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Le interviste di CesenaToday. Celletti: "Sicurezza, istituiremo gli steward della notte"

Ecco l'intervista ad Antonella Celletti, candidata della Lega Nord: "Anche vigili di quartiere e istituzione dei Volontari per la sicurezza nei quartieri per il monitoraggio del territorio in collaborazione con le Forze dell'ordine"

Domenica 25 maggio i cesenati si recheranno alle urne per scegliere il nuovo sindaco. Ben 8 sono i candidati a sindaco che si fronteggiano e che propongono le loro diverse ricette per la città. CesenaToday li intervista uno ad uno, per scegliere con più consapevolezza il futuro primo cittadino. SU CESENATODAY ANCHE LO SPECIALE ELEZIONI. Ecco l’intervista ad Antonella Celletti, candidata della Lega Nord.

Politiche per il centro storico, quali azioni operative dovrebbe intraprendere con immediatezza il Comune per affrontare le questioni che determinano l’insoddisfazione dei commercianti? Cosa farà di Icarus se vince?

Bisogna fermare il declino del centro storico di Cesena. Le cause sono molteplici. La crisi è una di queste, ma non la sola e la principale. Chi soffre maggiormente di questa crisi sono gli operatori che lavorano nel cuore della città che rappresentano il presidio della vitalità di una città e uno dei richiami principali per i visitatori. Il tema è complesso: sarebbe necessario avere esercizi di qualità, pulizia, sicurezza, punti di ritrovo con la possibilità di sedersi, di incontrare amici senza l’ansia delle multe, dell’orario del parcheggio che scade, dell’automobile parcheggiata troppo lontano, soprattutto in caso di cattivo tempo, o delle navette/autobus che, a una certa ora, non hanno più corse. Il problema riguarda, inoltre, tutti i giorni della settimana, in tutte le stagioni. Quindi innanzitutto serve: incentivare il ripopolamento del centro da parte delle famiglie, con meno costi, divieti e difficoltà, riportare in centro certi servizi che, nel corso degli anni, sono stati espulsi, programmare, anche con l’aiuto di privati, iniziative di qualità, non solo le kermesse culinarie, spalmate nell’arco dei mesi. Bisogna quindi consentire ai bar di tenere tavolini esterni anche gratuitamente, dare la possibilità di parcheggiare più vicino al centro, riqualificare il centro storico assumendo iniziative contro il degrado.. E’ poi necessario facilitare l’arrivo nei pressi del centro, mantenere i parcheggi in piazza della Libertà e nelle piazze Almerici, Bufalini, Fabbri e prevedere piccoli parcheggi a servizio di micro-aree attrezzate totalmente pedonalizzate. Insomma, incentivare la gente a venire in centro. C’è poi la questione Icarus, costata oltre 350.000 euro e installata per fare cassa. Obiettivo raggiunto da parte della Giunta Lucchi, che ha anche evitato, a questo fine, di mettere segnalazioni evidenti della presenza delle telecamere, in particolare in certi varchi: una vera e propria tassa occulta. Per noi Icarus è da togliere, in ogni caso dovrebbe funzionare solo in certi orari ed essere segnalato con grande evidenza.

Lavoro. Se deve fare una scala di priorità in che considerazione tenere l’occupazione? Cosa può fare il Comune su questo tema? Quali effetti sui servizi sociali comunali?

Il tema del lavoro è un’emergenza e l’amministrazione comunale, benché questo settore non sia di sua competenza specifica, può intervenire con iniziative propositive e non generiche o addirittura fuorvianti come ha fatto la Giunta uscente. La nostra idea è che bisogna guardare al futuro con positività, sostenendo i lavoratori ad avere il coraggio di riconvertirsi e di cercare opportunità di lavoro che si possono trovare. Pensiamo che le azioni di assistenzialismo debbano essere indirizzate solo a certe fasce di persone, effettivamente non in grado di entrare o rientrare nel mondo del lavoro, e che le altre fasce pur in difficoltà, ma in grado di riciclarsi, vadano invece stimolate e aiutate a formarsi a nuovi lavori. Il Comune può e deve svolgere, quindi, quel ruolo propositivo e di snodo nell’incrocio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro e la formazione. Una particolare attenzione va poi rivolta anche ai disoccupati sopra i cinquanta anni che l’anno scorso erano pari al 28 per cento del totale, per cui vale lo stesso discorso della formazione prodromica al rientro nel mondo del lavoro. Non piangersi addosso, quindi, ma cercare di guardare oltre la crisi. Bisogna cambiare la cultura del lavoro e riappropriarsi dell’etica del lavoro, accompagnandola alla ricerca della qualità e di nuove attività. La coperta del welfare è corta e va indirizzata in primis ai nostri concittadini realmente non in grado di affrontare la quotidianità e in stato di reale marginalità e debolezza.

Tasse, la sua proposta operativa sulla programmazione dei tributi locali.

Crediamo che,ci sia l’intenzione di Lucchi, se sarà rieletto, di inasprire la tassazione locale (retroattivamente perché non è stato ancora approvato il bilancio comunale), ma che non gli convenga anticiparlo in periodo pre-elettorale. E che sia così l’ha confermato il sindaco uscente in un dibattito, confermando che, se eletto, inasprirà le tasse sulla casa con un incremento della nuova tassa, la TASI. Noi crediamo che ci sia lo spazio per abbassare certe voci, effettivamente troppo onerose, della tassazione locale, agendo sul bilancio comunale, dove ci sono ancora vasti spazi di risparmio soprattutto in certi capitoli. Tra le nostre proposte: abolizione della tassa di soggiorno, dimezzamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, equiparazione all’abitazione principale della tassazione sulle seconde case non di lusso, concesse in comodato a parenti, diminuzione della tassazione locale sui capannoni e altre strutture sfitte. Diciamo anche no alla quantificazione della voce sanzioni nel bilancio preventivo: in quello del 2013, la Giunta Lucchi ha stimato, per questa voce, una cifra pari a oltre quattro milioni di euro. E’ evidente che questa cifra preventivata a bilancio, una volta quantificata, deve essere raggiunta a tutti i costi, configurandosi quindi come un incentivo a multare, mentre le sanzioni dovrebbero essere eventualmente usate come deterrente alle infrazioni e quindi puntare a una loro drastica diminuzione. Anche questa voce rappresenta, di fatto, una tassa occulta.

Ambiente: spinose sono le questioni relative ai possibili inquinamenti alla Busca e nelle vecchie discariche ormai “dimenticate”. Come affrontarle? In generale, quale politiche per i rifiuti?

Tra i problemi ambientali più pressanti di Cesena ci sono la rete fognaria, il degrado del torrente Cesuola e il conseguente inquinamento del fiume Savio. Una questione che affonda le radici nel passato e che le Giunte di sinistra non hanno mai voluto affrontare. Il nodo è, infatti, quello dell’urgenza di opere di risanamento che non sono ancora state progettate. Un’amministrazione seria e rispettosa dell’ambiente si sarebbe dovuta attivare su questo fronte già da anni per programmare gli interventi indispensabili, anche perché gli utenti cesenati hanno pagato, attraverso le bollette, anche investimenti mai effettuati. Uno dei nostri obiettivi è quindi quello di sollecitare l’ente gestore a definire con urgenza un programma concreto di risanamento degli scarichi fognari.

C’è poi la questione, non ancora approfondita a sufficienza dalla Giunta, della discarica della Busca: anche in questo caso, il nostro obiettivo è di fare immediatamente chiarezza e di diffondere tra i cittadini, nel modo più trasparente possibile, i dati sulla discarica. Per quanto riguarda la raccolta rifiuti, l’obiettivo è estendere il porta a porta a tutta la città, con un’azione di riciclo spinta dei materiali.

La variante di salvaguardia, con la riduzione delle aree edificabili, cambia positivamente l'indirizzo sull'eccessiva urbanizzazione del territorio avvenuta negli ultimi decenni?

Ci sono forti i dubbi sul fatto che questa Variante (delibera n.9/2014), adottata dalla maggioranza nel Consiglio comunale uscente il 6 febbraio 2014 e fortemente osteggiata dalla Lega Nord, che ne ha parlato come di una Variante elettorale, sia legittima in assenza di un deliberato ufficiale sul PSC. La nostra richiesta, allora, fu quella di stralciare la delibera dall’ordine del giorno del Consiglio. Oggi, la nostra promessa, se saremo eletti alla guida della Città, è quella di azzerare la delibera. E’ evidente anche la strumentalizzazione nel nome di questa Variante detta di Salvaguardia. Non è infatti chiaro a quale ‘salvaguardia’ si faccia riferimento, non certo quella territoriale e ambientale, giacché nel testo sono contenute previsioni (vedi i due Accordi con privati) che vanno in senso opposto e contrario ai principi del consumo zero e della tutela dell’ambiente, ma non soddisfano neppure un criterio come quello della garanzia del lavoro o del rilevante interesse per la comunità. Le scelte urbanistiche previste, con le 39 aree stralciate d’imperio, spiegate con la volontà di ridurre la pressione insediativa sul territorio non urbanizzato, servono solo a gettare del fumo demagogico pseudo-ambientalista negli occhi degli elettori. In realtà, infatti, tutto potrà essere rivisto, attraverso le osservazioni nella fase successiva all’adozione da parte del Consiglio comunale. Riduzione della capacità edificatoria? Vedremo dopo le trattative con i singoli.

Sicurezza, cosa volete fare?

La situazione è ormai esplosiva e appare irreversibile: traffico di droga, degrado, furti e rapine a danno di aziende, famiglie o singole persone sono all’ordine del giorno. Connessa a questo tema, poi, c’è anche la questione dell’immigrazione irregolare e clandestina. Alcune proposte: vigili di quartiere e istituzione dei Volontari per la sicurezza nei quartieri per il monitoraggio del territorio in collaborazione con le Forze dell’ordine, controlli sistematici delle persone che circolano sul territorio, accertamenti su abusivismo, illegalità e sommerso, istituzione di una sezione della Polizia municipale dedicata al controllo delle politiche dell’immigrazione, maggiore illuminazione, videosorveglianza e installazione di un sistema di colonnine S.O.S. nelle aree considerate più a rischio dalle Forze dell’ordine e “notti sicure” con l’istituzione degli “steward della notte”. Sicurezza significa, infatti, vivere in una città veramente amica, con strade e piazze pulite e illuminate, dove si esercita un continuo controllo sui vandalismi che danneggiano o deturpano il decoro urbano.

Con la nuova normativa che rivede le Province, Cesena perde i suoi legami storici con Forlì ed è libera di guardarsi attorno verso Rimini o Ravenna? Lei è favorevole ad una Provincia di Romagna? In generale, come impostare le prossime politiche di area vasta?

In via teorica le politiche di Area Vasta non possono che essere condivise, se significano ottimizzazione delle risorse a disposizione e sviluppo sinergico e equilibrato dei territori e delle loro peculiarità. Nel concreto, temiamo l’incremento di burocrazia, di apparati e di costi e il ruolo preponderante di territori a discapito dei territori vicini per motivi che esulano dalle potenzialità di ciascuna area, ma che sono legati al peso di gruppi di potere locali.

Se parliamo di opere pubbliche, quali progetti promuove e quali boccia per uno sguardo lungo sulla Cesena del futuro? Cosa farebbe Lei?

bis, no al progetto di pedonalizzazione di piazza della Libertà e delle tre piazze Almerici, Bufalini e Fabbri, no a Cesena Beach. Revisione progetto quartiere Novello, alternative alla costruzione di una nuova caserma dei Carabinieri. Individuazione in centro storico di micro aree attrezzate totalmente pedonalizzate, con piccoli parcheggi a servizio.

Sanità, l’Ausl unica è ormai una realtà. Se del caso, quali modifiche apportare a questo progetto ancora in itinere?

Del progetto dell’Asl della Romagna si conosce poco o nulla, al di là del testo del gennaio 2014 che prevede la sua creazione. Non si conoscono l’entità dei possibili risparmi, né i tagli e la riorganizzazione di posti letto e servizi. C’è molta preoccupazione fra gli operatori (medici, personale infermieristico, ecc.), noi temiamo meno servizi per le fasce più deboli (anziani) soprattutto se residenti in aree disagiate. Preoccupazioni anche per il declassamento del Bufalini (vedi cancellazione reparto infettivologia, ora solo day hospital, dermatologia, che era un fiore all’occhiello, e di nefrologia, ecc.), tra l’altro aumentano liste d’attesa (sembra che ci voglia un anno per una visita oftalmologica) e appare tuttora molto grave la situazione del Pronto soccorso, a cui necessita un cospicuo potenziamento e una diversa organizzazione. Altri timori riguardano la crescente spersonalizzazione del paziente, sempre più lontano dai centri decisionali e dalla dirigenza, e le problematiche, sia di spostamento, che di cura e di costi per le famiglie.

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