Crack Sapro, il Pdl presenta un'interrogazione al sindaco Paolo Lucchi
Il capogruppo in consiglio comunale del Pdl di Cesena, Riccardo Cappelli, ha presentato un'interrogazione al sindaco Paolo Lucchi "in relazione alla causa intentata da Cassa di Risparmio di Cesena al Comune"
Il capogruppo in consiglio comunale del Pdl di Cesena, Riccardo Cappelli, ha presentato un'interrogazione al sindaco Paolo Lucchi "in relazione alla causa intentata da Cassa di Risparmio di Cesena al Comune, che aveva prestato garanzie (attraverso una lettera di patronage) in favore della società partecipata Sapro per complessivi 2 milioni di euro". L'esponente del centrodestra vuole "conoscere lo stato della controversia pendente presso il Tribunale di Forlì e per sapere se sono state accantonate somme nel bilancio comunale a titolo di fondo rischi, in ordine al possibile esito della causa. Ho chiesto inoltre l'ammontare delle spese legali sostenute sino ad ora dal Comune per tutta la vicenda Sapro".
"Più in generale, ritengo che occorra fare chiarezza non solo sulle responsabilità degli ex amministratori della società, ma anche su chi rivestiva (e in alcuni casi riveste tuttora) ruoli di primo piano negli enti locali soci - continua Cappelli -. Nel corso delle sedute della Prima commissione consiliare dedicate al fallimento di Sapro, è emerso infatti che le amministrazioni comunali erano pienamente a conoscenza delle difficoltà e dei rischi cui era sottoposta la società, ben prima dell'interessamento della Procura. Perché, allora, non intervennero? Inquietanti, in particolare, sono alcune frasi pronunciate dall'arch. Borghetti (consigliere provinciale del PD nonche' ex amministratore di Sapro) e riportate nei verbali della Commissione consiliare, in base alle quali apparirebbe il pesante condizionamento dei Comuni sulla vita della società, soprattutto durante la campagna elettorale del 2009".
"In attesa che vengano accertate le eventuali responsabilità penali nella vicenda Sapro, è doveroso esprimere un giudizio politico su un fallimento che per entità degli importi e per i soggetti pubblici coinvolti e' un fatto più unico che raro nel panorama nazionale - conclude il consigliere comunale -. Per fare ciò ritengo inaccettabile parlare genericamente di "responsabilità della classe politica e del mondo economico", come sta facendo qualcuno per confondere le idee. Non si può generalizzare, perché c'è una parte politica ben precisa che ha avuto responsabilità di governo sia negli enti locali soci che in Sapro, e un'altra parte che per molti anni ha denunciato (inascoltata) le storture di questa società. Il fallimento di Sapro è il fallimento delle politiche economiche locali del centrosinistra, e ci auguriamo che ancora una volta non siano solo i cittadini a farne le spese".