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Cesuola, Lega: "Tre trivellazioni di esplorazione, ma è urgente conoscere il progetto complessivo e i tempi"

"Da decenni si parla di un intervento risolutivo e si paventano i pericoli che potrebbero derivare da una piena del torrente e degli sversamenti di inquinanti nel fiume Savio"

“Chi amministra spesso punta a realizzare opere pubbliche visibili agli elettori e con un certo appeal per catturare il consenso. Di sicuro fra queste opere non rientrano progetti lunghi e costosi come la messa in sicurezza e il risanamento strutturale, idraulico e ambientale di un sistema fognario, se così si può chiamare, come quello che serve una parte consistente del centro storico di Cesena, dove a raccogliere gli scarichi dell’abitato è Il torrente Cesuola tombato negli anni ’30 del ‘900. Da decenni si parla di un intervento risolutivo e si paventano i pericoli che potrebbero derivare da una piena del torrente e degli sversamenti di inquinanti nel fiume Savio (dove il torrente finisce il suo corso), ma il problema è anche e soprattutto strutturale. Non convincono, quindi, le dichiarazioni profuse dall’amministrazione Lattuca sui progetti che saranno messi in cantiere che rimangono ancora troppo nel vago”. Così in una nota i consiglieri della Lega Antonella Celletti e Enrico Sirotti Gaudenzi, che presenteranno un’interrogazione sul tema.

“Risale al 19 ottobre scorso - spiega la nota - la notizia di un protocollo d’intesa relativo al progetto di risanamento ambientale, strutturale e idraulico del Cesuola per un costo di circa 20 milioni di euro e quattro anni di lavori. Nella programmazione dei lavori pubblici 2020-23 troviamo, invece, solo l’adeguamento fognario per un investimento di 6 milioni di euro. Eppure gli interventi, compreso quello strutturale, dovrebbero essere contestuali. Di oggi la notizia di tre trivellazioni di esplorazione e di lavori in vari stralci, ma senza che sia stato reso noto un progetto complessivo con un percorso e date certi. Nei molti decenni trascorsi, si conosce un solo intervento di ripristino delle strutture di tombamento del torrente che sostengono la sovrastruttura stradale. Fu realizzato nel 2003 nel tratto tra via Fra’ Michelino e via Mura Porta Fiume. In quel caso, ormai quasi di venti anni fa, si parlò di ossidazione delle armature che reggevano la sovrastruttura, di carichi stradali non più adeguati soprattutto a fronte di un’area a rischio sismico come la nostra, di possibili problemi statici per gli edifici. Eppure dal 2003 null’altro è stato fatto. Anzi in alcuni tratti della vecchia tombatura sono state aggiunte pavimentazioni stradali con un incremento del carico. Sarebbe interessante capire se, al momento dei lavori in superficie, siano state eseguite verifiche strutturali sulla tenuta delle strutture e quali risultati abbiano avuto. Senza contare i manufatti non regolari sorti sul sedime demaniale del torrente tombato che da anni avrebbero dovuto essere eliminati”.

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