Agroalimentare, il deputato Enzo Lattuca porta il caso Sfir in parlamento
“La Sfir è un gruppo importante del settore agroalimentare – spiega Lattuca – con sede legale a Cesena e storicamente legata al territorio cesenate grazie all’impegno della famiglia Maraldi che negli anni ha garantito sviluppo e occupazione.”
Dopo l’incontro con le forze sindacali e a margine dell’annuncio della sospensione dei trasferimenti, il deputato cesenate Enzo Lattuca porta la questione Sfir in parlamento attraverso un’interrogazione ai Ministri Poletti e Guidi. “La Sfir è un gruppo importante del settore agroalimentare – spiega Lattuca – con sede legale a Cesena e storicamente legata al territorio cesenate grazie all’impegno della famiglia Maraldi che negli anni ha garantito sviluppo e occupazione.”
Gli accordi comunitari e i processi di riconversione dei zuccherini hanno coinvolto anche il gruppo Sfir che ha visto mutare gli assetti societari fino all’attuale situazione che vede il 90% del gruppo di in mano a società estere ossia la Italian Sugar Holdings, di ASR un gruppo americano e il marchio francese Cristal Union, tramite Cristal Raffinage; solo il 10% è rimasto in capo alla famiglia Maraldi.
“La richiesta di spostamento di 21 dipendenti nelle sedi di Milano e Brindisi dello scorso 23 novembre – spiega Lattuca – sembra una provocazione finalizzata a mascherare un licenziamento collettivo. A Milano non vi è, infatti, una sede commerciale in grado di poter accogliere trasferimenti e spostare il resto della manodopera a Brindisi quando il contratto di locazione della sede di Cesena è valido fino al 2021, sembra senza logica”.
Martedì le forze sindacali e i rappresentanti dello Sfir srb hanno trovato un accordo temporaneo ma il nodo dei trasferimenti resta sul tavolo. “Per tutti questi motivi – conclude Lattuca - chiederemo al Governo se è a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali iniziative intenda adottare al fine di convocare un tavolo di confronto con proprietà e organizzazioni sindacali al fine di scongiurare l’ipotesi del trasferimento collettivo e consentire il prosieguo dell’attività presso la sede di Cesena.”