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Scontro sulla sicurezza, Lega: "Dalle 20 centro in mano a balordi". Ferrini: "Clamore e poche denunce"

In consiglio comunale il tema sicurezza, con particolare riguardo al centro storico. 'Faccia a faccia' tra l'assessore Luca Ferrini e il consigliere della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi

Il tema sicurezza irrompe in consiglio comunale con una netta divergenza di vedute tra l'assessore Luca Ferrini e il consigliere comunale della Lega Enrico Sirotti Gaudenzi. Il consiglio si è aperto con tre interrogazioni della Lega che sono state accorpate, proprio perché tutte e tre sulla questione sicurezza. Apre il consigliere Enrico Sirotti Gaudenzi: "Vorrei fare una premessa, come gruppo Lega vogliamo mettere in luce un problema: con il lockdown si moltiplicano gli episodi di violenza, come avviene del resto in tante città d'Italia. Il problema del centro storico è pressante, in pochi giorni si sono susseguiti diversi casi inquietanti, sono segnalazioni che ci arrivano da cittadini. Tentativi di furti, aggressioni, persone in stato di alterazione alcolica. Un'automobile ha perfino finito la sua corsa sui gradini di Palazzo Almerici. Dalle 20 il centro storico è svuotato e lasciato in mano a balordi, complice anche la Ztl".

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"C'è poi - ha proseguito il consigliere leghista - il problema dello spaccio, episodi segnalati dai residenti in zona Piazza del Popolo. Chiediamo maggiore presidio. Il terzo tema riguarda il problema irrisolto della Polizia locale. Gli agenti del commissariato di Polizia sono riusciti a sedare una feroce lite solo con lo spray irritante. Vorremmo una dotazione di sicurezza anche per la Municipale. Quali sono le iniziative concrete che la giunta intende adottare?".

Replica l'assessore alla sicurezza Luca Ferrini: "Con le interpellanze di cui all’oggetto, il Gruppo Consiliare Lega - Cesena, ripropone alcune tematiche già affrontate in diverse occasioni nei mesi precedenti. Le risposte non possono che essere analoghe a quelle fornite in precedenza. Nelle tre interpellanze presentate, il Gruppo Lega afferma di ricevere continue segnalazioni dai cittadini relativamente alla commissione di atti illeciti, soprattutto nel centro-storico. Va sottolineato come sarebbe sempre opportuno e consigliabile che le segnalazioni di episodi disturbanti o addirittura delinquenziali – se la volontà di tutti è quella di ottenere interventi efficaci nella contestualità degli eventi – fossero inoltrate, direttamente ed immediatamente, ai centralini delle Forze di Polizia. Troppo spesso, infatti, complice una spettacolarizzazione degli accadimenti che porta a fotografare o a immortalare con un video un fatto illecito, piuttosto che a prontamente segnalarlo agli addetti (d’altronde viviamo in un mondo dove la viralità mediatica ha preso il sopravvento su tutto), le forze dell’ordine devono fare i conti con un numero minore di denunce sporte, rispetto ai clamori su social e quotidiani, che procurano inevitabilmente allarme sociale".

"Con riferimento a quanto, qualche tempo fa, accaduto presso il Mercato Coperto, il tempo intercorso ha consentito, grazie al lavoro intenso di tutti gli operatori della sicurezza, di identificare i responsabili dei fatti delittuosi e di deferirli alla Autorità Giudiziaria competente. Impossibile avere aggiornamenti più precisi sullo sviluppo delle indagini preliminari, essendo esse ancora in corso e, come per legge, coperte da segreto istruttorio. Allo stesso modo, altri fatti di reato che hanno destato la preoccupazione di cittadini e forze politiche, hanno rapidamente trovato risposta attraverso accertamenti agevolati dalla rete di videosorveglianza ormai sparsa e attiva su larga parte del territorio cittadino, anche e soprattutto nelle aree più delicate del centro urbano".

"Tutte le zone segnalate - rimarca Ferrini - dagli interpellanti come potenzialmente teatro di attività illecite sono, da tempo, attenzionate da tutte le forze di polizia che hanno, in questo particolare frangente storico, potenziato le operazioni di controllo e di costante pattugliamento. Alcune forze politiche, anche tra i Consiglieri di quartiere con cui la Giunta mantiene una collaborazione costante e fattiva, hanno suggerito l’opportunità di guardare al centro-storico – e ad alcune parti di esso maggiormente esposte – con particolare attenzione in chiave di prevenzione dei comportamenti devianti. Ebbene, già da tempo, in armonia con il Dirigente della Polizia Locale, Comandante Giovanni Colloredo, abbiamo costituito uno specifico nucleo di agenti attivi per il servizio nel centro-urbano. Riteniamo, infatti, che una selezione stabile del personale e un pattugliamento dedicato a quel territorio siano la scelta migliore per garantire professionalità del servizio e specifica conoscenza delle realtà interessate. Anche l’indicazione, più volte ribadita, di un controllo appiedato, per le vie del centro, riteniamo vada nella direzione di un miglioramento del rapporto tra Polizia e cittadini, segnando un percorso di valorizzazione concreta dell’esperienza lavorativa dei nostri agenti. Infine, la recentissima soluzione della crisi sindacale, che ha visto il Corpo di Polizia Locale assumere iniziative di rivendicazione lavorativa, siamo convinti che, nel prossimo immediato futuro, possa fungere da positivo viatico ad un’intesa migliorativa del rapporto tra Amministrazione e dipendenti, facendo ripartire con nuovo slancio i progetti e le iniziative di potenziamento dei controlli e delle attività sul territorio".

"Armi e dotazioni creano maggiore allarme sociale"

Sulle dotazioni degli agenti: "La sicurezza del personale è tenuta in considerazione quale elemento prioritario nell’organizzazione delle attività di Polizia Locale di questo Comando. Il contesto operativo attuale pare non abbia la necessità di essere affrontato con un supplemento di dotazioni e, pur mantenendo la considerazione della richiesta, al momento non si ritiene necessario integrare le dotazioni già in uso. Allo stesso modo, l’Amministrazione ritiene, al momento, salvo ulteriori valutazioni sempre possibili, di condividere sia sul piano tecnico che sul piano politico le affermazioni del Comandante Colloredo. L’idea di fondo di tale impostazione è semplice: sensazione di insicurezza, crea insicurezza. Armi e maggiori dotazioni vanno nella direzione di un inasprimento della reazione dell’ordinamento, creando ulteriore allarme nella comunità e potenzialmente veicolando abusi, nei controllori come nei controllati. Armi e dotazioni vanno quindi adottati con criterio di attenta proporzionalità e quale extrema ratio rispetto alle esigenze della sicurezza. In conclusione, relativamente alla valutazione della situazione segnalata, questa Amministrazione ha ampia fiducia nelle attività preventive e di controllo che le forze di Polizia svolgono sul territorio".

"Con ciò non si intende nascondere che nella nostra città, negli ultimi mesi, situazioni segnatamente legate ad un particolare disagio giovanile, talvolta sfociante nella maleducazione o, in più rari casi, nella microcriminalità, abbiamo suscitato un sensibile sentimento di allarme. Tuttavia, si ritiene che la sola risposta repressiva – legata solamente ad un intensificazione dei controlli, all’introduzione di appostamenti fissi, al pattugliamento armato – non fornisca la soluzione ad un problema ben più ampio, legato a fattori che prima dobbiamo meglio conoscere e, poi, meglio affrontare. Fattori indubbiamente legati ai limiti imposti dalla pandemia, all’impoverimento generale, all’altalenante frequenza scolastica, agli orari del coprifuoco, alla chiusura di tanti esercizi e luoghi di socializzazione, al cambio dei costumi, alle caratteristiche abitative e di attività di un centro-storico tanto mutato negli ultimi anni. A queste domande dobbiamo dare risposte in tempi brevi. Ed anche la parte di assistenza sociale, di pari passo con quella di prevenzione, deve intervenire – come del resto sta facendo con l’Assessorato di Carmelina Labruzzo – per dare la giusta prospettiva ad un’azione complessa e difficile che non può essere lasciata in mano soltanto alle forze di Polizia".           

Non soddisfatto Sirotti Gaudenzi che contro-replica: "Il suo è stato un discorso in astratto che non risponde ai nostri interrogativi.  L'insicurezza non è una percezione, ma un problema concreto, che è di tutti, e non solo delle opposizioni".

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