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Elezioni, l'intervista a Sirotti Gaudenzi: "Cesena ha grandi potenzialità, ma va messa in moto e guidata"

Non si nasconde certo dietro un dito l'avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi, candidato  consigliere per la Lega a palazzo Albornoz, nel denunciare che Cesena ha bisogno di un preciso cambio di pagina

Non si nasconde certo dietro un dito l'avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi, candidato  consigliere per la Lega a palazzo Albornoz, nel denunciare che Cesena ha bisogno di un preciso cambio di pagina nella gestione della cosa pubblica con nuovi nuovi pilastri di governance: buon senso e dare sempre la parola prima ai cittadini e soprattutto poi ascoltarli e saper mediare.


Avvocato, ma la vecchia amministrazione dice di averlo sempre fatto


Assolutamente no, e' sempre stata chiusa nel palazzo del potere, autoreferenziandosi e non ascoltando il grido di dolore degli artigiani, dei commercianti e degli agricoltori portandoli alla situazione attuale.


La giunta ha sempre affermato che la crisi bloccava tutto e rendeva vani gli sforzi.


Cesena è una città con grandi potenzialità, ma la potenza deve essere messa in moto e guidata. La crisi, innegabile che ci sia, va gestita sapientemente e con programmi ben definiti e non navigando a vista. Ad esempio non vedo cantieri edili in essere, eppure agendo sulla fiscalità locale si potrebbe agevolare le ristrutturazioni dei fabbricati, oppure calmierare gli affitti. Muovendo l'edilizia si mette in moto  tutto l'indotto che c'è dietro e questo genera ricchezza e, soprattutto, nuovi posti di lavoro.


E per il commercio, in particolare quello del centro storico?


E qui veniamo al nocciolo della questione. E' innegabile che la ristrutturazione di piazza della Libertà con la  conseguente perdita di quasi un centinaio di posti auto unita  alla limitazione pressochè totale del traffico abbia avuto un effetto devastante sul commercio con la conseguente chiusura di decine di esercizi. E' indispensabile riguardare tutta la tematica permettendo un traffico a fasce orarie e poi utilizzare la rinnovata piazza  non solo per  manifestazioni o eventi, ma permettere che ritorni in determinati momenti un parcheggio. Inoltre il traffico notturno e serale deve essere ripristinato in modo che certi luoghi, in primis la Valdoca, abbiamo almeno un po' di traffico automobilistico e non siano off limits.


Ha toccato anche il tasto dell'agricoltura.


Come  piccolo imprenditore agricolo vedo con rammarico la decadenza dell'agricoltura locale, un tempo fiore all'occhiello della città che produceva e confezionava prodotti agricoli per  ogni parte d'Italia e d'Europa. Oggi tutto questo grande tessuto agricolo - industriale è scomparso, eppure esistono ancora molte  potenzialità nascoste che aspettano di essere rivelate e messe in grado di muoversi. Penso alla produzione vinicola, di superba qualità ma poco conosciuta fuori dai confini locali.


Recentemente, avvocato, sulla stampa ha toccato l'argomento della sicurezza.


Eh! Qui c'è molto da dire e molto da fare. Cesena non è sicura. Proprio ieri ero nella zona  del supermercato Coop sulla via  Cervese, zona stazione tanto per intenderci, e  mi hanno detto tanto i  residenti quanto i  negozianti che alla sera scende il 'coprifuoco'. Purtroppo quello che mi è stato riferito è la stesso di altri luoghi cesenati dove, appena calano le ombre,   la gente si chiude in casa  e manca totalmente qualsiasi genere di socializzazione. E' evidente che accanto ai compiti delle forze dell'ordine ci deve essere anche quello della polizia municipale che, secondo me, e' sottoutilizzata. Inoltre il suo pregio è che  è una polizia di prossimità, quindi profondamente integrata nel territorio, può agire rapidamente e svolgere controlli capillari.


Secondo lei, i cittadini come possono contribuire al bene pubblico?


I quartieri sono un grande potenziale che è stato volutamente depotenziato. Vedo con grande interesse una loro nuova riqualificazione nell'ottica di un miglioramento, ma questa volta veramente democratico, che dia a ciascun membro della comunità la possibilità di esprimersi. Parlando in giro con la gente scopro zone urbane e periferiche dove le strade sono dissestate,  manca il verde o è incolto,  i marciapiedi non ci sono oppure ammalorati e nessuno si cura di nulla  se non con roboanti parole fine a se stesse o qualche intervento di facciata.


Non si può non parlare del Nuovo Bufalini e di cosa fare del vecchio.


Parliamone pure. Non entro nel merito della collocazione del nuovo, né della spesa per costruirlo. Riconosco che la nostra regione ha una sanità ottima anche se dovrebbe guardare, come ha detto Jacopo Morrone sabato scorso nella sua venuta a Cesena, alle regioni virtuose in questo campo come la Lombardia e il Veneto. Invece mi sento di dire qualcosa sul vecchio ospedale  costruito in luoghi non idonei, a mio parere. Certamente potrà essere ancora utilizzato però è prematuro dire come in quanto fra una decina di anni, tanto ci vorrà per avere il nuovo, le esigenze del territorio potrebbero essere completamente cambiate. E' un problema complesso che la nuova amministrazione dovrà affrontare, personalmente ritengo che la parte più recente come la Piastra potrà essere utilizzata, mentre i fabbricati più vecchi dovrebbero essere demoliti per fare più spazi aperti oppure creare aree coperte più funzionali. Abbattere e poi costruire quasi sempre è più economico che ristrutturare.


Cosa può fare una nuova amministrazione per i cittadini più deboli?


A Cesena c'è una grande realta' che è il volontariato. Un capitale che non si può disperdere e che va mantenuto. Penso ai più deboli come i bambini, i sofferenti e i malati per arrivare agli anziani che a volte aspettano solo una parola. Per coloro caduti o che vivono in miseria una buona amministrazione non può, come fatto finora, dare solo aiuti a pioggia, ma questi dovranno essere orientati a cercare percorsi mirati al recupero sociale.


 

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