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Job Act e legge di stabilità, la Cisl incontra il sottosegretario Gozi: "Tagliare la burocrazia"

Il segretario del sindacato Filippo Pieri, illustrando la posizione della Cisl sul Jobs Act, ha sottolineato come "il paese e in particolare lavoratori, pensionati e le fasce più deboli del tessuto sociale, siano sempre più stremati dalla crisi"

Continuando negli incontri con i parlamentari e le forze politiche del territorio cesenate per illustrare le posizioni della propria confederazione rispetto alla attuale situazione del paese e nel confronto con il Governo, la segreteria della Cisl ha incontrato sabato il sottosegretario agli Affari Europei Sandro Gozi. Il segretario del sindacato Filippo Pieri, illustrando la posizione della Cisl sul Jobs Act, ha sottolineato come "il paese e in particolare lavoratori, pensionati e le fasce più deboli del tessuto sociale, siano sempre più stremati da una crisi, la più grave dal secondo dopoguerra, che ha drammaticamente messo in luce le debolezze strutturali del nostro paese e creato elevatissima disoccupazione, disagio sociale, sacche profonde di povertà e instabilità delle istituzioni e della democrazia".

Pieri ha quindi affrontato le tematiche prioritarie per la Cisl, indispensabili per l'efficacia di qualunque azione di governo: "contrasto forte ad ogni tipo di precarietà, riforma definitiva degli ammortizzatori sociali, politiche attive per creare buona occupazione, rilancio degli investimenti favorendo le imprese che innovano e la ricerca, nuove e incisive politiche industriali e delle infrastrutture, taglio della burocrazia".

I rappresentanti della Cisl e il sottosegretario Gozi hanno convenuto che "quello dell'Italia non può essere un percorso solitario e a senso unico. Occorre una complementare e necessaria integrazione tra strategie nazionali ed europee. L'Europa non può essere solo il vigile rigido delle compatibilità di bilancio e del rispetto dei vincoli. L'austerità imposta ha ampiamente dimostrato i suoi limiti e ha ingenerato una spirale ciclica recessiva. Occorrono elementi di flessibilità che superino le,rigide regole contabili".

Il sottosegretario Gozi ha ricordato l’impegno del governo nel richiedere, a livello europeo, un piano di investimenti addizionali per rilanciare l’economia, e ha salutato come positiva la promessa del Presidente della Commissione Europea Juncker di garantire 300 miliardi di investimenti. "L’Italia – ha assicurato Gozi - vigilerà affinchè presto siano disponibili i dettagli di questo piano, fondamentale per dare ossigeno all’economia reale.

Si è perciò convenuto che la presidenza di turno italiana dell'inizio e europea sia una grande opportunità da cogliere e che il governo debba proseguire con determinazione nel richiedere che si riprenda la strada di una Europa solidale e inclusiva, motore generale della ripresa. Il sindacato europeo, la Ces, ha calcolato che investimenti nell'ordine del 2% del PIL annuo per 10 anni, creerebbero in Europa 11 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Infine i presenti hanno condiviso l'importanza del confronto tra governo e sindacati che deve continuare in maniera costruttiva, dialogante e concreta e si sono impegnati per mantenere un confronto periodico, anche e soprattutto alla luce delle ricadute sul territorio locale dei provvedimenti nazionali.

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