e donna

Chiuso il capitolo delle primarie del Partito Democratico per la scelta del candidato alla presidenza della Regione, che sarà il modenese Stefano Bonaccini, è già aperta da qualche tempo la discussione per la scelta dei candidati per il Consiglio Regionale. Essendo un sistema elettorale con preferenze, la partita è aperta per tutti i papabili candidati. Entro la metà di ottobre si dovrà aver definito i nomi, anche per permettere di dare il là alla campagna elettorale vera e propria.

La lista del Partito Democratico, quella che – sulla carta – incasserà il maggior numero di seggi, scossoni e imprevisti a parte, dovrà essere formata da 5 nomi a livello provinciale, quindi tra Forlì e Cesena. Se è pacifico che due saranno i candidati espressi dalla federazione di Forlì e altri due da quella di Cesena, bisognerà vedere come i due territori si coordineranno per la scelta del quinto nome. Altro obbligo è l'alternanza di genere tra uomo e donna. Impossibile, inoltre, non considerare l'esito delle primarie, che nel territorio di Forlì-Cesena hanno visto la netta prevalenza del candidato perdente Roberto Balzani (ha incassato l'80% a Forlì e praticamente la metà delle preferenze a Cesena).

Sul fronte cesenate in pole position c'è la candidatura dell'assessore Lia Montalti, anche per recuperare un voto fluido cattolico che già in passato ha "virato" su candidati di centro-destra. Tuttavia, la casella delle “donne” potrebbe essere riempita anche dall'assessore Simona Benedetti o dall'ex presidente del consiglio comunale Rita Ricci, anche se queste due candidature sembrano essere tramontate. Tra gli uomini , i big in campo sono Fabrizio Landi, segretario territoriale del PD cesenate, e Daniele Zoffoli, ex segretario del PD cesenate. L'outsider potrebbe essere Enzo Baldazzi, ex sindaco di Sogliano e candidato alla segreteria territoriale contro Landi. Proprio il magro risultato ottenuto da Bonaccini potrebbe però far sorgere candidature alternative e “civiche” rispetto ai numeri detti, se i “balzaniani” punteranno i piedi (Baldazzi potrebbe essere espressione di questo gruppo).

A Forlì la situazione è diversa e pesa il notevole risultato dell'ex sindaco. Impossibile, infatti, pensare a candidature invise all'area balzaniana. Se Tiziano Alessandrini, che ha sempre animato questa minoranza nel partito, ha già annunciato la sua indisponibilità alla ricandidatura, una casella potrebbe senza dubbio essere riempita da Thomas Casadei, consigliere uscente dal suo primo mandato, balzaniano. Accanto a lui potrebbero emergere anche le candidature di Bruno Biserni e dell'ex sindaco di Forlimpopoli, Paolo Zoffoli. Altro nome che circola è il consigliere comunale Michele Bertaccini, che però ha confermato di non dare la sua disponibilità..

Sul fronte femminile, Valentina Ancarani, segretaria del partito, ha già ribadito il proprio no. Più probabile è invece la candidatura dell'ex assessore Valentina Ravaioli, “braccio destro” di Balzani durante la campagna per le primarie. Alessandra Biondi esponente della “terza via” è un nome sul tavolo, come quello di Gessica Allegni, esponente della minoranza critica dell'ex sindaco. Anche in questo caso ci potrebbe essere un outsider “civico”, considerato il forte richiamo di Balzani a candidature “fuori dalla mischia” dei politici.

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