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Di Placido (Pri): "Lucchi abbia coraggio, uniamo il comprensorio"

E' di due giorni fa la notizia che tutti e quindici i Sindaci del territorio forlivese hanno sottoscritto una dichiarazione di intenti per dare vita, in tempi brevi, ad un progetto di unificazione dei servizi

"E' di due giorni fa la notizia che tutti e quindici i Sindaci del territorio forlivese hanno sottoscritto una dichiarazione di intenti per dare vita, in tempi brevi, ad un progetto di unificazione dei servizi che potrebbe preludere ad una unione se non addirittura ad una vera e propria fusione. Motore di questa iniziativa il Sindaco di Forlì Roberto Balzani, al quale va il nostro plauso ed il nostro incoraggiamento" scrive Di Placido in una nota.

Non è la prima volta, infatti, che Balzani cerca di smuovere le acque di un dibattito politico locale asfittico ed improduttivo con provocazioni che solo i superficiali ed i detrattori a prescindere possono considerare demagogiche o astratte. Il problema che hanno da tempo i nostri territori è proprio quello di non riuscire più a produrre innovazione amministrativa, strangolati tra la crisi globale e la scarsa lungimiranza.
Ha ragione Balzani quando dice che è arrivato il momento di metterci la faccia, e mettercela su progetti coraggiosi al punto da sembrare visionari, con l'ambizione di diventare, perchè no?, casi politici a livello nazionale.

Senza aspettare le tanto annunciate riforme provenienti da Roma, e facendo tesoro dei richiami dell'Unione Europea, la quale ha indicato il riordino istituzionale tra le priorità assolute per il nostro Paese, c'è già oggi uno spazio di manovra del quale la politica romagnola si deve appropriare senza indugi. L'Onorevole Albonetti ha parlato di "modello Ridracoli", indicandolo come la dimostrazione della capacità di fare squadra su progetti di valenza sovra-territoriale capaci di innalzare il benessere dei territori: ebbene, occorre rendere la collaborazione, sino ad oggi episodica e limitata a situazioni singole e speciali, un modus operandi proprio di tutte le Amministrazioni.
E' difficile, senza dubbio, anche a causa della tendenza esasperata al campanilismo presente in Romagna, ma possiamo permetterci di fermarci di fronte a questa constatazione?

Ridurre la spesa corrente, liberare risorse per abbassare l'imposta IMU, rendere più efficiente la pubblica amministrazione: questi sono gli assunti dai quali sono partiti i Sindaci del territorio forlivese per aderire alla dichiarazione d'intenti.
Sono assunti di una valenza politica impressionante, perchè porterebbero ad una crescita sociale ed economica senza precedenti, altrimenti irraggiungibile in un contesto di crisi come quello attuale. Come Repubblicani, già dalla nostra conferenza programmatica dello scorso Novembre avevamo indicato la razionalizzazione amministrativa e burocratica come uno degli elementi chiave per garantire un futuro solido ai nostri territori, portando possibili esempi concreti come l'area del Rubicone, i Comuni della Vallata del Savio, oppure quelli della collina.
Ma oggi siamo consapevoli che, pur mantenendo tali proposte una loro validità, occorre andare oltre, in uno sforzo progettuale che non abbia timore di essere rivoluzionario.

E allora chiediamo al Sindaco Lucchi, in quanto Sindaco del Comune capo-comprensorio, di mostrare lo stesso coraggio di Balzani, ed adoperarsi concretamente affinchè anche nei nostri territori si possa dare vita ad un patto politico, che ci porti rapidamente ad una maggiore coesione territoriale che condivida obiettivi e strumenti, e che non si fermi alla unione di alcuni servizi ma punti ad una visione amministrativa integrata di area, dove le distinzioni si sfumano, lasciando il posto ad una gestione moderna ed efficiente.
Convochi, il Sindaco Lucchi, un tavolo con tutti i Sindaci del comprensorio cesenate, che possa essere un segnale di superamento degli steccati partitici a favore della creazione di nuove opportunità di crescita e sviluppo.
Sono i cittadini, le imprese, le associazioni che ce lo chiedono, e non possiamo permetterci di lasciare questa richiesta inevasa o soddisfatta con semplici promesse.

Su questo tema, così importante, così difficile, ma così entusiasmante, per quanto ci riguarda non esistono maggioranze e minoranze, esiste solo il bene dei nostri territori. Per questo motivo sin da oggi dichiariamo la nostra più totale e convinta disponibilità ad adoperarci affinchè il progetto assuma contorni definiti e diventi una priorità politica, in una valenza che ben presto trascenderà i confini geografici delle nostre Amministrazioni. Esiste una politica che può combattere e sconfiggere il disincanto, la sfiducia, il qualunquismo, la demagogia: è la politica capace di scommettere sul proprio rinnovamento. Sarebbe bellissimo che quella politica avesse l'accento romagnolo, con le sue diverse inflessioni ma con un medesimo significato.

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