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E45, Morrone: "Dal Decreto Crescita 10 milioni ai danneggiati dalla chiusura del viadotto Puleto"

"E’ riconosciuta anche un’indennità una tantum pari a 15.000 euro a favore dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa", spiega Morrone

“Mi giunge voce che a Bagno di Romagna e nella Vallata del Savio, ovvero l’area interessata dalle ricadute della chiusura del viadotto del Puleto, si starebbe diffondendo una notizia destituita da verità, secondo la quale le risorse messe a disposizione dal Governo sarebbero destinate solo alle aziende ‘fallite’. Probabilmente si tratta di una delle solite bufale elettorali per screditare le forze di governo, contando sul fatto che i cittadini non abbiano tempo e voglia di verificarne la veridicità". E' quanto afferma il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone.

"Per evitare ogni fraintendimento preciso che l’articolo 40 del Decreto crescita, ora all’esame della commissione parlamentare referente, prevede l’attivazione di strumenti di sostegno, pari a 10 milioni di euro per il 2019, alle imprese e al reddito dei lavoratori delle tre regioni interessate dalla chiusura dell'E45 - prosegue -. Si tratta di una indennità pari al trattamento massimo di integrazione salariale, con la relativa contribuzione figurativa, a decorrere dal 16 gennaio per un massimo di sei mesi, in favore dei lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo, impossibilitati a prestare in tutto o in parte l’attività lavorativa, dei dipendenti da aziende o da soggetti diversi dalle imprese, coinvolti dalla chiusura dell’arteria, che hanno subìto un impatto economico negativo e per i quali non trovano applicazione le vigenti disposizioni in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro o che hanno esaurito le tutele previste dalla normativa vigente".

Conclude Morrone: "E’ riconosciuta anche un’indennità una tantum pari a 15.000 euro a favore dei titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, di agenzia e di rappresentanza commerciale, dei lavoratori autonomi, compresi i titolari di attività di impresa e professionali, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che abbiano dovuto sospendere l’attività a causa dell’interruzione del viadotto”.

 

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