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Coronavirus, le problematiche dell'entroterra: "100 chilometri per fare un tampone, cittadini penalizzati"

Alice Buonguerrieri, consigliere comunale a Bagno di Romagna e coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, ha presentato un'interrogazione

"Il contagio da Covid-19 in montagna diventa ancor più complicato, con i cittadini costretti a spostarsi per cento chilometri solo per sottoporsi a un tampone molecolare: chi abita nelle zone periferiche ancora una volta viene penalizzato, gli abitanti della Valle del Savio sono stanchi di essere considerati di serie B e di avere servizi carenti". Alice Buonguerrieri, consigliere comunale a Bagno di Romagna e coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, ha presentato un'interrogazione per mettere in luce le problematiche incontrate da chi ha necessità di un tampone molecolare o di un tampone rapido, sollecitando l'amministrazione comunale a farsi carico della situazione e a garantire un servizio adeguato alla cittadinanza.

"Parliamo di sanità e non di capricci - aggiunge Buonguerrieri - E' inacettabile, con la pandemia ancora in corso, affrontare l'emergenza con questa disorganizzazione, scaricando costi e problemi sui cittadini. Le persone che presentano sintomi Covid o che sono entrate in contatto con positivi non hanno la possibilità di effettuare i tamponi molecolari a Bagno di Romagna e sono dunque costrette a recarsi a Cesena per poterli effettuare, affrontando così un viaggio, con mezzi propri ed in condizioni di salute già precarie, di oltre 100 km tra andata e ritorno. Inoltre le attese per il test sono spesso lunghe e il malato si sente abbandonato a se stesso. Ma c'è un altro aspetto che mette in luce come il sistema non funzioni: le famiglie con più persone affette da sintomi o che sono entrate in contatto con un soggetto positivo, per effettuare i tamponi molecolari sono costrette a recarsi a Cesena in più giornate o nella stessa giornata ma per mezzo di più veicoli contemporaneamente, potendo trasportare all’interno degli stessi solamente una persona alla volta. E' facile immaginare il disagio per chi, residente in vallata, è costretto a questi viaggi".

Ci sono poi i tamponi rapidi. "Nonostante il servizio offerto dalle farmacie presenti in loco e quello offerto, fuori orario, dall'infermiera Roberta Rossi che, con spirito di sacrificio, prima e dopo l’orario di lavoro si è resa disponibile da tempo ad effettuare il servizio dei tamponi rapidi, una parte delle domande resta comunque inevasa - osserva Buonguerrieri - Così diversi cittadini sono costretti a recarsi in altri Comuni, con dispendio di tempo e assunzione dei relativi costi, poi per poter fare questo devono anche chiedere permessi al lavoro".

Anche sui vaccini c'è stato un momento in cui il servizio non era disponibile nel Comune di Bagno, ora è stato parzialmente ripristinato per alcune giornate fino a gennaio, ma il gruppo consiliare chiede cosa farà l'amministrazione per garantirlo anche in futuro. "È un problema che riguarda tutta la vallata, precisano Cesare Polidori coordinatore Fdi della Valle del Savio e Nicholas Pellegrini, consigliere comunale Fdi di Mercato Saraceno. Le zone montane, lontane dai centri abitati, non possono essere sempre private di servizi fondamentali - concludono Polidori e Pellegrini - I cittadini della vallata sono stanchi e meritano un trattamento migliore, soprattutto se parliamo di servizi che servono ad affrontare la pandemia o comunque legati alla salute. Si devono garantire ai nostri concittadini le stesse condizioni e gli stessi servizi di coloro che abitano in città". 

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