rotate-mobile
Politica

Costi della politica. I deputati cesenati chiedono maggiore trasparenza

Politica quanto ci costi? Il tema della crisi, unita ai sacrifici che il governo richiede alla popolazione, fa riflettere sulla razionalizzazione dei costi di chi governa il paese. Il parere dei deputati cesenati

Politica quanto ci costi? Il tema della crisi, unita ai sacrifici che il governo richiede alla popolazione, fa riflettere sulla razionalizzazione dei costi di chi governa il paese. Anche alla luce dei dati resi noti dalla Commissione sul livellamento retributivo Italia-Europa presieduta dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini; ha sottolineato che l'indennità parlamentare lorda è di oltre 11mila euro. Pronta la replica della Camera: al netto delle tasse, l'indennità si attesta sui 5mila euro. Ecco le testimonianze degli onorevoli romagnoli.

Per Sandro Gozi e Sandro Brandolini, entrambi del Pd, la parola d'ordine è “maggiore trasparenza”. Per Brandolini ciò significa dire basta ai rimborsi forfettari minimi per passare a quelli effettivi. Anche se questo non può essere la soluzione. “Il problema vero oggi – continua  - va ricercato nel fatto che la politica ha dei tempi che non rispecchiano la vita quotidiana. Bisogna accelerare i processi e con la riduzione del numero dei deputati si può oliare una macchina complicata snellendo l'assetto politico-amministrativo e riducendone i costi”. Quindi la ricetta di Brandolini è fatta di riduzione dei parlamentari e nel superamento del bicameralismo.

Le sue orme sono in gran parte ricalcate da Sandro Gozi che punta il dito contro la mancata rendicontazione dei costi di segreteria che ammontano a 3500 euro. Sono le spese per i propri collaboratori e per il personale. “Prima di tutto manca chi controlla se questi fondi vanno veramente al personale – dice Gozi – e poi dovrebbe essere il governo a stipendiare i collaboratori e non noi”. Inoltre affronta il contributo personale girato al partito. “Ogni mesi ci viene chiesto un contributo da versare al partito – continua – se il partito ritiene indispensabile avere questi fondi dovrebbe chiederli alla Camera e non farli passare attraverso i nostri conti correnti”.

Ma la risoluzione dei problemi dei costi, Gozi la vede in due elementi: “Stabilire l'incompatibilità tra attività parlamentari e altra attività professionale. Questo per giustificare le indennità e per evitare conflitti di interesse. E poi riflettere sul finanziamento pubblico ai partiti. Questo è il bandolo della matassa. Dal '94 – prosegue Gozi - sono stati spesi due miliardi e mezzo per rimborsi elettorali che non sono tali e a volte vanno oltre la spesa effettiva”. L'indennità netta dei due onorevoli è di poco sotto 5mila euro.

Idee chiare e nette dai banchi del Pdl con la Senatrice Laura Bianconi che ha una ricetta tutta europea. “Dovremmo essere equiparati a quello che fanno i parlamentari europei che percepiscono uno stipendio sul modello del funzionario di stato e poi tutte le spese aggiuntive, collaboratori, rimborsi vari li pagano dal Senato o dall'ente dietro presentazione di ricevuta”. “Forse così non si abbatteranno i costi – ammette – ma almeno avremo una situazione più chiara”.

A quanto dovrebbe ammontare questo stipendio? “Direi che 5mila euro al mese vanno bene. E' la stessa cifra che all'incirca percepiamo ora".
In conclusione si può affermare che il bisogno di maggiore trasparenza sia trasversale agli schieramenti politici rappresentati dagli onorevoli cesenati. Hanno anche assicurato che le richieste di una politica più chiara anche nei numeri stanno venendo prese in considerazione dal Governo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Costi della politica. I deputati cesenati chiedono maggiore trasparenza

CesenaToday è in caricamento