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Interviste personali, Barzanti (CasaPound): "Io tra 10 anni? In consiglio a fare opposizione assieme a Lattuca"

Non solo programmi politici e slogan, i sette candidati in corsa per la carica di sindaco a Cesena sono prima di tutto uomini che vivono nella loro città, con un passato, un lavoro, amicizie

Non solo programmi politici e slogan, i sette candidati in corsa per la carica di sindaco a Cesena sono prima di tutto uomini che vivono nella loro città, con un passato, un lavoro, amicizie.  Al di là dei programmi politici, persone con convinzioni personali che inevitabilmente orienteranno l'azione di governo. Le interviste – ne verrà pubblicata una al giorno – hanno lo scopo di farli conoscere da un punto di vista diverso dal solito, guardandoli più da vicino e facendone emergere alcuni lati personali finora sconosciuti. La seconda puntata è con Antonio Barzanti, candidato sindaco di CasaPound.

Antonio Barzanti, si presenti.

"Ho 50 anni. Ho sempre vissuto a Cesena, sono nato da genitori romagnoli. Mio padre di Cesena, mia madre di Rimini. La nostra prima casa era al Monte. Poi, dopo la separazione dei miei genitori, con mia madre e mio fratello ci siamo trasferiti a Ponte Abbadesse. Vivo ancora nello stesso quartiere, con Mara, la mia compagna da 23 anni, e i nostri figli. Luca, di 26 anni, e Adriano di 18 anni. Mi sono diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale. Ho fatto un anno di università a Bologna, nella facoltà di Scienze Politiche. Interrotti gli studi, nel 1991 ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia, partendo dalla gavetta, dove lavoro tuttora insieme a mio padre e a mio fratello. Conduciamo un’attività con 30 dipendenti. Progettiamo e produciamo piccoli imballi per il settore orto floro vivaistico e sementiero. Buste per sementi e etichettatura per piante. Il 70% della produzione è per il mercato nazionale, il restante si divide tra Europa, nord Africa e Sudafrica".

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Quando è iniziata la sua passione per la politica? Cos'è per lei politica e da quando esercita politica attiva?

"Sin da piccolo, simpatizzando per i grandi sconfitti: i pellerossa e i sudisti nelle questioni di oltre oceano, i samurai del Sol Levante e gli italiani nell’ultima guerra mondiale. A 16 anni inizio a frequentare il Fronte della Gioventù, nella storica sede di Corso Garibaldi, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano. Dal partito esco nel 1990, in tempo per evitare la deriva e l’illusione liberista degli anni successivi. Poi dal 1991 al 1993 sono stato un sodale del Fronte Nazionale. L’apertura della sede di Casa Pound a Cesena mi ha dato la possibilità di conoscere questo movimento. Oggi faccio parte del gruppo di uomini e donne che la animano. Fare politica significa donare se stessi per il bene della comunità nazionale, in nome di una visione del mondo che non prevede vantaggi o arricchimenti personali".

Qual è l’uomo politico che ha ammirato di più negli ultimi 30 anni in Italia? E nel mondo?

"In Italia Bettino Craxi. Ha tenuto la schiena dritta con gli americani a Sigonella, riscattando la nostra sovranità nazionale. Inoltre aveva previsto le conseguenze disastrose, per l’Italia, con l’entrata nella UE e l’arrivo delle Euro. Pagò carissimo quei gesti di ribellione. Nel mondo Vladimir Putin. Un bastione contro l’arroganza dei mondialisti. La sconfitta dell’ISIS in Siria e Medio Oriente è principalmente opera sua".

Qual è il fatto storico mondiale che l’ha colpito di più negli ultimi 30 anni?

"Il crollo del comunismo e la dissoluzione dell’Unione Sovietica".

E’ un uomo più di cuore o di cervello? 

"Le mie scelte nascono dal cuore, poi il cervello le gestisce. Mi butto sempre con passione. Poi cerco di ragionare e pianificare. Senza fretta, senza tregua". 

Lei si sente fascista? Cos’è stato per lei il fascismo?

"Ricorrerò ad una descrizione simbolica. Il fascismo fu l’estate di San Martino nell’inverno della modernità. Me lo dica lei se sono fascista, i miei scritti sono pubblici, come il nostro programma".

E cosa pensa di Hitler e dei neonazisti?

"Un nome utilizzato impropriamente, quando si parla con noi o di noi, per non parlare di noi per come siamo realmente. Dei secondi che nomina non ne conosco".

Cosa pensa della pena di morte?

"Non vorrei trovarmi nei panni di chi esercita quella facoltà".

Un politico della sinistra con cui andrebbe a cena. E uno della destra…

"Non ho preclusioni, se sono persone intelligenti, simpatiche e prive di pregiudizi ideologici. Ovviamente niente astemi e musoni".

Qual è il pensiero che gli fa più paura?

"La realizzazione degli Stati Uniti d’Europa, e la conseguente morte della Repubblica Italiana. Dopo la perdita di sovranità economica e monetaria, la definitiva perdita anche di quanto poco rimane in termini di sovranità politica".

E’ religioso? Praticante?

"Ho un forte rispetto per il sacro e il divino".

Come si vede tra 10 anni?

"A fianco di Enzo Lattuca, in schieramenti differenti ma entrambi a fare opposizione in consiglio comunale".

Quali sono le qualità che preferisce in un uomo?

"Il coraggio delle proprie idee. Apprezzo chi non teme di esporsi".

C'è qualcosa di cui non può fare a meno?

"Dire quello che penso".

Un suo vizio e una sua virtù

"Non le sembra di cattivo gusto parlare pubblicamente dei propri vizi, e autoreferenziale farlo circa le supposte virtù?"

Come trascorre il tempo libero?

"Io e la mia compagna abbiamo una piccola casa in campagna, con un grande giardino. Lì trascorriamo il tempo che riusciamo a sottrarre a tutti gli altri impegni. Prevalentemente all’aria aperta. Facciamo giardinaggio e  curiamo il bosco. In autunno raccogliamo le olive per farne olio. D’inverno ci scaldiamo con la legna. In primavera raccogliamo fiori ed erbe selvatiche. A fine estate prepariamo le conserve e la passata di pomodoro. Insomma, veri dispetti all’industria alimentare e a quella dell’intrattenimento virtuale".

Come definirebbe i cesenati?

"Se mettessero lo stesso impegno profuso per lo sport  nella politica – si consumano di  biciclismo, palestra, calcetto, corse podistiche e racchettoni sulla sabbia  –  , beh Cesena sarebbe una città decisamente migliore".

Ha uno slogan, o una frase che l’accompagna nella vita?

"Tra le tante, la poesia di Bilbo Baggins: Non tutto quel ch’è ora brilla / Né gli erranti son perduti / Il vecchio ch’è forte non s’aggringza / Le radici profonde non gelano. / Dalle ceneri rinascerà un fuoco / L’ombra sprigionerà una scintilla / Nuova sarà la lama rotta, /E re quel ch’è senza corona.”

E una canzone. La colonna sonora della sua vita?

"Per partigianeria citerò una composizione del 1690 del romagnolo Arcangelo Corelli; Concerto grosso per la notte di Natale".

Mi parli di tre momenti importanti della sua vita, sitetizzati in tre foto

"Non ne parlo. Li cito. Il primo bacio alla mia compagna. Un sogno premonitore. Il terzo, ne sono certo, deve ancora arrivare. Per ovvi motivi non posso accompagnare questi momenti con le relative immagini. Tuttavia, per rispetto suo e dei lettori, le mostro tre immagini che mi rappresentano in alcuni momenti della mia quotidianità: casa, lavoro e campagna".

Perché la dovrebbero votare?

"Perché CasaPound non è l’altra faccia della stessa medaglia. Il vero voto utile – al primo turno –  è quello dato a noi;  quello che ci permetterà di entrare in consiglio comunale. Per un svolta identitaria anche a Cesena".

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