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Cambiamo dopo la richiesta di Cna: "Abbassare la Tari è un atto doveroso"

La lista civica appoggia la richiesta di Cna: "Minori introiti per il Comune? Tutta da verificare. In ogni caso, mai come oggi, è necessario scegliere il male minore"

"La lettera di Cna indirizzata a tutti i consiglieri comunali dell'Unione Valle Savio ci offre lo spunto per rilanciare una misura che abbiamo sempre ritenuto prioritaria nel contrasto all'emergenza economica legata alla pandemia: la rimodulazione delle tariffe Tari". Ad affermarlo la lista civica Cambiamo.

"E' un tema che, peraltro, avevamo già sollevato durante il confronto sulle misure economiche che il Comune avrebbe potuto adottare per l'anno in corso a sostegno delle imprese e che abbiamo già anticipato nei primi confronti sul bilancio preventivo 2021 partito proprio in questi giorni. La richiesta della Cna, in tal senso, è assolutamente condivisibile oltre che politicamente fondata, visto che è innegabile che, nel 2020, le imprese cesenati abbiano prodotto minori rifiuti e così sarà presumibilmente anche nell'anno che verrà. Per preservare la sostenibilità del nostro tessuto produttivo, già fortemente provato da questa emergenza pandemica, è dunque importante che il Comune inizi al più presto un confronto serrato con Hera, il gestore del servizio, per concordare una riduzione delle tariffe extradomestiche. E' una negoziazione che deve partire immediatamente e che, soprattutto, deve essere condotta in maniera molto più determinata rispetto a ciò che è avvenuto nel 2020".

"Se anche il servizio Tari è composto in buona parte da costi insopprimibili, crediamo infatti che ci siano comunque 'margini di manovra', anche alla luce della presenza dei Comuni del territorio nel capitale sociale di Hera e della conseguente necessità che i loro interessi non vengano mai sottovalutati. Questo potrebbe, in linea teorica, significare minori utili per Hera e dunque dividendi più bassi per il Comune di Cesena? Se anche fosse, ed è tutto da verificare, mai come in questo momento è necessario stabilire delle priorità e la sopravvivenza della nostra rete di imprese non può essere certo considerata una preoccupazione secondaria. Dunque, servirà uno sforzo importante, ma ci sono situazioni in cui bisogna valutare il male minore. E questo, considerando i rischi che si corrono da un punto di vista economico ed occupazionale, è certamente uno di quei casi".

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