"Troviamo piuttosto goffa e inutilmente offensiva l’uscita di Luca Ferrini, capolista del PRI, sui cosiddetti “sindacini” e soprattutto molto poco coerente con i suoi stessi comportamenti. La sua richiesta infatti di ridurre la campagna elettorale ad un confronto esclusivo tra Paolo Lucchi e Gilberto Zoffoli è una richiesta non solo antidemocratica, ma anche un po’ autolesionista. Se infatti si comprende bene l’interesse di Lucchi nell’affrontare un solo candidato, e non certo tra i più difficili, d’altro canto tale pretesa da parte del centrodestra equivale infatti all’ammissione della debolezza del proprio candidato che altrimenti non sarebbe in grado di emergere con mezzi propri in un confronto più ampio.

Comprendiamo quindi il desiderio di oscurare i concorrenti alle elezioni, soprattutto quelli a lui più scomodi, ma Ferrini perde anche una occasione personale di evitare una brutta figura dato che oggi si propone come campione del bipolarismo, quando non lo era alle ultime elezioni politiche, dove il PRI corse in totale solitudine, e non lo era nemmeno alle passate amministrative, dove era candidato fuori dai poli.

Sulla questione poi degli strapuntini mediatici ci duole dover ricordare che proprio Ferrini è l’unico che sta facendo la campagna elettorale da candidato sindaco, con i manifesti 6x3, pur non essendolo, forse per la frustrazione di essersi visto respingere almeno un paio di volte la autocandidatura dal suo stesso schieramento".