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Caccia, question time di Bulbi (Pd): "Il prossimo calendario venatorio sia identico al 2021-2022"

Il consigliere chiede facoltà di caccia fino al 31 gennaio come stabilito nell’annata 2021/2022

La Regione adotti “come prossimo calendario venatorio i contenuti del calendario venatorio riferito al 2021/22, non oggetto di alcun ricorso e applicato nella sua interezza, che permetteva la caccia di tutte le specie fino al 31 gennaio, circostanze che dimostrano il buon equilibrio che tale calendario aveva raggiunto”. Ad avanzare la proposta è Massimo Bulbi (Pd) con un question time sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Marcella Zappaterra, Manuela Rontini, Luca Sabattini, Nadia Rossi, Francesca Marchetti, Andrea Costa e Matteo Daffadà.

Bulbi, non volendo prevaricare “le competenze che la legge nazionale attribuisce alle Regioni e con la consapevolezza di dover svolgere un ruolo di mediazione e contemperamento di una pluralità di interessi”, sottolinea come, a seguito di una lunga battaglia legale messa in atto dalle associazioni ambientaliste, si è arrivati alla definitiva pronuncia del Consiglio di Stato che ha disposto la sospensione dell’ultimo calendario venatorio adottato dalla Regione a cui si è aggiunta la sottrazione di una giornata aggiuntiva di caccia dal 3 ottobre al 30 novembre e la chiusura del prelievo venatorio di alcune specie cacciabili (la beccaccia al 31 dicembre, i turbidi al 9 gennaio 2023 e gli acquatici al 19 gennaio 2023).

Stante la situazione creatasi che per il consigliere dem “lede i diritti dei cacciatori, poiché essi si aspettano di poter cacciare per l'intera stagione per cui hanno pagato la licenza, comprese le tasse di concessione governativa e regionale”, viene proposta l’adozione, quale prossimo calendario venatorio regionale, di quanto riportato nel documento 2021/2022 “che non è stato oggetto di alcun ricorso ed è stato applicato nella sua interezza, che permetteva la caccia di tutte le specie fino al 31 gennaio, circostanze che dimostrano il buon equilibrio che tale Calendario aveva raggiunto”.

L’Assessore all'agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca Alessio Mammi, replicando ai quesiti posti, ha chiarito che il calendario venatorio regionale è un processo di mediazione tra regolamenti europei e nazionali, pareri di Ispra e segnalazioni dei vari uffici preposti alla vigilanza. "A seguito del pronunciamento del Consiglio di Stato -ha proseguito Mammi- la giunta ha dovuto sospendere il regolamento vigente, ma ha sollecitato fin da subito il Tar dell'Emilia-Romagna a pronunciarsi specificamente su tale documento entro il 31/12, anche se fino ad ora non abbiamo avuto riscontro".

Confidando sulla bontà dei calendari approvati nel 2021 e 2022 e avendo già avviato la consultazione con i portatori di interessi per la stesura del calendario venatorio 2023-2024, Mammi dichiara comunque "che da quei calendari ripartiremo perché li riteniamo ampiamente aderenti alla sostenibilità ambientale richiesta". Bulbi si è detto "soddisfatto" delle risposte ottenute e, auspicando un rapido pronunciamento del Tar, conferma "il giudizio positivo sui calendari venatori adottati dalla Regione Emilia-Romagna nel recente passato".

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