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La Lega espelle Savini e chiede il suo assessorato, Buda: "Proposta inaccettabile, lui resta"

Il sindaco di Cesenatico Roberto Buda respinge la richiesta di sostituire il vicesindaco Vittorio Savini, avanzata dalla Lega Nord, dopo l'espulsione dell'esponente politico dal Carroccio per aver criticato la manifestazione che si è tenuta domenica davanti all'hotel Splendid, che ospita circa 40 profughi

Il sindaco di Cesenatico Roberto Buda respinge la richiesta di sostituire il vicesindaco Vittorio Savini, avanzata dalla Lega Nord, dopo l'espulsione dell'esponente politico dal Carroccio per aver criticato la manifestazione che si è tenuta domenica davanti all'hotel Splendid, che ospita circa 40 profughi dell'operazione Mare Nostrum. Se da una parte il segretario della Lega Nord aveva definito "inevitabile" l'espulsione, dopo la presa di posizione pubblica, altrettanto scontata sarebbe stata la risposta del sindaco Buda a togliere Savini dalla compagine di giunta. In questo modo si apre però una crisi politica con la Lega Nord, che supporta la giunta di centro-destra di Cesenatico.

Scrive Buda, difendendo Savini: "Ho letto, con una certa sorpresa, il comunicato della Lega Nord in merito all’espulsione di Vittorio Savini e la relativa richiesta di sostituzione. Ho subito convocato la maggioranza politica che governa Cesenatico ed, in nome della nostra autonomia, ho chiesto a tutti una urgente verifica. Posso affermare che è stato espresso grande sostegno all’Assessore Savini, riconoscendone il valore e la passione. Gli Assessori, quando vengono nominati dal Sindaco (non dai partiti), svestono la loro casacca di appartenenza, e si dedicano, super partes, al bene della città. Questo è quello che Vittorio in maniera esemplare ha fatto dal primo giorno".

ed ancora: "Forse la decisione della Lega Nord è stata presa in modo troppo frettoloso senza dare tempo neppure a Vittorio di spiegare le sue dichiarazioni che, tra l’altro, esprimevano sostegno alla politica nazionale della Lega. Vittorio ha semplicemente anteposto il bene di Cesenatico al bene di una manifestazione di partito. Chiediamo alla Lega di tornare sui suoi passi ed annullare l’espulsione di Vittorio Savini, dovrebbe infatti essere orgogliosa di avere al proprio interno una persona come l’attuale Vice Sindaco che non crea nessun danno di immagine alla Lega Nord anzi è una figura molto apprezzata dai cittadini"

Quindi la risposta diretta: "In ogni modo la proposta inviataci non può essere accettata. Personalmente vorrei anche sottolineare che, in un momento in cui la Politica da esempi negativi, Vittorio dovrebbe essere preso ad esempio e non espulso. Tante volte ho visto Savini aprire il suo portafoglio togliendosi proprio denaro per sostenere qualche iniziativa pubblica, l’ho visto spalare la neve insieme a me, l’ho visto prendere la sua idropulitrice ed andare a pulire piazza Costa lasciata sporca dopo una manifestazione, l’ho visto indossare i panni da meccanico, comprare dei tubi ed andare a lavorare al palazzo del turismo per sistemare i pluviali esterni come se fosse casa propria. Non posso e non voglio sostituire una persona che sarebbe da prendere come esempio, che si dedica al suo incarico con passione e con grande amore alla sua città. Mi auguro che queste mie dichiarazioni possano arrivare fino a Salvini e che la Lega possa ripensare a questa incomprensibile decisione. Dovrebbe essere orgogliosa di avere al proprio interno un Assessore come Vittorio, io lo sono come Sindaco. I partiti sono un mezzo per fare politica e non il fine. Il fine è il bene comune e Savini si è mosso sempre amando il bene di Cesenatico."

PAPPERINI - Sulla questione si inserisce anche il Movimento 5 Stelle con un'intervento del consigliere comunale Alberto Papperini: "La Lega Nord ha chiesto la testa dell'Assessore Savini, ormai ex leghista. Buda oggi ha risposto picche. A questo punto il gruppo consiliare della Lega Nord potrebbe togliere la fiducia alla Giunta. La conseguenza logica a tale scelta sarebbe il ritorno alle urne con una anno di anticipo. Al fallimento amministrativo della Giunta Buda si aggiunge anche un fallimento politico. In questi anni la città è rimasta ferma al palo e il sindaco Buda non ha saputo dare risposte ai bisogni della città. Lavori pubblici inconsistenti e dati allarmanti sulle presenze e consumi turistici. A tutto questo si somma la gestione politica, troppo speso autoritaria, della coalizione di maggioranza, che ha portato a perdere pezzi importanti come il partito repubblicano e il consigliere Cangini".

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