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Elezioni, le interviste di CesenaToday. Lucchi: "Entro due anni differenziata al 70%"

Ecco l'intervista a Paolo Lucchi, sindaco uscente di Cesena, ricandidato per la coalizione di centro-sinistra (Pd, Sel, Scelta Civica, Rifondazione Comunista e lista civica 'Semplicemente Cesena')

Domenica 25 maggio i cesenati si recheranno alle urne per scegliere il nuovo sindaco. Ben 8 sono i candidati a sindaco che si fronteggiano e che propongono le loro diverse ricette per la città. CesenaToday li intervista uno ad uno, per scegliere con più consapevolezza il futuro primo cittadino. SU CESENATODAY ANCHE LO SPECIALE ELEZIONI. Ecco l’intervista a Paolo Lucchi, sindaco uscente di Cesena, ricandidato per la coalizione di centro-sinistra (Pd, Sel, Scelta Civica, Rifondazione Comunista e lista civica 'Semplicemente Cesena')

Politiche  per il centro storico, quali azioni operative dovrebbe intraprendere con immediatezza il Comune per affrontare le questioni che determinano l’insoddisfazione dei commercianti?

L'alto valore storico ed ambientale della città sarà tutelato e favorito attraverso la promozione di nuove politiche di qualità urbana. Nel centro storico favorendo il commercio e il ritorno delle funzioni terziarie. Frattanto si è concluso il concorso di idee per la riqualificazione delle piazze Almerici-Bufalini-Fabbri. Ai progettisti è stato chiesto di elaborare soluzioni che puntassero a esaltare questi spazi a corona della Biblioteca Malatestiana, in armonia con il centro storico di Cesena ed i principali percorsi di arrivo nelle piazze e di rafforzarne la funzione polarizzante in modo da farlo diventare uno dei veri punti d’attrazione del centro storico cesenate. Ugualmente, deve essere supportata la rete del commercio e dell’artigianato, in particolare con l’attivazione di un fondo specifico per la riapertura dei negozi sfitti, al fine di accrescere, soprattutto nei giovani, le opportunità di investire in queste attività. Piazza della Libertà infine, diventerà un luogo di incontro, vocato ad ospitare grandi manifestazioni, il cui percorso di progettazione può dirsi concluso”.

Sempre sul centro, Icarus e parcheggi. uale  gestione del controllo dei varchi? E quale “ricetta” per la sosta in centro?

La ricetta che abbiamo proposto e che continueremo a sostenere è quella dei parkibus, ossia grandi parcheggi scambiatori (Ippodromo, Montefiore e Ponteabbadesse) dotati di bus navetta per il centro che, come molti chiedono, deve restare libero dal traffico delle auto per lasciare più spazio ai pedoni, ai ciclisti, ai bambini, alle famiglie, a chi va in centro per rilassarsi nei bar e nello shopping. In barba a chi fa dell’ironia sulle 400 telecamere sparse sul territorio è proprio questa la richiesta principale, anzi a Villa Chiaviche e a Gattolino ci hanno chiesto di avere le telecamere di Icarus anche per frenare la velocità di chi transita. Non c’è bisogno di nuovi parcheggi, ma di potenziare ulteriormente il trasporto pubblico.

I sindacati hanno posto l’accento sul tema del lavoro.Se deve fare una scala di priorità in che considerazione tenere l’occupazione? Cosa può fare il Comune su questo tema?

Le misure principali inserite nel programma del centrosinistra in merito al lavoro, mirano innanzitutto a stimolare e sostenere l’occupazione con contributi a chi assume, con attenzione al mondo dell’imprenditoria giovanile (attraverso CesenaLab, incubatore di imprese che conta già 6 progetti attivi in poco più di un anno e mezzo) e apertura decisa alle imprese che investono subito ed aumentano gli occupati. In generale, per il sistema imprenditoriale abbiamo in cantiere un progetto di sostegno all’agricoltura, l’attivazione di un fondo specifico per la riapertura dei negozi sfitti, la riduzione del carico burocratico per le imprese con percorsi specifici per quelle in grado di creare nuovi posti di lavoro, il rafforzamento degli strumenti del credito con il coinvolgimento del sistema bancario locale.

Tasse, la sua proposta operativa sulla programmazione dei tributi locali.

In città crescono le situazioni di fragilità economica e sociale: serve ridefinire il sistema dei servizi senza ridurre i diritti acquisiti dai cesenati. L’unica strada percorribile per garantire servizi a tutti (bambini, famiglie, anziani, disabili) è quella dell’equità. Le tariffe dei servizi, ma anche tutte le tasse comunali, devono essere sempre collegate alla situazione finanziaria e patrimoniale famigliare (Isee). Per esempio, introducendo misure temporanee di riduzione ed esenzione per chi è stato più duramente colpito dalla crisi e garantendo un congruo scambio fra le risorse versate dalle famiglie nelle casse comunali ed i servizi richiesti. Inoltre, va mantenuto l’attuale livello di tassazione (che è il più basso tra i grandi Comuni dell’Emilia-Romagna) e proseguita una lotta all’evasione fiscale con un rapporto strutturato con la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate
Ambiente: quale politiche per i rifiuti e con quali obiettivi?

In merito alla salvaguardia dell’ambiente, particolare attenzione sarà riservata all’estensione del sistema di raccolta differenziata “porta a porta” (entro il 2016) in tutto il territorio comunale, con il raggiungimento del 70% di raccolta differenziata. Contestualmente, va incentivata la filiera del riciclo, e deve essere aumentata l’energia prodotta attraverso impianti fotovoltaici o fonti rinnovabili. Sul versante dei progetti europei, oltre a proseguire lo sviluppo di quelli già in atto, è partito un nuovo progetto sul tema delle smart cities. Inizieremo, inoltre, a lavorare sulle nuove opportunità di finanziamento legate alla nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020, promuovendo anche momenti di informazione e confronto a livello cittadino.

La  variante di salvaguardia, con la riduzione delle aree edificabili, cambia positivamente l'indirizzo sull'eccessiva urbanizzazione del territorio avvenuta negli ultimi decenni?

Le nuove aree produttive saranno contemplate solamente se risulteranno strutturalmente necessarie ai piani industriali di sviluppo delle aziende e alla creazione di nuovi posti di lavoro. Per rispondere alla forte riduzione del suolo agricolo e naturale e alla crisi del mercato edilizio, dovuta in larga misura all'eccessiva offerta immobiliare, pianificheremo politiche di radicale riduzione di consumo di suolo, fermando ogni ulteriore pressione urbanistica nel territorio rurale e dimezzando le aree non ancora attuate del vigente PRG. Nei prossimi anni Cesena rilancerà, nel nuovo Piano Strutturale, le politiche di riqualificazione e rigenerazione urbana compiendo una scelta fondativa per una nuova visione di comunità. Queste intenzioni saranno trasformate in atti di pianificazione entro il prossimo autunno.


Sicurezza, che risposte si possono dare all’esigenza elementare di vivere serenamente?

Il territorio deve essere monitorato costantemente. Per sostenere questo obiettivo, contribuire alla legalità e garantire le migliori condizioni di lavoro alle forze preposte, saranno realizzate in città le nuove sedi dei Carabinieri (già predisposto il progetto nell’area Montefiore con, presumibilmente, un aumento di organico), della Polizia, della Polizia Municipale e della Protezione Civile. La creazione della rete cittadina in fibra ottica permetterà di supportare la collocazione di telecamere di video sorveglianza su tutto il territorio, ossia centro e frazioni, utilizzabili anche per la tutela dei beni comuni e per ridurre l’abbandono dei rifiuti.  Il problema della sicurezza sarà affrontato anche con una azione di contrasto al degrado in tutte le sue forme. Attenzione sarà riservata al contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto locale.

Con la nuova normativa che rivede le Province, Cesena perde i suoi legami storici con Forlì ed è libera di guardarsi attorno verso Rimini o Ravenna? Lei è favorevole ad una Provincia di Romagna? In generale, come  impostare le prossime politiche di area vasta?
L’orizzonte da raggiungere, innanzitutto, è quello della “Comunità Romagna”, intesa non tanto come un inevitabile processo tecnico, imposto dalla nuova organizzazione delle Province, ma piuttosto come strategia condivisa fra le città romagnole, al fine di rafforzare le singole vocazioni, organizzando i grandi servizi territoriali sulla scala di una unica grande realtà integrata: dalla sanità alla cultura, dalla logistica ai centri di ricerca e sviluppo, dalle fiere al turismo più evoluto. All’interno di questo progetto strategico Cesena dovrà proporsi per la propria capacità di attrarre intelligenze, attività innovative e sostenibili, in campo economico, sociale, della salute, del wellness, dell'Information Communication Technology, della cultura, dello sport e dello spettacolo. E lo farà senza rinunciare ai suoi punti di forza, legati all’agroindustria e al manifatturiero, ma inserendosi nelle nuove frontiere della green economy, giocando fino in fondo la sua immagine di città del “buon vivere”.


Se parliamo di opere pubbliche, quali progetti promuove e quali boccia per uno sguardo
lungo sulla Cesena del futuro? Cosa farebbe Lei?

Negli ultimi 5 anni per i lavori pubblici abbiamo speso 65 milioni di euro, 45 dei quali indicati dai cittadini e relativo ai quartieri. Nel prossimo quinquennio pensiamo che debbano essere altrettanto consistenti con le seguenti priorità: pista ciclabile e riqualificazione della Via Emilia ovest, da Torre del Moro al Ponte nuovo (6.000.000); riqualificazione del sistema delle 3 piazze poste di fronte alla Biblioteca Malatestiana (2.570.000); riqualificazione di Piazza della Libertà (1.600.000); Tecnopolo universitario (2.860.000); riqualificazione via Fantaguzzi–Via Albizzi (400.000). A questi si aggiungono le scuole, i cimiteri, la manutenzione stradale. Si dovrà potenziare il ricorso allo strumento del “concorso di idee” per i nuovi investimenti, anche come incentivo alla riqualificazione da parte dei privati cittadini.



Sanità, l’Ausl unica è ormai una realtà. Se del caso, quali modifiche apportare a questo progetto ancora in itinere?

La nascita della Azienda USL della Romagna, rappresenta per la sanità cesenate l’obiettivo più importante degli ultimi anni: il Comune deve continuare a occuparsi direttamente dell’organizzazione del sistema sanitario e del diritto alla salute, per garantire che i servizi vengano assicurati ai principi dell’universalità, dell’equità e della solidarietà. L’attenzione va riservata al miglioramento di tutte le attività, assicurando la loro diffusione sul territorio e le più ampie possibilità di accesso da parte di ognuno. La sanità del futuro deve prevedere il potenziamento del ruolo dell’Ospedale Bufalini come punto di eccellenza dei servizi sanitari cesenati e romagnoli: se le prestazioni di eccellenza vanno distribuite ed integrate a livello romagnolo, occorre garantire alle realtà territoriali (delle quali, appunto, il Bufalini è per noi espressione strategica) le prestazioni che devono restare a diretta disposizione di tutti. Particolare attenzione va rivolta al miglioramento continuo delle prestazioni del Pronto Soccorso e al contenimento delle liste d’attesa per le visite e gli esami diagnostici. Inoltre, si deve puntare con decisione alla riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali.


nfine, il welfare e scuole, settori in cui il Comune può far molto. Ci sono novità e correttivi da apportare?

Sul fronte decisivo della coesione sociale, l'impegno proseguirà costante, supportato da un solido sistema di interventi pubblici e privati che vede le istituzioni lavorare con sempre maggiore intensità insieme alle associazioni e alle imprese sociali per mantenere e rinnovare la rete cesenate di garanzie a sostegno dei cittadini più fragili. Tre le linee di azione prioritarie: in primo luogo, il contrasto alla povertà e il sostegno alle oltre 1.500 famiglie povere della città, con attenzione specifica ai bambini, alle situazione di disagio sociale e di disoccupazione. Massima attenzione sarà riservata allo sviluppo degli strumenti di facilitazione al re-inserimento nel mercato del lavoro e di sostegno ai giovani in situazione di fragilità sociale. Si punterà, poi, a consolidare il sistema di servizi residenziali e domiciliari per gli anziani e le persone con disabilità, continuando anche a sviluppare la rete dei servizi territoriali e dei luoghi di socializzazione e di primo sostegno diffusi nei quartieri. Infine, fari puntati sul capitolo casa, attraverso il supporto economico e sociale alle famiglie per il mantenimento dell'alloggio ed il contenimento dell'impatto devastante derivante dagli sfratti.

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