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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lattuca: "A Cesena 160 ucraini in fuga dalle bombe, per ora basta la rete privata. Servono posti Cas, evitare tendopoli"

Il conflitto in Ucraina irrompe anche nel consiglio comunale di Cesena, nel corso della seduta di giovedì pomeriggio infatti ha preso la parola il sindaco Enzo Lattuca

Il conflitto in Ucraina irrompe anche nel consiglio comunale di Cesena, nel corso della seduta di giovedì pomeriggio infatti hanno preso la parola il sindaco Enzo Lattuca e la presidente del Consiglio Nicoletta Dall'Ara. E' stata l'occasione per fare il punto sulla delicata situazione della guerra tra Russia e Ucraina, e sulle ripercussioni a livello locale, fari accesi sul tema dell'accoglienza dei profughi destinati ad aumentare.

A prendere la parola è stato il sindaco Lattuca, che non ha nascosto una certa preoccupazione per il momento: "Il quadro è in rapida evoluzione - ha riferito il primo cittadino - in particolare in merito all'accoglienza degli ucraini che fuggono da una guerra di aggressione. Il flusso è stimato dagli esperti in circa 1 milione di persone. La nostra città ad oggi sta accogliendo 160 persone di nazionalità ucraina, di cui 65 minori. Devo dire che gli oltre 500 ucraini che risiedono a Cesena si sono adoperati molto bene e hanno aperto le porte delle case, che tuttavia non sempre sono abbastanza capienti. Questo ha generato una grande solidarietà da parte del territorio, si sono attivati conoscenti ma non solo, e si sono messi a disposizione per un alloggio. Questa rete privata riesce, per il momento, ad accogliere queste 160 persone che fuggono dalle bombe".

"La guerra è il più grande fallimento umano"

Poi un appello ai cesenati: "Non esitate a comunicare alla Questura, attraverso il Commissariato o il Comune, i dati delle persone  che vengono accolte a Cesena. Questo dà la possibilità di attivare i percorsi di assistenza che dobbiamo garantire, la registrazione è condizione indispensabile anche per la copertura sanitaria e per inserire i minori nel percorso scolastico. Talvolta questo aspetto viene trascurato, perchè si pensa di potercela fare da soli. Ad oggi - ha informato il sindaco - abbiamo oltre 80 segnalazioni di disponibilità a fornire un alloggio nell'ambito dell'Unione Valle Savio".

Poi Lattuca è passato al capitolo Cas, i Centri di accoglienza straordinaria che sono strutture, individuate dalla Prefettura attraverso appositi bandi di gara, e gestite generalmente da cooperative ed associazioni di varia natura, dove i migranti possono essere inseriti temporaneamente in situazioni di eccezionalità ed emergenza.

"La disponibilità come Unione è di 95 posti Cas convenzionati, ma sono al completo, bisogna anche considerare che la migrazione dal Mediterraneo non si fermerà, ma anzi aumenterà. Noi nel giro di poco tempo siamo in grado di mettere a disposizione 40 posti Cas nei comuni di Cesena, Mercato Saraceno e Sarsina". "Inutile negare - ha detto il sindaco - che si stanno cercando anche delle situazioni di alloggio emergenziale in grandi immobili, palestre, padiglioni, da rifornire con brandine. E anche strutture alberghiere, come quella di Castenaso, nel Bolognese, dove si vuole creare un centro di accoglienza temporaneo con 150 posti. Tutte soluzioni dirette ad evitare tendopoli".

Il sindaco non ha nascosto che la situzione è delicata: "La pandemia condiziona ancora in parte questa nuova emergenza ed è una ulteriore complicazione. Non sappiamo quanto potrà essere lungo questo periodo di emergenza, penso a chi si è reso disponibile ad ospitare e può farlo per qualche settimana, ma non per mesi. Dobbiamo accelerare con avvisi pubblici per reperire nuovi posti Cas. La sensazione è che quello che stiamo vedendo sia solo una minima parte di quello che ancora dovremo vedere".

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