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Cesenatico, ancora polemiche sulla residenza milanese di Soragni

"Il processo a carico del Presidente del Consiglio è stato aperto a seguito del dibattito avvenuto in tribunale per la querela nei miei confronti, e non viceversa come sostenuto da Soragni"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

Le ultime dichiarazioni sulla stampa del Presidente del Consiglio A.J.Soragni relative alla sua presunta residenza milanese, evidenziano ancora una volta come la realtà possa essere manipolata a piacimento da amministratori che si ergono come “rispettabili rappresentanti delle istituzioni”. Il processo a carico del Presidente del Consiglio è stato aperto a seguito del dibattito avvenuto in tribunale per la querela nei miei confronti, e non viceversa come sostenuto da Soragni. Se non mi avesse querelato non si sarebbe mai aperto un processo a suo carico.

Purtroppo la memoria storica degli eventi viene dimenticata velocemente dall'opinione pubblica e proprio per questo voglio ripercorrere i fatti per chiarire una volta per tutte la vicenda. A fine 2012 il Consigliere del MoVimento 5 Stelle, Alberto Papperini, ha presentato un'interpellanza in Consiglio comunale per chiedere chiarimenti sui rimborsi percepiti da Soragni, unico amministratore di Cesenatico a richiederli, per viaggi istituzionali e per la sua presunta residenza milanese. Infatti, sul profilo istituzionale di Soragni nel sito del Comune di Cesenatico, era presente una sua auto-presentazione in cui dichiarava di vivere e lavorare a Cesenatico e non a Milano. Tra i doveri di un Consigliere comunale c'è anche quello di controllare le azioni degli amministratori pubblici, che non equivale all’accanimento ad personam, come invece cerca di far credere il Il Presidente del Consiglio comunale. Soragni, non accettando questo controllo nei sui confronti, ha querelato il Consigliere del MoVimento 5 Stelle per diffamazione, sentendosi ferito nell'orgoglio e nell'onore. La vicenda è stata protratta per tre anni, portando il Consigliere Alberto Papperini a 2 gradi di giudizio, con piena assoluzione in entrambi i casi. Solamente in un secondo momento, la Procura della Repubblica ha aperto d'ufficio, autonomamente, un fascicolo di indagine nei riguardi dello stesso Soragni perchè, durante il dibattito in tribunale per la querela a Papperini, sono sorti degli elementi che avrebbero potuto far presumere ad una truffa.

Vorrei far notare quindi che il processo a carico di Soragni è stato aperto a seguito del dibattito avvenuto in tribunale per la querela nei miei confronti, e non viceversa. Se non mi avesse querelato non si sarebbe mai aperto un processo a suo carico. Ho voluto chiarire semplicemente i fatti così come sono avvenuti, rendendo partecipe la cittadinanza.

Alberto Papperini, Consigliere M5S Cesenatico

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