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Nuove tessere elettorali, consegna pre-referendum: "Un'iniziativa che non ha “colore” politico"

Dionigi ha spiegato che "non esistono direttive sovra comunali in merito a questo servizio"

L’assessore ai Servizi Demografici Tommaso Dionigi ha inviato al consigliere comunale Vittorio Valletta (Cesena Siamo Noi) la risposta all’interpellanza in merito alla consegna delle nuove tessere elettorali che, inizialmente prevista all’ordine del giorno del Consiglio comunale di giovedì, è poi stata tramutata in interrogazione a risposta scritta. Dionigi ha chiarito che "la sostituzione delle tessere elettorali è una iniziativa degli Uffici Comunali i quali hanno ritenuto di anticipare una possibile richiesta dei cittadini, molti dei quali si sarebbero accorti dell’esaurimento della tessera a ridosso del voto o il giorno stesso. L’ufficio ha pertanto ipotizzato di semplificare la vita dei cittadini evitando disagi e file presso gli uffici comunali. Circa 45000 elettori in soli due giorni avrebbero rallentato enormemente l’operatività dell’ufficio Elettorale, dello stesso Sportello Facile, oltre che delle medesime sezioni elettorali". Si tratta di "un'iniziativa che non ha “colore” politico. E’ un servizio prettamente istituzionale con l’unica finalità di evitare quei disagi avvenuti in altre città in cui non si è prevenuto il problema".

"NESSUNA DIRETTIVA" - Dionigi ha spiegato che "non esistono direttive sovra comunali in merito a questo servizio. Questa iniziativa rientra tra i compiti amministrativi dell’ufficio elettorale e non ha nulla a che fare con le legittime iniziative di propaganda elettorale che sono ovviamente esterne ai compiti dell’ufficio. E’ bene chiarire, per dirimere ogni equivoco, che le 45000 tessere sono state ordinate al Poligrafico dello Stato nell’estate del 2014 dopo che tutti noi abbiamo assistito al caos accaduto nel Comune di Roma con code interminabili e denunce in Procura per l’allora sindaco, in ragione dei disservizi arrecati ai cittadini che si sono trovati a constatare l’esaurimento della propria tessera il giorno stesso del voto. Il Comune, ed il sindaco in primis nel suo ruolo di ufficiale di Governo, ha il compito di assicurare il regolare svolgimento delle elezioni e riteniamo che questa scelta vada in questa direzione. Ricordiamo che prima del 2001 per ogni elezione venivano consegnati a casa i certificati elettorali, quindi l’ufficio era abituato alla consegna a domicilio. Inoltre l’ufficio ha ritenuto di intervenire in questa tornata solo perché si è stimato che le persone titolari di una tessera scaduta fossero consistenti. Il dato è infatti stimato. L’ufficio può conoscere il numero dei duplicati elettorali emessi dal 2001 (per cui l’elettorale ha una tessera quasi vuota) ma non può sapere esattamente a quante elezioni ha partecipato il singolo elettore. Quindi dai circa 78000 elettori siamo scesi a 45000". 

"Il Comune - ha aggiunto l'assessore - poteva esimersi, ma noi vogliamo che le elezioni si svolgano in maniera regolare e senza disagi sia per i cittadini che per gli operatori che devono lavorare nei 98 seggi elettorali. Riteniamo inoltre che l’elettore sia sufficientemente maturo per cui il fatto che gli arrivi a casa una tessera elettorale non è garanzia che partecipi al voto, né questo era il fine di questa iniziativa (promuovere l’affluenza). L’ufficio Elettorale ha, invece, colto l’occasione di questo referendum, che essendo un confermativo e non abrogativo, non necessita di quorum. Al contrario, se fossimo intervenuti la scorsa primavera, taluno avrebbe potuto supporre una iniziativa sottesa alla partecipazione dell’esito referendario. In questo caso la partecipazione è ininfluente dal punto di vista tecnico".

DISTRIBUZIONE SCHEDE - "Gli incaricati sono tutti impiegati del Comune e sono stati individuati con un avviso comunale interno - ha precisato Dionigi -. Sono, pertanto, persone che in buona parte hanno già svolto il servizio e conoscono il territorio. Il personale è stato preventivamente formato in una sezione specifica di circa due ore e assistito dall’ufficio Elettorale. I nominativi degli stessi incaricati al servizio di consegna sono stati pubblicati sul sito web proprio per informare i cittadini degli operatori che si sarebbero recati a casa. Ovviamente tutti erano identificabili come operatori comunali".

Inoltre "il Comune non ha sostenuto costi diretti in quanto i supporti cartacei sono forniti gratuitamente dalla Prefettura, la stampa è stata effettuata internamento tramite il Centro Stampa, mentre la consegna è avvenuta in orario straordinario con costo che sarà imputabile interamente a carico dello Stato, essendo una tornata di voto “nazionale”. Ricordiamo che i rimborsi chiesti dal Comune di Cesena alla Prefettura in occasione delle elezioni sono sempre stati proporzionalmente molto bassi rispetto a quelli degli altri Comuni della Provincia. La Ragioneria della Prefettura, analizzando attentamente i rendiconti, ha sempre apprezzato questo elemento". Per il servizio di consegna, "il compenso è variabile e dipende dal numero di sezioni assegnate, dal numero di elettori iscritti con tessere da sostituire e dalla localizzazione delle sezioni (città, campagna, collina). La stima è di circa 29400 euro complessivi. Il personale è stato tutto preventivamente autorizzato con determina dirigenziale all’effettuazione dello straordinario elettorale secondo i dettati normativi vigenti".

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