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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il caso CRC sbarca in Parlamento: interrogazione di Forza Italia

La vicenda della Cassa di Risparmio di Cesena presa sensibilmente in esame da Forza Italia, tanto che scatta l'interrogazione parlamentare

La vicenda della Cassa di Risparmio di Cesena presa sensibilmente in esame da Forza Italia, tanto che scatta l'interrogazione parlamentare. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Elio Massimo Palmizio, che in precedenza si è occupato della vicenda Carife con una interpellanza a firma sua e di Renato Brunetta, si sofferma nuovamente sul problema relativo alla "crisi bancaria" sottoponendo nella seduta del 1 luglio scorso un'interrogazione scritta al Ministro dell'Economia e delle Finanze al fine di fare  chiarezza su quanto si sta verificando nella vicenda che ha coinvolto l'istituto di credito cesenate.
 
La vicenda che ha coinvolto la Cassa di Risparmio di Cesena ha implicato il sacrificio di circa 13.200 azionisti con ripercussioni su tutta l'economia del territorio interessato. Il consiglio di amministrazione della Cassa di risparmio di Cesena ha recentemente deliberato un aumento di capitale di 280 milioni di euro riservato al cosiddetto «schema volontario» del Fondo interbancario di tutela dei depositi ed è stato approvato un piano industriale che permetterà di ripianare i pesanti dati di bilancio d'esercizio del 2015. Spiega Palmizio: “Il bilancio della Cassa di Risparmio di Cesena del 2015 ha quantificato le perdite della banca i 252 milioni di euro quando, pochi mesi prima dell'intervento della Banca d'Italia su tale istituto, a quanto mi risulta le perdite erano stimate in meno di 100 milioni di euro”.

Ricorda ancora Palmizio: “Con l'aumento di capitale si produrrà un sostanziale azzeramento del valore delle azioni storiche, che passeranno da 15 euro degli ultimi mesi (erano stimate 19 euro nel corso dell'anno 2014) a 0,50 centesimi di euro, così la fondazione di Cesena che oggi detiene il 48 per cento delle azioni e perderà 193 milioni e si ritroverà con il 3 per cento del capitale, mentre gli azionisti privati che hanno il 34 per cento del capitale, si ritroveranno con il 2 per cento”.
 
Ed ancora: “Relativamente alla vicenda che sta riguardando la Cassa di Risparmio di Cesena non è stato interessato il Fondo Atlante (per la gestione dei crediti NPL), in relazione al quale peraltro Margarethe Vestager, commissario alla concorrenza, analizzando il nuovo strumento, ha affermato che con tale fondo il Governo non intende «aggirare, evitare le regole europee per gli aiuti di Stato o il controllo sugli aiuti di Stato, ma cerca di trovare la strada migliore per far funzionare il sistema bancario»; oltretutto, ad avviso dell'interrogante non venivano divulgate le giuste e doverose informazioni affinché potessero essere tutelati clienti, azionisti ed eventualmente i risparmiatori”.
 
Con l'interrogazione scritta, formulata dal Deputato Elio Massimo Palmizio, si richiede espressamente se il Ministro interrogato intenda chiarire, per quanto di competenza, i presupposti della decisione assunta da parte del consiglio di amministrazione della Cassa di risparmio di Cesena di provvedere ad un aumento di capitale di 280 milioni di euro tramite l'intervento del fondo interbancario di tutela dei depositi, e se sussistano ragioni specifiche per cui non si è potuto realizzare, anche per Carife, un intervento che prevedesse le medesime modalità operative”.

Inoltre si chiede se “il Ministro sia a conoscenza dei motivi per cui successivamente all'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione della Cassa di risparmio di Cesena non siano state fornite alcune indicazioni fondamentali per una completa comprensione della situazione del rischio economico patrimoniale in cui versava la banca, affinché potessero essere tutelati clienti, azionisti ed eventualmente i risparmiatori”.  
 

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