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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica Cesenatico

Cesenatico, il M5S: "Nel 2017 boom di rifiuti indifferenziati"

E' quanto illustrano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Giuliano Fattori e Danilo Ceccaroni

"Dal 2012 al 2017 inclusi la raccolta differenziata a Cesenatico rimane inchiodata al di sotto del 40% e il 2018 non andrà meglio". E' quanto illustrano i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Giuliano Fattori e Danilo Ceccaroni. "Nell’anno appena trascorso il lento lavoro dell’assessore Montalti ha portato addirittura ad un aumento del 10% di rifiuti indifferenziati raggiungendo così livelli massimi da sempre - analizzano gli esponenti pentastellati -. Il Movimento 5 stelle ha prima proposto soluzioni per un cambio di rotta e poi aspramente criticato la scelta di istituire un sistema di raccolta misto nel quartiere Madonnina".

"Cesenatico maglia nera nella gestione dei rifiuti non è solo degrado cittadino e indifferenza verso temi ambientali tanto sbandierati: gli errori si ripercuotono in bolletta e i cittadini pagheranno negli anni il costo delle mancanze della politica - chiosano Fattori e Ceccaroni -. Questa giunta anziché amministrare per raggiungere il fatidico 70% nel 2020 ed avviare una tariffa puntuale in cui si premiano i cittadini più virtuosi, anziché trovare il coraggio per seguire percorsi già avviati quasi ovunque, ricordiamo che i comuni del Forlivese puntano già nel 2018 a differenziare ben il 66% dei rifiuti prodotti, a Cesenatico tutto rimane immobile e saltano i progetti già sbandierati sulla stampa. Anziché ammettere l’insuccesso dispiace sentire sempre che la colpa è di altri: è colpa dei turisti, è colpa della mancanza di cultura dei cittadini, è colpa di Atersir, è colpa delle amministrazioni precedenti. Questo quanto dichiarato nel consiglio del 27 marzo scorso".

"Intanto la maggioranza approva il nuovo Piano Economico, mancante purtroppo della pa rte che interessa i cittadini: obbiettivi, servizi e modalità di gestione - attaccano -. Non è dato sapere quale sarà lo standard di servizio il cui costo sfiorerà i 9 milioni di euro ma per i consiglieri del Partito Democratico e del Partito Repubblicano va bene così. Ovvio l’aumento del costo per la collettività, che si ripartisce in bolletta in modo contenuto solo grazie all’aumento della base imponibile ed al recupero degli insoluti. Dopo l’aumento del 15% avvenuto nel 2016 ci si aspettava che il lavoro di recupero degli insoluti potesse portare negli anni ad una riduzione della bolletta a cittadini ed impese invece aumentando considerevolmente quanto paghiamo ad Hera per un servizio sempre più scadente, il beneficio salta.Il motto pagare tutti per pagare di meno è diventato pagare tutti per pagare di più". 

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