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Chiusure delle scuole, Di Maio (Iv): "Nel prossimo decreto congedi e sostegni per le famiglie"

"E' del tutto evidente che il Governo abbia il dovere di mettere in campo idonei strumenti per andare incontro alle esigenze immediate delle famiglie"

Il possibile inasprimento delle misure anti-Covid, ha messo in allarme legittimamente molte famiglie e la loro organizzazione in vista di ulteriori chiusure delle scuole. A fronte di queste sollecitazioni il deputato romagnolo Marco Di Maio ha svolto numerose riunioni e incontro con la ministra della Famiglie e Pari opportunità, Elena Bonetti, al fine di individuare i più idonei strumenti per far fronte a questa emergenza.

"E' del tutto evidente che il Governo abbia il dovere di mettere in campo idonei strumenti per andare incontro alle esigenze immediate delle famiglie - afferma - tanto più per quelle aree che si trovano già in zona rossa o in "arancione scuro". Per questo abbiamo proposto congedi retribuiti al 50% per chi è costretto a sospendere la propria attività per rimanere a casa con i figli con meno di 14 anni e la possibilità di ricorrere al congedo parentale non retribuito per chi ha figli d’età superiore ai 14 anni. Stiamo lavorando perché il congedo valga per tutti i giorni in cui una scuola ricorrerà alla didattica a distanza e non tanto e non solo al "colore" delle Regioni".

"Le misure che abbiamo sottoposto all'attenzione del Governo - aggiunge Marco Di Maio - sono indirizzate anche ai genitori che hanno una partita Iva o svolgono un'attività lavorativa autonoma".

"Ci auguriamo che il Governo possa accogliere questo pacchetto di sostegni - afferma Marco Di Maio -. E' fondamentale, cosi' come ha chiesto la ministra Bonetti, che abbia valenza retroattiva a partire dal primo gennaio e che le misure siano legate alla chiusura delle scuole, e non ai colori assunti dalle Regioni. Diversamente non si mettono i genitori nella condizione di programmare la vita familiare e lavorativa".

"Oltre a questo, va garantito il diritto al lavoro a distanza, che copre lo stipendio pieno. Laddove la mansione o la professione non lo consente, pensiamo al personale sanitario e alle partite IVA, bisogna potenziare lo strumento del voucher baby sitter che ha rappresentato nei mesi della pandemia una delle misure più utilizzate e riuscite", conclude Marco Di Maio.

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