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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Bagno di Romagna

San Piero in Bagno, verso una soluzione per la caserma dei Carabinieri

L’immobile è stato dichiarato inagibile a causa di problematiche strutturali alla copertura dell’edificio, in forza delle quali la Provincia di Forlì-Cesena ha emesso un’ordinanza di chiusura

Il sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, replica alle sollecitazioni della Lega Nord, prendendo la parola sulla questione della caserma dei Carabinieri di San Piero in Bagno, spiegando le criticità che ad non hanno permesso la riapertura funzionale dell’edificio, nonostante da ormai 6 mesi si stia portando avanti un lavoro costante e presente per addivenire a quest’obiettivo.

L’immobile è stato dichiarato inagibile a causa di problematiche strutturali alla copertura dell’edificio, in forza delle quali la Provincia di Forlì-Cesena ha emesso un’ordinanza di chiusura, come atto dovuto e consequenziale al verbale stilato dai Vigili del Fuoco su segnalazione del Maresciallo Comandante di Stazione. A tali provvedimenti hanno dovuto far seguito i relativi atti comunali di inagibilità dell’immobile sino alla realizzazione di intereventi di rimessa in pristino.

"Alla comprensibile necessità di fare comunicazione – precisa Baccini – non accetto però che si elevi una mancanza di impegno al riguardo e per questo ripercorro tutte le azioni intraprese. A fronte della ricezione dei verbali e della necessità di emanare gli atti conseguenti, la prima cosa alla quale ho lavorato è stato ottenere la garanzia da parte dell’Arma dei Carabinieri e della Prefettura del mantenimento dell’organico complessivo del Corpo dei Carabinieri presente nel Comune al fine di scongiurare pregiudizi al presidio del territorio ed ai servizi, cosicché si è concordato di assegnare alla Stazione del paese di Bagno anche l’organico dell’Arma presente a San Piero".

Continua Baccini: "Siamo ben consapevoli che una riduzione dell’organico e del presidio causerebbe seri e concreti problemi di tutela, alla luce dell’imprescindibile funzione che il Comando dei Carabinieri ha per il nostro comprensorio territoriale nonché per tutti i fruitori dello stesso, residenti e turisti. Si consideri che l’area di competenza del Comando si estende ai comuni di Mercato Saraceno, Sarsina e Verghereto, andando a servire un ambito territoriale di oltre 700 chilometri quadrati a carattere prevalentemente montano, caratterizzato da luoghi a volte anche difficili da raggiungere ma tutt’ora largamente popolati e attivi, impianti civili di rilevante portata ed importanza, l’interessamento dell’arteria viaria della E45".

"Alla luce di tali esigenze – dichiara il sindaco di Bagno di Romagna – dallo scorso agosto sto lavorando costantemente alla riapertura dell’immobile, cercando di superare le difficoltà burocratiche ed economiche che ostacolano ancora oggi la definizione della pratica e che purtroppo oltrepassano le competenze ed i compiti comunali, interessando l’ambito decisionale di altri enti. Al riguardo, ho immediatamente costituito un tavolo di concertazione coinvolgendo l’Arma dei Carabinieri, nella persona del Colonello Provinciale Vernole, la Prefettura con vice prefetto Massa, la Provincia di Forlì-Cesena con il presidente Davide Drei, oltre ai tecnici dei vari Enti coinvolti, con i quali sono stati effettuati numerosi sopralluoghi e valutazioni".

Chiarisce il primo cittadino: "Per quanto di competenza comunale, d’intesa con l’Arma dei Carabinieri, gli Uffici in un primo momento hanno lavorato per addivenire celermente ad una dichiarazione di inagibilità parziale relativa al solo piano primo dello stabile, al fine di consentire quantomeno l’apertura dell’Ufficio al pubblico al piano terra, ciò che però poi non ha trovato il benestare dell’Arma dei Carabinieri. Abbiamo allora iniziato a sondare ulteriori e possibili ipotesi attraverso incontri e approfondimenti periodici con tutti i soggetti coinvolti al fine di raggiungere la definitiva riapertura del Comando dei Carabinieri presso la Caserma di San Piero, che tra l’altro è stata individuata dall’Arma dei Carabinieri e dal Ministero dell’Interno quale Immobile strategico per la creazione della Caserma Unica comprensoriale".

"Tra le altre soluzioni, mi sono anche adoperato per ottenere il benestare dei Frati Francescani Minori a trasferire la Stazione presso i locali di proprietà dei Frati Francescani Minori, recentemente liberati dagli ambulatori dei medici di base, a condizioni favorevoli. Soluzione che dopo un primo interessamento, non ha però trovato possibilità di realizzazione - continua Baccini -. Ho anche proposto all’Arma dei Carabinieri di usufruire gratuitamente, per il tempo necessario ad addivenire ad una soluzione definitiva, di un locale all’interno dello stabile comunale al fine di rendere un’attività di front-office ai cittadini, ma anche questa strada non ha trovato esito positivo da parte dell’Arma. Per quanto riguarda l’immobile, sul quale permane la volontà di istituirvi la Caserma Unica, il problema principale che ostacola un’immediata soluzione alla questione è rappresentato dalla situazione di grave difficoltà economica in cui si trova la Provincia a seguito del processo di riordino degli Enti Provinciali e delle indicazioni contenute nella Legge di Stabilità, che non consente neppure di individuare e reperire la somma di 50mila euro, individuata come necessaria per poter effettuare gli interventi di rimessa in pristino dalla perizia stilata dai tecnici in estate".

"Alla luce di tale impossibilità concreta, che ha portato la Provincia ha avviare anche un piano di mobilità dei dipendenti ed a tagliare altri fondi dedicati alle strade ed ai trasporti, abbiamo cercato di sondare e approfondire in questi mesi altre possibili soluzioni, che tuttavia non paiono concretamente praticabili, fin tanto che la Provincia rimane l’ente proprietario dell’immobile e quindi l’unico in dovere e potere di intervenire. D’altra parte, non è neppur pensabile – precisa il sindaco – un acquisto dello stabile da parte del Comune. Con qualche sforzo, si è ipotizzato un comodato pluriennale con interventi da eseguire in capo al Comune, ma ciò ad oggi non ha trovato il benestare della Provincia. Per superare tali difficoltà ho coinvolto con maggior insistenza e con diversi incontri sia la Prefettura che il Ministero dell’Interno, ai quali spetta il dovere e la funzione di garantire il presidio territoriale dell’Arma dei Carabinieri".

"A seguito di vari incontri a Forlì e a Roma, pare che sia recentemente emersa una strada amministrativa che ci consenta di raggiungere l’obiettivo attraverso una diverso percorso più coerente - annuncia il sindaco -. Questa settimana, infatti, è stata emanata una Circolare ministeriale che consente allo Strato centrale di acquistare gli immobili delle Province, con preferenza per quegli immobili attualmente condotti in locazione passiva dalle Amministrazioni centrali dello Stato, così come è per l’immobile in questione. Appresa la notizia ho immediatamente convocato un ulteriore incontro con tutti i soggetti coinvolti e mi sono relazionato con il Ministero e ne è scaturito il mandato agli Uffici tecnici della Provincia di attuare tutti gli approfondimenti del percorso amministrativo da perseguire per raggiungere celermente alla soluzione. Allo stato attuale, pertanto, stiamo valutando quest’ultima soluzione, che consentirebbe agli organi di competenza e di dovere di prendere in carico l’immobile ed attivare la Caserma, così rispondendo ad una esigenza che l’Amministrazione e i cittadini rivendicano come una necessità prioritaria. A tal fine, la Provincia si è impegnata a rinunciare ad attivare le procedure di vendita dell’immobile, per la quale lo Stato vanterebbe comunque un diritto di prelazione".

"A questo punto – chiude il sindaco – se ogni organo istituzionale manterrà i propri impegni e rispetterà i doveri connessi ai propri ruoli, sarà possibile addivenire nei prossimi  mesi alla soluzione perseguita. La stessa strada amministrativa è stata attivata anche con riferimento alla ex Casa Cantoniera di San Piero in Bagno, per la quale ho costituito sin dall’estate un altro tavolo parallelo di concertazione, questa volta con i Vigili del Fuoco, al fine di poter costituire in quell’immobile la sede del Distaccamento permanente del Corpo dei Vigili del Fuoco. Spetta ora alla Provincia concordare prezzi di vendita degli immobili tali per cui lo Stato Centrale sia in grado di procedere all’alienazione ed ai lavori necessari per la messa in funzione degli stessi, ciò che potrebbe trovare agevolazione nel carattere pubblico dei due soggetti coinvolti e della destinazione degli stabili a funzioni di ordine pubblico".

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