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Damiano Zoffoli (Pd): "No all’aumento dell’Iva per le cooperative sociali"

È quanto chiede alla Giunta regionale la risoluzione presentata dal Gruppo assembleare del Partito democratico e approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

“Intervenire in tutte le sedi, ivi compresa la Conferenza Stato Regioni, perché la previsione di aumento dell’IVA per le cooperative sociali sia cancellata, per salvaguardare i servizi per i cittadini e favorire il rilancio occupazionale, come messo in luce dalle istituzioni comunitarie”. È quanto chiede alla Giunta regionale la risoluzione presentata dal Gruppo assembleare del Partito democratico e approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

La Legge di Stabilità adottata alla fine dello scorso anno ha infatti previsto, entro il 2013, l’aumento dell’IVA dal 4% al 10% per le cooperative sociali, al fine di consentire il raggiungimento dell’obiettivo di un bilancio in equilibrio strutturale entro l’anno. “In Emilia-Romagna – ricorda il Consigliere regionale Damiano Zoffoli – le cooperative sociali regolarmente registrate sono più di 900 e danno lavoro ad oltre 36.000 operatori, 3.000 dei quali svantaggiati (occupati in cooperative di inserimento lavorativo), per un volume d’affari complessivo di circa 1.600 milioni di euro. Dal 2013 gestiscono circa l’80% dei servizi diurni e residenziali, oltre all’assistenza domiciliare a persone anziane e disabili; così come il 40% dei servizi rivolti alla prima infanzia e la quasi totalità delle residenze per minori tossicodipendenti. Il 66% del fatturato della cooperazione sociale arriva dagli Enti pubblici, il 34% direttamente dagli utenti e dalle loro famiglie. È il mondo delle comunità d’accoglienza per giovani o minori, di tanti asili nido, dei servizi socio-sanitari per anziani e disabili, delle comunità di accoglienza. Se effettivamente tale aumento, pari al 150%, dovesse verificarsi, si metterebbero in ginocchio centinaia di cooperative, col rischio concreto di una considerevole perdita di posti di lavoro”.

“Oggi le cooperative sociali, i Comuni e le Regioni – prosegue Zoffoli – sono in prima linea a fronteggiare le ricadute della crisi sui cittadini e a garantire il welfare territoriale e i livelli essenziali di assistenza, e stanno investendo su modelli innovativi di gestione dei servizi. Gli Enti locali non hanno ulteriori risorse per far fronte all'aumento dell'IVA, quindi, con le medesime risorse del 2013, nel 2014 forniranno meno servizi sociali ai cittadini e alle fasce più deboli della popolazione: minore numero di posti negli asili nido, tagli all’assistenza per i disabili, riduzione delle ore di apertura per i centri diurni, riduzione dell’assistenza domiciliare per i non autosufficienti, così come i posti per gli anziani nelle RSA. La misura, poi, non produrrà alcun aumento del gettito: l'unico effetto sarà quello di spostare parte delle risorse dagli Enti locali alle casse dello Stato. Per questo, con il voto di oggi, abbiamo chiesto alla Giunta di fare tutto il possibile per evitare l’impennata dell’IVA dal 4% al 10%, e il relativo effetto boomerang che sarà esclusivamente a danno dei più deboli”.

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