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Elezioni, Buonguerrieri (Fdi): "Collegio ostico? Non ho paura delle sfide. Dal voto arriverà un segnale anche per i nostri alleati"

"Sono candidata anche nel collegio plurinominale del mio territorio dove ho ancora maggiori possibilità di elezione e anche qui metterò tutte le mie energie", sottolinea Alice Buonguerrieri, in corsa per la Camera con Fratelli d'Italia

Avvocato, coordinatrice di Fratelli d'Italia a Forlì-Cesena e consigliere comunale a Bagno di Romagna. Per lei una lunga militanza politica che affonda le radici in Alleanza Nazionale, Alice Buonguerrieri sarà sicuramente una candidata agguerrita per un collegio uninominale storicamente difficile per il centrodestra come quello di Ravenna. "Le sfide non mi hanno mai fatto paura - mette in chiaro l'esponente scelta dal partito di Giorgia Meloni - e sono candidata anche nel collegio plurinominale del mio territorio dove ho maggiori possibilità di elezione". L'avvocato cesenate è infatti candidata anche nel collegio plurinominale della Camera "03" che comprende Forlì-Cesena, Ferrara, Rimini e Ravenna in quarta posizione nel listino. Buonguerrieri sente nell'aria che "tanti cittadini vogliono finalmente un cambiamento, e il superamento di vecchie logiche". Una candidatura al femminile, come del resto quella di Marta Farolfi, vice-sindaco di Brisighella, per un partito come Fratelli d'Italia che vola nei sondaggi

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Buonguerrieri, come è maturata questa candidatura?

Sarò sincera: in fretta. D'altronde queste elezioni sono una corsa velocissima al voto. Fratelli d'Italia ha lavorato per avere liste di qualità, valorizzando le esperienze dei parlamentari uscenti, ma con l'obiettivo di rafforzare anche una nuova classe dirigente che si è spesa negli anni sul territorio e per il partito. Da qui la chiamata alla sottoscritta: ci siamo confrontati e nel nostro gruppo dirigenziale è emerso sostegno sul mio nome. Con orgoglio ed emozione ho quindi accettato. 

Si sente svantaggiata ad essere candidata in un collegio 'ostico' leggermente fuori territorio?

Le sfide non mi hanno mai fatto paura. Sono onorata della fiducia del partito e consapevole che mi batterò in un territorio dove il vecchio sistema esercita ancora tanta influenza. Mi rivolgo a tutti i cittadini che vogliono finalmente un cambiamento e il superamento di vecchie logiche. I delusi sono tanti, visto l'astensionismo crescente nelle ultime tornate elettorali, mi impegnerò al massimo per far tornare loro fiducia nella politica e nelle istituzioni. Ma sono candidata anche nel collegio plurinominale del mio territorio dove ho ancora maggiori possibilità di elezione e anche qui metterò tutte le mie energie. 

Il risultato elettorale di Fratelli d'Italia cambierà gli equilibri nelle giunte locali di centrodestra?

Agli alleati arriverà un segnale ben preciso e a parlare non saranno più solo i sondaggi. Se ci confermeremo primo partito della coalizione, questo rafforzerà indubbiamente Fratelli d'Italia. Ma a noi non piacciono le prove muscolari, ci interessa solo il buon governo del territorio e vedremo poi quali saranno i migliori equilibri per garantirlo. 

Cosa può dare una donna, ed in particolare Giorgia Meloni, come valore aggiunto a Palazzo Chigi?

Le quote rosa non mi hanno mai appassionato. La distinzione tra premier uomo o premier donna nemmeno. Giorgia Meloni può portare a Palazzo Chigi energie e competenze, ma come persona non tanto perché donna. Poi una politica con più donne in Parlamento e al Governo è sicuramente più rappresentativa della società e porterà sensibilità nuove nelle stanze dei bottoni. E questo non guasta.

C'è stata la polemica sulle "devianze giovanili", quale è la ricetta di Fratelli d'Italia per i giovani?

I giovani sono il nostro futuro e prendercene cura è il nostro dovere più grande. In tempo di pandemia, chi ci ha Governato li ha privati di tutto, diritto all'istruzione, alla socialità, allo sport e li ha trattati come pericolosi untori, al contempo sono stati scaricati su di loro i debiti. Abbiamo il dovere di risollevare questa situazione e, per esempio, investire le risorse economiche a disposizione in interventi che restino a loro. Quanto alla polemica sulle "devianze giovanili" Letta, con le sue dichiarazioni, ha dimostrato di non conoscerne il significato. Come ha giustamente sottolineato la presidente Meloni, dobbiamo promuovere lo sport come scuola di vita e come forma di tutela della salute. Dobbiamo puntare a un'istruzione di qualità, centrata sui ragazzi e libera dalle ideologie che oggi vanno di moda in circoli minoritari che vorrebbero imporsi sulla maggioranza.

Quali sono le priorità da affrontare a livello locale?

Le infrastrutture. Alla Romagna servono come il pane: dotarla di una logistica adeguata al livello delle sue imprese è fondamentale per dare competitività alle aziende. Per fare degli esempi, adeguamento della E45, messa in sicurezza strade statali, collegamenti tra porto di Ravenna, aeroporto di Forlì, scalo merci di Villa Selva, snodo autostradale di Cesena, Tangenziale ovest Forlì, collegamento veloce Forlì Cesena partendo dal lotto zero... penso al problema della sicurezza e della immigrazione incontrollata, al rilancio della economia con taglio del cuneo fiscale, detassazione e sburocratizzazione, poi una particolare attenzione va all'agricoltura, che sta vivendo un periodo davvero difficile, e al turismo. Mare, ma anche entroterra e montagna. Far fronte in maniera strutturale al problema del fabbisogno energetico che, per scelte sbagliate e ideologiche della sinistra, sta mettendo in ginocchio imprese e famiglie. Ma i temi sono davvero tanti, ed è impossibile citarli tutti

Come sarà la sua campagna elettorale?

Sul territorio e tra la gente, come sempre. Ecco, su questo aspetto posso dire di partire avvantaggiata: non faccio banchetti solo per le elezioni come certi politici di sinistra, ma sono costantemente tra le persone. Imposterò una campagna elettorale sui temi, per l'Italia e per la Romagna, una campagna concreta e trasparente. Un voto per me è un voto per i cittadini, per il cambiamento. E' ora di superare un sistema di potere che soffoca la nostra Regione e la nostra Nazione da anni, tra assistenzialismo spesso parassitario e burocrazia che deprime la voglia di fare delle aziende. 

Cosa rappresenta per lei a livello personale questa candidatura?

Prima di tutto il riconoscimento del lavoro fatto in tanti anni da parte mia e del nostro gruppo dirigente sul territorio. Se Giorgia Meloni e i vertici di Fratelli d'Italia, che ringrazio per la fiducia, mi hanno dato questa opportunità credo sia anche perché a Forlì-Cesena il Partito si è radicato, sono tanti i militanti, iscritti e simpatizzanti che partecipano e tengono alta la nostra bandiera e quella dell'Italia. Mi impegnerò al massimo per non deludere le aspettative di tutti loro e ora confido nella fiducia degli elettori.

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