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Edilizia, Bartolini (FI-PDL): "La Regione dice no al frazionamento degli alberghi"

È quanto ha dichiarato Luca Bartolini, Consigliere regionale del Gruppo FI-PDL nell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

“L’entrata in vigore della Legge Regionale n. 15 del 30/07/2013 ‘Semplificazione della disciplina edilizia’ ha introdotto importanti modifiche alle norme vigenti. In particolare l’art. 55, comma 5, ha previsto la possibilità di frazionare in più unità autonome produttive i fabbricati adibiti ad esercizio d’impresa esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge regionale. I Comuni della riviera, Cesenatico in testa, avevano chiesto all’Amministrazione regionale se tale comma, altamente liberale, si potesse applicare anche alle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extra alberghiere”. È quanto ha dichiarato Luca Bartolini, Consigliere regionale del Gruppo FI-PDL nell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna.

“Non sfuggiva, infatti, la rilevanza economica e la ricaduta sociale che poteva avere per i comuni ad elevata vocazione turistica la possibilità di consentire il frazionamento in più unità anche alle strutture turistico-ricettive ordinarie (alberghi, residenze turistico alberghiere - R.T.A.) oltre a quelle extra alberghiere (ostelli, case per ferie, etc.). La Giunta Errani, che alla mia interrogazione nella quale riprendevo le richieste del Comune di Cesenatico aveva da poco dato risposta positiva, con un colpo di mano illiberale e senza alcun confronto preventivo con le categorie e gli imprenditori ha inserito un articolo nella legge finanziaria regionale, portando al voto in fretta e furia un emendamento in Commissione bilancio, che esclude esplicitamente dal provvedimento le strutture ricettive alberghiere”, accusa Bartolini.

“Mi chiedo, allora, – conclude Bartolini – che senso avesse promulgare la legge di semplificazione edilizia in piena estate, renderla subito esecutiva, creando grandi aspettative in molti imprenditori ansiosi di risposte concrete alle esigenze di rilancio della propria attività, per poi buttare rimangiarsi tutto dopo appena 5 mesi. Non è sicuramente questo il modo di dare certezza alle nostre aziende turistiche già duramente provate dalla crisi. La decisione della Giunta Errani evidenzia tutta l’incapacità della sinistra di confrontarsi con una cultura liberale che si fida dei cittadini che intraprendono e non li considera a priori degli approfittatori”.

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