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Coronavirus e colpo all'economia: l'opposizione presenta un pacchetto di misure anti-crisi

I gruppi di minoranza hanno stilato un primo piano di richieste all'amministrazione comunale

Sette punti per affrontare la crisi economica innescata dall'emergenza sanitaria. I gruppi di minoranza hanno stilato un primo piano di richieste all'amministrazione comunale. Espongono Cambiamo, Cesena Siamo Noi, Lega e Movimento Cinque Stelle: "Queste proposte vanno intese come integrazione al pacchetto di misure anti-crisi annunciato lo scorso 28 aprile dall'amministrazione comunale, che ha, nei fatti, raccolto le sollecitazioni contenute in un ordine del giorno presentato dalla Lega nella seduta del Consiglio comunale del 9 aprile.
Tra i punti iscritti nell'agenda della Giunta abbiamo individuato, con una certa sorpresa, anche altri nostri suggerimenti prima caduti nel vuoto".

"Rileviamo con innegabile soddisfazione il ripensamento dell’amministrazione e la sua presa in carico di proposte che, evidentemente, in un secondo tempo ha considerato positive - aggiungono -. E’ altresì palese che la messa in pratica di certi interventi dipenderà anche dalle risorse che arriveranno dalla Regione e dallo Stato, tuttavia è indispensabile che l’amministrazione appresti un piano di progetti chiaro e noto a tutti i portatori di interesse per affrontare la crisi economica di dimensioni mai viste che stiamo vivendo. Così come dovrà essere puntuale l'osservanza delle norme di sicurezza in tutte le attività produttive che dovranno ripartire con le migliori garanzie per i lavoratori e i cittadini".

Le minoranze chiedono la "costituzione di un’unità anti-crisi all’interno della macchina comunale". Viene esposto: "Per arginare gli effetti drammatici della crisi economica servono metodi non ordinari. Abbiamo dunque pensato a una riorganizzazione della macchina comunale con la creazione di un'unità di crisi e la nomina di un Commissario dotato di poteri straordinari. In questo modo si potrebbe ottenere una mappatura più rapida e capillare dei bisogni delle attività, una definizione dei comparti più in crisi e dunque una distribuzione più equa e verticale delle risorse a disposizione".

Capitolo due, lo stop della Tari: "Condividiamo la scelta dell'amministrazione di applicare un'esenzione della Tari relativa all'intero periodo di chiusura delle attività, ma il riverbero della crisi si farà sentire anche nei mesi successivi al lockdown. Per dare nuovo ossigeno alla ripartenza, oltre all'annullamento della quota d'imposta da marzo a maggio, proponiamo anche una riduzione di almeno il 30% della tassa per tutto il 2020 con posticipo spalmato a partire da gennaio 2021. Inoltre, i dividendi incassati dal Comune per la partecipazione in Hera andrebbero utilizzati per la riduzione delle bollette, mentre a chi ha accumulato dei debiti pregressi dev'essere concesso un graduale piano di rientro".  

Le opposizioni chiedono anche di cancellare Cosap e tassa di soggiorno: "Bene lo snellimento delle procedure burocratiche e la cancellazione del Canone di Occupazione Temporanea e Permanente (Cosap) nel 2020, ma per le pmi e le micro-imprese cesenati l'esenzione va estesa anche al 2021. Inoltre, sul fronte delle imposte locali, per sostenere la ripresa, proponiamo anche la cancellazione fino al 2021 della tassa di affissione e di quella delle insegne". Quarto punto: "Gli appalti come leva per la ripresa". Per le minoranze "va rimodellata la gestione degli appalti con affidamenti diretti (fino ai 150mila euro), utilizzando il principio di rotazione".

Tra le proposte lo sviluppo del brand "Cesena": "Per rilanciare i consumi serve un nuovo piano del commercio che parta dalla rivisitazione della viabilità e della ZTL in centro storico. Sono questioni che avevamo affrontato anche in campagna elettorale ma che oggi, in un quadro di radicale contrazione dei consumi, vanno considerate non più come semplici proposte, ma come urgenze indifferibili. Le nuove norme del DPCM impongono anche il ripensamento del mercato ambulante che, nel rispetto delle cosiddette "distanze sociali", dovrà inevitabilmente essere ricollocato in un'area più ampia e dunque "allungato" fino a piazza della Libertà. Con la stessa logica, il mercato dei produttori agricoli va spostato nella parte finale di via Cesare Battisti – via Carbonari.   Inoltre, va rilanciato un ricco piano-eventi in centro storico con cinema all'aperto ed il coinvolgimento di artisti locali a cui andranno riconosciuti degli equi compensi in modo da mantenere la ricchezza sul nostro territorio".

Sesto punto: "Liquidità per nuove forme di commercio". Espongono le minoranze: "La pandemia ha ridisegnato le formule di vendita del nostro commercio con un massiccio ricorso all'online. Per aumentare la digitalizzazione delle imprese proponiamo l'istituzione di un contributo a fondo perduto, sotto forma di voucher, per chi avvia un progetto di ammodernamento tecnologico finalizzato all'e-commerce e al delivery (food/no food)". L'ultima richiesta riguarda un "contributo di solidarietà per gli affitti. E' uno dei problemi più stringenti per la nostra rete di attività, per molti uno snodo cruciale da cui dipende il futuro. Dunque, benché utile, lo strumento proposto dall'amministrazione - ovvero il fondo da 270mila euro per "morosità incolpevole" - rischia di non essere sufficiente. Per questo proponiamo l'istituzione di un fondo ulteriore che integri il credito d'imposta e che vada a colmare quel 40% che resterebbe sempre a carico dell’impresa".

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