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Cesena Siamo Noi sulla guerra tra Russia e Ucraina: "Non sono le armi che porteranno alla Pace"

"Le premesse alla mozione individuano i buoni e i cattivi e chiedono la pace per punire i cattivi.  A noi questa dicotomia tracciata ci appare una visione infantile e manipolativa della storia"

"Non sono le armi che porteranno ad una Pace. Già nel titolo del documento presentato dal Pd “Per chiedere il cessare il fuoco in Ucraina e in tutti gli scenari di guerra nel mondo“ si manca a parere di Cesena Siamo Noi un condivisibile bersaglio, quello di dimenticare altre guerre sanguinarie almeno quanto quella Ucraina quali quella dello Yemen (centinaia di migliaia di morti civili) della Siria (nella quale Turchia e Usa occupano a tutt’oggi regioni di uno stato sovrano) della Libia (un paese massacrato e distrutto economicamente per creare uno dei peggiori mercati di esseri umani nel mondo)". Lo afferma il gruppo consiliare di Cesena Siamo Noi.

"Cesena Siamo Noi è d’accordo sul fatto che la Russia abbia invaso l’Ucraina, questo rappresenta un fatto inequivocabile, ma ritiene che si sarebbe dovuto almeno aggiungere che dal 2014 il governo ucraino bombarda i propri cittadini in Donbass ed ha sottoscritto insieme alla Russia nel 2015 l’accordo di Minsk, un accordo sottoscritto a sua tutela anche da Francia e Germania. Tale accordo impegnava le parti a trovare una soluzione pacifica alla richiesta di autonomia delle regioni russofone all’interno dell’unità del paese ucraino. Purtroppo, le recenti dichiarazioni pubbliche dell’ex cancelliere della Germania Merkel e dell’ex presidente dell’Ucraina Poroschenko hanno sottolineato come la sottoscrizione dell’accordo non sia mai stato volutamente implementato e sia stato utilizzato come escamotage per prendere tempo e permettere alla Nato di armare ed addestrare l’esercito ucraino ad una guerra già prevista".

"Le premesse alla mozione individuano i buoni e i cattivi e chiedono la pace per punire i cattivi.  A noi questa dicotomia tracciata ci appare una visione infantile e manipolativa della storia, che pretenderebbe di mettere d’accordo tutti.  Non si possono giustapporre dei pensieri come fosse un tema di seconda elementare e chiedere al Consiglio Comunale di sottoscriverlo quando sottostante è un tema così umanamente urgente ed allo stesso tempo così delicato. Bastano questi elementi a nostro avviso, per non prendere parte a quella che doveva essere l’ispirato tentativo di riunire tutti i cittadini nel prendere consapevolezza dell’orrore della guerra e della necessità di riunirli in una mozione veramente pacifista, che promuove concretamente la pace.Una mozione per la pace, dovrebbe appellarsi ad un cessate il fuoco di tutte le parti senza condizioni, unica condizione perché le parti si siedano ad un tavolo ed intraprendano una trattativa".

Dettaglia Csn: "Onestà intellettuale su questi temi richiede un’altissima sensibilità e di rimanere collegati alle vicende reali anche quando queste sporcano l’immagine del nostro paese e dei nostri alleati e richiede soprattutto la capacità di coinvolgere veramente tutti nella consapevolezza che la pace ed il tacere delle armi sono le condizioni indispensabili per avviare un percorso di dialogo ed il coinvolgimento di tutti i cittadini. E se questa era l’intenzione degli estensori pensiamoci e che abbiano mancato completamente l’obiettivo. Non comprendiamo inoltre perché il Pd non abbia ritenuto opportuno ritirare il documento presentato, come avanzato dal Consigliere Castagnoli, il quale, in maniera lucida e propositiva, ha proposto che venissero svolte commissioni consiliari sul tema volte a trovare un documento di sintesi condiviso. Condividiamo infine le parole del Consigliere Capponcini e le richieste di chiarimenti alla maggioranza. Chiarimenti che riguardano se è divenuto urgente o meno un cambio radicale di prospettiva e di strategia politica per rendere prioritaria la via negoziale e chiarimenti per capire se la maggioranza Comunale voglia o meno sostenere il continuo e sempre più pesante invio di armi. Per Cesena Siamo Noi la via della pace nasce dall’impegno a volersi realmente confrontare per giungere ad una rotta equamente condivisa e non certamente da un costante e sempre più impattante invio di armi.

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