rotate-mobile
Politica

Caso Dionigi, infuria la polemica in commissione. Nel mirino anche un incarico del Comune per 36mila euro

E' stata l'opportunità politica il tema maggiormente cavalcato dall'opposizione (M5S, Libera Cesena e Cesena Siamo Noi). Durante la discussione non sono mancati momenti di vera tensione

Non cenna a placarsi la polemica sui presunti conflitti di interesse dell’assessore all’Innovazione e sviluppo Tommaso Dionigi. Lunedì pomeriggio, la questione spinosa del suo triplice ruolo di assessore, membro del comitato di Cesenalab e imprenditore negli stessi campi in cui opera Cesenalab, è sbarcata in una tesa commissione consiliare, in Comune, in cui il caso è stato analizzato, ma soprattutto contestato dalle opposizioni. Il M5S, da parte sua, ha indicato di aver effettuato un esposto alle autorità competenti, vale a dire alla Procura, per verificare se non ci siano state violazioni di legge.

Ma se in generale è stato generalmente accettato, dopo il parere tecnico del segretario comunale Mei, che il tutto si è svolto nell’alveo della legalità,  è stata l’opportunità politica il tema maggiormente cavalcato dall’opposizione (M5S, Libera Cesena e Cesena Siamo Noi), secondo quanto riporta la stampa locale in edicola stamattina. Durante la discussione non sono mancati momenti di vera tensione, col sindaco Paolo Lucchi che ha difeso su tutta la linea le azioni dell’amministrazione e dell’assessore. 

A tirare fuori il caso è stato l’ex consigliere dei Verdi Davide Fabbri: “L'assessore del Comune di Cesena Tommaso Dionigi e il coordinatore del Campus cesenate dell'Università di Bologna Luciano Margara fanno anche gli imprenditori, fanno affari insieme in settori da conflitto d'interesse. Tommaso Dionigi e Luciano Margara sono insieme in ben tre società: la LAB51, la LMTD e la FoodStation srl. La prima opera nel settore informatico ed ha per oggetto principale lo sviluppo, la vendita e la commercializzazione di sistemi informatici, l'erogazione di servizi e prodotti informatici nonché la consulenza e la formazione in ambito informatico. La seconda società ha per oggetto l'acquisto, la gestione, il possesso e la vendita di titoli azionari ed obbligazionari, nonché di partecipazioni in altre società (è di fatto l'azienda che controlla la Lab51). La terza è nata per operare nel campo della commercializzazione di beni nel settore alimentare, utilizzando soprattutto strumenti informatici”. 

E, un giorno prima della commissione, sul "Resto del Carlino" anche un altro esponente politico, Luigi Di Placido dei Liberal-democratici, ha focalizzato l’attenzione su una quarta società, sancora una volta costituita a fine settembre da Dionigi, Margara e un altro membro del comitato scientifico di Cesenalab Vladimiro Mazzotti. Quest’ultimo, tramite un’altra società che opera come merchant bank, ha avuto all’inizio di ottobre un incarico dal Comune, un affidamento diretto per un importo di 36mila euro, per la stesura di un piano relativo ai locali sfitti in centro. Anche quest’ultimo affidamento è stato difeso dal sindaco Paolo Lucchi, che ha confutato che, per regolamento, gli affidamenti sotto i 40mila euro possono essere diretti e non soggetti a gara e che la società in questione ha tutti i requisiti tecnici per svolgere tale ruolo. Risposte che, tuttavia, non hanno placato le obiezione dei gruppi di opposizione.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caso Dionigi, infuria la polemica in commissione. Nel mirino anche un incarico del Comune per 36mila euro

CesenaToday è in caricamento