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Cesena Possibile: "Meglio non appaltare i servizi per i senza dimora"

"Non ci vogliamo arrendere al fatto che nel nostro paese non vi sia altra strada che appaltare, mettere "a bando" o esternalizzare"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

A noi le esternalizzazioni non entusiasmano, non ci piacciono le gestioni in perenne emergenza e soprattutto  ci piacciono le cose fatte nel rispetto dell'eguaglianza sociale. Non ci piacciono i "monopoli", ci piacciano ancora meno se riguardano servizi, in particolare i servizi alle persone e la gestione del bene comune. E non ci piacciono proprio se un po' troppo politicizzati (la vecchia politica che ha stufato tutti). Crediamo invece che la vita e le necessità delle persone vadano gestite con professionalità, impegno e grande senso di responsabilità. 

Siamo ostinatamente convinti che il nostro paese (e Cesena è fortunatamente ancora una realtà ricca) possa uscire dalla crisi e dall'emergenza con le capacità e le qualità che contraddistinguono le professionalità presenti (che belle parole "meritocrazia", "trasparenza", "professionalità", "impegno") e la straordinaria passione di volontari e associazioni (un terzo settore che nel nostro territorio è straordinario per numeri e passione). Non ci vogliamo arrendere al fatto che nel nostro paese non vi sia altra strada che appaltare, mettere "a bando" o esternalizzare.

Quindi il bando per l’affidamento della gestione del servizio sociale di Accoglienza Notturna per persone senza fissa dimora da parte di ASP (Azienda pubblica di Servizi alla Persona del distretto Cesena Valle Savio) per 12 posti letto (fino a 24 nel periodo di “emergenza freddo") e per una spesa a base d’asta fissato in Euro 137.500 annui (con offerte a ribasso e un importo complessivo per tre anni pari a Euro 412.500, quindi ben oltre 20 euro a notte per ogni senzatetto), non ci entusiasma. 
Certo, meglio questo di niente, ma non ci entusiasma non sapere come è stato stabilito questo numero (12 / 24 posti letti, o se è semplicemente la disponibilità massima al momento), quanti sono i senza fissa dimora presenti nel nostro territorio e non è accettabile che ci possano essere senza fissa dimora di serie A, (chi può accedere ad un posto al caldo) e di serie B (chi invece non può). 
Importante anche capire come è stata effettuata la stima economica, perchè potrebbero sembrare tanti soldi, ma anche essere pochi.

Perchè se comunque rimane l'emergenza (ricordiamo tutti le tensioni nel quartiere Borello in occasione dell'arrivo di qualche senza fissa dimora), non va bene. Come per noi ancora da capire cosa fosse (o cosa sia) quella famosa "via delle stelle", come evidente che la "marmotta rossa", il fin troppo piccolo centro diurno, rimanga comunque distante da quello notturno (sembra mancare quella rete dei servizi in grado di dare risposte concrete alle sempre più crescenti domande di persone che per i motivi e nei modi più svariati rimangono ai margini della società).

Interessanti i requisiti inseriti nel bando :  - aver reso servizi di accoglienza notturna per persone senza fissa dimora nell’arco degli ultimi tre anni (2013/2015), per numero minimo di 10 persone;
- avere un ufficio amministrativo di riferimento per le attività inerenti al presente avviso nell’ambito della provincia di Forlì-Cesena, ovvero di essere disponibile ad aprire un ufficio amministrativo di riferimento per le attività inerenti al presente avviso nell’ambito della provincia di Forlì-Cesena qualora gli venga aggiudicata la gestione del servizio; - aver maturato un fatturato globale d’impresa nei tre esercizi finanziari conclusi (2014/2016) che precedono la pubblicazione del bando non inferiore a 300.000 euro per ogni anno;  - essere nelle condizioni di sottoscrive polizza fideiussoria a favore dell’ASP. 

Sono i requisiti migliori per una ampia partecipazione ? Cercheremo, nel limite delle nostre possibilità, di seguire cosa succederà nei prossimi giorni (il bando scade domani), perchè per noi non basta solo spendere tanti soldi, quando si parla di servizi sociali la cosa che conta di più é spenderli bene.  Non ci piace e non ci entusiasma la politica del paghiamo, esternaliziamo e ce ne laviamo le mani, non ci sembra la strada più giusta né l'unica strada, insomma una politica dei servizi sociali tutta da rivedere.

Possibile Cesena
 

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