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Soldi&politica. M5S chiede lumi a Lattuca (Pd) che risponde

Abbiamo appreso dalla stampa che il Partito Democratico chiede 35 mila euro ai primi nove candidati al Parlamento come gettone d'ingresso per diventare parlamentari

"Abbiamo appreso dalla stampa che il Partito Democratico chiede 35 mila euro (ai primi nove candidati secondo quanto riportato dal fatto Quotidiano, ndr) come gettone d’ingresso per diventare parlamentari. Siamo rimasti sbigottiti da questa notizia – intervengono i candidati per il MoVimento 5 Stelle della provincia Forli-Cesena – e ci chiediamo se anche al futuro Deputato del Pd Enzo Lattuca sia stato chiesto questo “particolare contributo” dal suo partito".

"Se la notizia fosse confermata - aggiungono -, ci chiediamo come Enzo Lattuca possa accettare di assoggettarsi a queste condizioni che appartengono ad un apparato partitico ormai vetusto. Da quello che apprendiamo dalla stampa – continuano i candidati del MoVimento 5 Stelle – le motivazioni per cui vengono chiesti 35 mila euro a candidato sono per finanziare la campagna elettorale del Partito, ma a questo punto ci sorge un dubbio. Se questi soldi vengono spesi per la campagna elettorale, le decine di milioni di euro che il Pd percepirà come rimborsi elettorali dove e come verranno spesi?".

“Diversamente dal Pd – concludono i candidati M5S - il MoVimento 5 Stelle sostiene la propria campagna elettorale con l'autofinanziamento tramite il contributo volontario dei simpatizzanti. Il MoVimento 5 Stelle è l’unica forza politica che ha rifiutato i rimborsi elettorali e continuerà a farlo una volta entrata in Parlamento, perchè sono soldi sottratti furbescamente ai cittadini a favore dell’apparato partitico”.

La risposta del diretto interessato non si fa attendere. E non manca la puntina velenosa sul finale. "Non esiste alcun “gettone d’ingresso” da versare anticipatamente per essere candidati nelle liste del Partito Democratico. La somma a cui fa riferimento il M5S viene versata nei cinque anni di legislatura con un prelievo dalle indennità dei parlamentari regolarmente certificato".

"Oltretutto - spiega Enzo Lattuca - tale somma viene versata da tutti gli eletti. Tale accredito risponde ai principi contenuti nel Codice Etico del Partito Democratico, sottoscritto da tutti i candidati: “Le donne e gli uomini del Partito Democratico si impegnano a contribuire personalmente all’attività del partito con uno specifico onere di concorso economico, proporzionale alle indennità percepite per coloro che sono eletti ovvero designati nelle istituzioni”. Principio che viene applicato da tutti gli eletti Pd, a qualsiasi livello, compresi consiglieri regionali, provinciali etc".

"Questi trentacinquemila euro - aggiunge - in cinque anni sono solo una parte, peraltro minoritaria, di quanto i parlamentari Pd versano effettivamente, in maniera trasparente e certificata, nel corso della legislatura. Per chiunque voglia visionare il bilancio nazionale del Pd e sapere anche come vengono spesi i rimborsi elettorali, il documento è online sul sito, ed è certificato da una società di revisione indipendente, la PriceWaterhouse Coopers, la stessa che verifica il bilancio della Banca d’Italia".

"Voglio in ultimo precisare - e qui l'affondo - che il bilancio del Pd di Cesena si fonda al 95% sull’autofinanziamento derivante dal tesseramento, dalle feste dell’Unità e dai contributi degli eletti e degli amministratori. Se gli attivisti e i candidati del M5S di Cesena vogliono dare il loro contributo volontario alle nostre feste, che a differenza dei loro mega-eventi chiudono in attivo i loro bilanci, sono bene accetti".

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