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Barzanti (Casapound) sul caso dei cori fascisti: "Qualcuno ha sbagliato, me ne scuso"

Il candidato sindaco del movimento di estrema destra prende le distanze: "Si è passato il limite, nostro impegno è conquistare credibilità e fiducia"

Lunedì è rimbalzata la notizia, con tanto di video, dei cori fascisti cantati a squarciagola davanti alla sede di Casapound, nel cuore del centro storico. Imbufaliti i residenti di via Albertini, che hanno allertato le forze dell'ordine e sottolineato come quella degli inni fascisti cantati dai militanti del movimento di estrema destra sia diventata una consuetudine del sabato sera. L'ultima "esibizione" ha riguardato la canzone del Ventennio "A noi la morte non ci fa paura".

Il candidato sindaco di Casapound alle prossime elezioni comunali, Antonio Barzanti, prende nettamente le distanze con un post su Facebook: "Sarei felice se qualcuno argomentasse sulle nostre proposte elettorali, presentate già il 15 dicembre scorso, unitamente alle nostre candidature, piuttosto che cercare la tempesta imperfetta in un bicchiere d'acqua".

"Sabato notte qualcuno ha sbagliato - riconosce Barzanti - esagerando con il tono di voce, senza tenere conto della tarda ora. Me ne scuso, può succedere che nel corso di una festa si passi il limite. Si farà in modo che non capiti più. Conosco bene l'impegno necessario per la  conquista di credibilità e fiducia, e pure l'ossessione compulsiva di alcuni coinquilini e vicini, che non mancano mai di cercare lo scoop per gettare cattiva luce sulla nostra organizzazione". 

Infine il candidato sindaco del movimento di estrema destra ricorda un episodio che vide come "vittima" Casapound. "Rammento la canzone cantata dagli antifascisti il giorno in cui inaugurammo la sede. Il testo diceva che la nostra sede andava chiusa con il fuoco, ma con noi dentro, altrimenti era troppo poco. Forse è questo che dovrebbe preoccupare i condomini, la violenza attuale e conclamata di quei violenti, non la replica goliardica e scanzonata di una canzone di 75 anni fa".

Il Comune valuta azioni legali

Il sindaco Lucchi si dice "sconvolto per un gesto che mostra la totale assenza di rispetto per le nostre norme costituzionali, oltre che dei valori fondanti della nostra Repubblica". Il primo cittadino nella riunione di giunta di martedì mattina chiederà all'Ufficio legale del Comune di Cesena di "attivarsi per capire se ci sono i margini per procedere nei confronti dei titolari della sede cesenate di Casapound". Il movimento di estrema destra è ospite in un piano del circolo "Barbanera" di via Albertini.

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