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Cardiologia, Sel attacca: "Insopportabile l'arroganza dai vertici dell'Ausl"

"Non smetteremo di sollevare il caso, perchè c'è un problema grande come un macigno", affermano da Sel

Sinistra Ecologia e Libertà a muso duro contro l'Ausl in merito alla questione della Cardiologia al Bufalini. "Non smetteremo di sollevare il caso, perchè c'è un problema grande come un macigno, che pesa prima di tutto sui cittadini cesenati e sui professionisti che operano nella Cardiologia del nostro ospedale, trattati con discredito non da noi ma, come appare evidente attraverso le dichiarazioni del direttore Marcello Tonini, proprio dall’azienda che li “comanda”".

Attaccano da Sel: Se ne faccia una ragione, il dottor Tonini. Non smetteremo di porre una domanda semplice: perchè su 4 ospedali della Romagna solo il Bufalini non ha un servizio di Cardiologia funzionante 24 ore su 24 e 7 giorni su 7? Perchè la città di Forli, con un bacino di 190 mila abitanti, ha un servizio di Cardiologia sempre attivo  mentre il Cesenate, che conta su 210 mila abitanti (senza tener conto del numero dei turisti che gravitano sul Bufalini durante i mesi estivi) deve accontentarsi di un servizio meno che dimezzato?".

"Non sappiamo se l’arroganza di certe risposte – veramente insopportabile quando riguarda la vita e la morte delle persone – sia utilizzata per intimorire la politica o per persuaderci di avere torto - osservano dal partito -. Noi, di sicuro, non ci facciamo affatto intimidire dall’arroganza di un potere burocratico e arroccato solo nella difesa di se stesso; sappiamo di avere ragione da vendere e, anzi, proprio quell’arroganza lo dimostra. Non solo non ci dispiace, ma anzi siamo orgogliosi del fatto che il dottor Tonini sia costretto, per una volta, a rendere pubblica ragione delle scelte dell’Asl. Si rassegni: dovrà tornare ancora su questo problema, finché non sarà stato risolto".

"Chiediamo che il sindaco Paolo Lucchi, che si definisce renzianamente l’uomo del “fare”, sappia imporre  rispetto e attenzione per la richiesta dei cittadini cesenati e sappia anche prendere le distanze, invece di andare con il cappello in mano, da questa dirigenza, che fino ad ora si è dimostrata così sorda e chiusa nella propria difesa - concludono -. Non vorremmo che il progetto politico dell’area vasta della sanità romagnola finisse ingoiato dal mostro burocratico che parla per formule e agisce con la logica del "non fateci perdere tempo, sappiamo noi quel che va bene", mentre il Bufalini si avvia a un declino che è sotto gli occhi di tutti. Non abbiamo bisogno di fumose ipotesi di un ospedale nuovo di là da venire, ma di contenuti urgenti, di oggi, di ogni giorno". 
 

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