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CRC, il M5S: "I vecchi dirigenti facciano sentire la loro voce"

"Che fine hanno fatto i vecchi dirigenti della CRC? Coloro che avevano iscritto a bilancio perdite per 60 milioni, come possono tacere davanti ad una situazione simile?"

“Che fine hanno fatto i vecchi dirigenti della CRC? Coloro che avevano iscritto a bilancio perdite per 60 milioni, come possono tacere davanti ad una situazione simile? Chi mente tra vecchia e nuova dirigenza? Se i vecchi dirigenti, coloro i quali giravano per le vie di Cesena forti del loro apporto costruttivo alla nostra piccola ma solida realtà, ritengono che il bilancio da loro presentato fosse veritiero, perché non chiedono a gran voce di votare NO a questo bilancio? Se ritengono di essere nel giusto, cosa aspettano a farsi sentire con la Fondazione affinché possa fermarsi subito questo furto della nostra cassa di Risparmio?”: sul caso della Cassa di Risparmio torna a farsi sentire il M5S con il consigliere Massimiliano Iacovella. 

Il pentastellato ricorda che “la Cassa di Risparmio di Cesena, che per 175 anni ha contribuito allo sviluppo del territorio cesenate, con i suoi oltre 4 miliardi di Euro di depositi in 117 filiali, sta per essere depredata ed espropriata. I cesenati perderanno la loro Banca, un punto di riferimento per il territorio romagnolo con i suoi oltre 13.000 soci azionisti e molti di più correntisti. Ci chiediamo come sia possibile che una banca con un patrimonio netto ingente venga annientata in questo modo”.

E continua: “Un'importante responsabilità potrebbe essere attribuita a chi negli ultimi anni ha diretto la Banca e ha concesso crediti ad amici e parenti e agli amici degli amici, senza reali garanzie che questi crediti venissero ripagati, mentre nello stesso momento le famiglie, i negozianti, le piccole attività ricevevano un stretta creditizia importante, con tassi elevati e con richiesta di garanzie importanti anche per piccoli prestiti. E la politica, sempre pronta a gestire e manovrare attraverso la Fondazione CRC nella quale siedono, tra gli altri, i suoi esponenti, ha di certo avuto un ruolo nell’orientare alcune scelte della CRC. La stessa politica che ora tace, in un silenzio assordante, tutti i suoi peccati”.

Ed ancora: “Cosa è successo nel frattempo? Com’è possibile che vengano scritte a bilancio perdite cosi ingenti nel giro di pochi mesi? Cosa c’è sotto? Che accordi ci sono stati con la Banca d’Italia per consentire tutto questo? Abbiamo chiesto alla Fondazione che domenica 3 Luglio dica NO dell’approvazione di questo Bilancio. Sarebbe l’unico modo per salvaguardare il territorio di Cesena e della Romagna dalle mani degli speculatori che si stanno spartendo la nostra banca e per non perderne il controllo”.

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